Capitolo 37 - Questione di attimi

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LEYLA

Il rombo della Ferrari che sfreccia sull'asfalto,
la mano di Charles appoggiata alla mia coscia che mi accarezza gentilmente,
la radio che trasmette alcune delle mie canzoni preferite che canticchio sottovoce,
le luci di Austin che sfrecciano davanti ai miei occhi come stelle cadenti.
Ecco cosa caratterizza la scena che si sviluppa all'interno dell'abitacolo, dove ci fissiamo con sguardi sfuggenti e curiosi.

Non ho la più pallida idea di dove mi stia portando il ragazzo alla guida della Ferrari e, di certo, non lo saprò finché non arriviamo a destinazione. Perciò, mi godo il viaggio, assaporando ogni dettaglio piacevole che mi si piazza davanti, mentre penso che tra poco tornerò a Monaco.
Già Monaco...
Non so se sono pienamente pronta a rimettere piede nella mia città. Temo che appena rivedrò i suoi monumenti ed edifici, ricomincerò ad essere la Leyla chiusa e riservata di prima.
Non vorrei che il paese, che ho lasciato un mese fa, mi facesse rivivere tutta la sofferenza che ho lenito nell'ultimo periodo, grazie ai rapporti che ho stretto con le diverse persone incontrate. Giorgia, Charles, Cate, le ragazze della scuderia, Andrea, il team della Ferrari. Finalmente riuscivo a sentirmi me stessa, finalmente sentivo che facevo parte di qualcosa, di un gruppo, una famiglia. Finalmente riuscivo ad essere felice.
Ma, ora, il pensiero di essere nuovamente quella di prima mi terrorizza.

"Ehi, mon amour. A che pensi?" Chiede Charles , distogliendo lo sguardo dalla strada per un attimo.
"Nulla"
"Lo sai che puoi dirmelo." Diamine, mi conosce troppo bene.
"I-io..." Prendo un profondo respiro "Ho paura di tornare a Monaco."
Barriera abbattuta.
"Ho paura che una volta tornata lá, tutta la sofferenza svanita qui, possa ripresentarsi nuovamente."
Charles si muove nervosamente sul sedile, segno che non si aspettava una risposta del genere. Cerca di nasconderlo ma io me ne accorgo comunque, rendendomi ancora più tesa.
"Mon amour." Mi prende la mano, stringendola leggermente.
"Si?"
"Non devi avere paura di nulla. Sei cambiata molto e questo è vero, ma ora sei molto più forte e sicura di te. Sono certo che non avrai problemi al tuo ritorno, visto che avrai me al tuo fianco."
"Cosa?"
"Volevo farti una sorpresa ma non ho resistito. Tornerò con te a Monaco per qualche giorno, dato che è da tempo che non trovo più la mia famiglia."
"Non ci credo!"
"Davvero."
"Grazie Charles, significa molto per me."
Un grosso peso sullo stomaco si solleva alle sue parole, permettendomi di respirare normalmente.
Forse non sarà così tragico come penso.

Giunti a destinazione, scendo dall'auto sistemandomi il vestito e guardandomi intorno, convinta di trovare qualche ristorante in nostra attesa.
Ma che?
Resto leggermente sorpresa dal luogo in cui ci troviamo mentre continuo a muovere lo sguardo, cercando di individuare qualche riferimento.
"Un bosco?" Chiedo confusa al ragazzo che sta frugando nel baule.
La sua risata riecheggia nella notte buia, illuminata solamente dalle stelle che brillano in cielo.
"Già, un bosco." Dice lui, affiancandosi a me "Andiamo."
Mi prende per mano e mi trascina dolcemente verso gli alberi che non mi trasmettono molta tranquillità.
"Sicuro che sia il posto giusto?"
"Al cento per cento."

Camminiamo per altri cinque minuti finché, davanti a me, non noto una distesa d'acqua limpida ed infinita. Rimango a bocca aperta dalla bellezza del panorama che osservo di fronte a me tant'è che mi ci vuole qualche secondo per riprendermi dalla bellezza del paesaggio.
"Wow."
"Visto? Sapevo che ti sarebbe piaciuto." Un sorriso trionfante nasce sul viso di Charles.
Adora avere ragione.
Lo abbraccio dolcemente e gli lascio un leggero bacio sulle labbra morbide, che creano una scia di brividi in tutto il mio corpo.
Sorrido al monegasco quando mi accorgo dell'oggetto che tiene in mano. In un attimo comprendo le sue intenzioni.
"Un picnic!"
"Esatto"
Un sorriso a trentadue denti si dipinge sul mio volto all'idea della serata che mi aspetta con il ragazzo che aspettavo da tempo.
Ci sediamo sulla morbida coperta che è stata posata sull'erba verde e, alla luce della luna che splende in cielo, diamo inizio al nostro secondo appuntamento.
"Dunque" Colpo di tosse "Il menu offre toast con prosciutto e formaggio, cheesecake alle fragole e acqua." Afferma Charles, prendendo le varie pietanze dalla cesta in legno ed appoggiandole alla coperta.
"Quasi come un ristorante stellato insomma!"
"Sento un pizzico di ironia nella tua frase"
"Ma quando mai?"
"Mi sono impegnato per organizzare tutto questo." Dice il pilota con un tono finto offeso.
"Lo sai che mi basti tu per rendere la serata perfetta."
Il suo sopracciglio si alza, sintomo di sorpresa.
"Che c'è?" Domando al ragazzo di fronte a me.
"Non credevo avessi un lato carino."
"Mi stai prendendo in giro LeClerc?"
"Forse."
Sorrido nuovamente mentre prendo un morso del toast che, devo ammettere, supera le mie aspettative. Mi godo la pietanza, boccone dopo boccone, osservando le leggere onde che s'infrangono sul bagnasciuga. Il silenzio che regna tra di noi è davvero piacevole e mi permette di ascoltare i suoni che offre la natura, rilassandomi dopo una lunga giornata.
Mi ripulisco dalle briciole che sono cadute sul vestito mentre Charles taglia la torta, ponendola sopra i piatti che ha portato con sè. Assaporo il dessert che risulta essere anch'esso decisamente gustoso tant'è che un lieve gemito esce dalle mie labbra.
"Non avevo mai assaggiato nulla di più buono." Affermo convinta, continuando a masticare il dolce.
"L'ho capito dal tuo gemito sai?" Charles mi prende in giro mentre arrossisco alla sua battuta.
Terminata la nostra cena, decidiamo di passeggiare lungo il litorale, mano nella mano, con gli sguardi puntanti in cielo.
Milioni di stelle brillano nella distesa scura, illuminando i nostri volti insieme alla luna piena. Le nostre mani intrecciate si muovono sincronizzate mentre le dita si abbracciano dolcemente. I nostri corpi si sfiorano e si toccano nel fresco della sera, in attesa di essere uniti tra di loro.
Ci fissiamo negli occhi per qualche attimo, indecisi sul da farsi, quando, in men che non si dica, le nostre labbra si stanno già assaporando. Si rincorrono e si scontrano in una danza infinita che accende migliaia di scintille nel mio corpo. Le sensazioni impetuose offuscano il mio cervello, impedendomi di ragionare mentre Charles lascia una scia di baci lungo il mio collo, facendomi genere rumorosamente.
Il mio cuore è attraversato da scosse infinite che lo scuotono continuamente, al punto di farlo battere contro le mie ossa.
Potrei rimanere tutta la vita così.

Ci stacchiamo dopo minuti di pure emozioni, con il respiro affannato e gli occhi colmi di passione.
"Mi farai impazzire mon amour."
La sua voce roca è davvero eccitante e, se non fossimo in un luogo pubblico, potrei non rispondere delle mie azioni.
Ricomponiti Leyla! Non è questo il momento.

Lancio un veloce sguardo al cielo, appena in tempo per vedere una stella cadente attraversare la distesa nera che sovrasta i nostri corpi.
"Guarda Charles!" Indico la stella, ricordando i momenti passati "Esprimi un desiderio."
Sorrido alla sua espressione corrucciata mentre pensa a quale desiderio esprimere. Porta due dita sul mento finché non si gira verso di me, lasciandomi nuovamente un bacio sulle labbra.
Non saprò mai quale desiderio abbia espresso ma, dalla sua reazione, quasi sicuramente riguardava me.

Torniamo in hotel dopo aver recuperato tutto ciò che ci ha permesso di passare una serata indimenticabile. Lungo il viaggio, senza accorgermene, mi addormento sul sedile del passeggero mentre penso a quanto sia fortunata ad avere un ragazzo come Charles al mio fianco.
Una leggera scossa interrompe il mio sonno, facendomi incontrare due pozze smeraldo inconfondibili. Mi stiracchio i muscoli sul sedile quando due braccia possenti si posano sul mio corpo sollevandomi gentilmente. Avvolgo le mie braccia intorno al collo di Charles ed appoggio la mia testa sul suo torace, udendo il suo battito cardiaco. Chiudo gli occhi al suono della melodia più bella che io possa mai ascoltare mentre, senza nemmeno accorgermi, mi ritrovo sdraiata sopra il morbido materasso della mia camera.
Per quanto vorrei dormire in questo preciso istante, devo decisamente togliermi questo abito di dosso. Sbuffo sonoramente prima di alzarmi in piedi, cercando di prendere la zip dietro la schiena, senza successo. Charles ridacchia di fronte alla scena mentre saltello come una pazza.
"Hai intenzione di aiutarmi o resti lì imbambolato?" Lo rimprovero con uno sguardo assassino.
"Oh, ehm, certo." Interrompe la sua risata per poi mettersi dietro di me ed abbassare la cerniera.
Troppo lentamente per i miei gusti.
Una scia di brividi seguono il movimento delle dita di Charles che infuocano la mia pelle bollente. Deglutisco a fatica mentre le sue labbra si avvicinano al mio collo, lasciando leggeri baci su di esso.
Il vestito, che inizia a starmi stretto, cade lungo il mio corpo che rimane coperto solamente dall'intimo in pizzo nero.
Le mie guance vanno a fuoco al pensiero dello sguardo del monegasco su di me. Mi giro di scatto, unendo le nostre labbra in un lungo bacio che esplode di passione. Emozioni mai provate prima pulsano nel mio corpo mentre la mano di Charles vagano per tutta la mia figura.
In camera si percepiscono esclusivamente i nostri gemiti che rimbombano nel silenzio della notte.
Ci spostiamo sul letto senza mai staccare le nostre labbra quando mi rendo conto di ciò che sta succedendo.
"Charles..." Interrompo il tutto prima di prendere un profondo respiro "I-io... Lo sai che non voglio correre."
Uno sbuffo esce dalle sue labbra mentre si allontana da me, sdraiandosi al mio fianco.
Porto le ginocchia al petto mentre lancio uno sguardo al monegasco che fissa il soffitto.
"S-sei arrabbiato?" Chiedo con voce flebile.
"Certo che no Le. Non potrei mai." Mi prende la mano, stringendola con fare protettivo.
"Non ti lascerò andare mon amour, a costo di aspettare tutta la vita. Farei qualsiasi cosa per averti al mio fianco." Si mette seduto, puntando i suoi occhi nei miei "Sono stato un coglione, lo so. Ti ho fatta soffrire e questo non me lo perdonerò mai, ma sono disposto a regalarti la luna pur di essere la ragione del tuo sorriso. Sei l'unica donna con cui voglio passare la mia vita e niente e nessuno mi farà mai cambiare idea su questo."
"Charles..." Lacrime copiose fuoriescono dai miei occhi alle sue parole.
"Ti amo Le, ti amerò sempre."
"I-io..."
"Shh, non devi dire nulla ora. Voglio che tu mi dica ciò che provi quando sarai pronta."
"Va bene."
Appoggio la mia testa sul suo torace, chiudendo gli occhi abbandonandomi al sonno.
Ripenso alle sue parole mentre mi rendo conto di non aver mai smesso di amarlo.
Io amo Charles LeClerc.

***
Bene, bene. Che ne pensate di questo capitolo? Scusate il ritardo☺️

Come primule nell'oceano // Charles LeClercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora