Capitolo 18 - Ring ring

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LEYLA

Lunedì
Mi sveglio al suono della sveglia fastidiosa che mi ricorda essere lunedì e che devo prepararmi per andare in ufficio.
Seguo la solita routine quotidiana per poi uscire di casa e dirigermi verso la fermata dell'autobus che mi porta alla sede della scuderia.
Durante il viaggio metto le cuffie ed ascolto la playlist che mi ha creato Michelle per quando mi sarebbe mancata.
Ed il momento è proprio questo, proprio ora, su questo autobus spoglio che segue sempre la stessa strada, le stesse vie, gli stessi quartieri, io mi sento più sola che mai.
Mi manca la mia Monaco, sebbene negli ultimi tempi mi stesse troppo stretta, mi manca la mia migliore amica che si trova dall'altra parte del mondo, mi manca mia madre che ogni giorno sento sgretolarsi sempre più nonostante cerchi di non farlo notare, mi manca Martin che mi punzecchiava continuamente portandomi al limite della pazienza, mi manca mia padre che ho sempre considerato come la mia roccia malgrado il suo abbandono e infine mi manca lui, Charles, l'unico ragazzo che io abbia mai amato in vita mia. L'unico che sia riuscito a farmi provare emozioni inimmaginabili, l'unico che è riuscito a farmi vedere la vita a colori, l'unico che è riuscito a spezzarmi il cuore più e più volte senza che io me ne rendessi conto.
Mi sento sola e non ho l'antidoto a tutto questo se non due cuffiette e una ventina di canzoni che scorrono nella mia mente attraversando emozioni e pensieri che fluttuano costanti.
Sono sola e nessuno se n'è accorto.

Scendo dall'autobus, percependo il gelo pungente sulle guance che sicuramente si saranno arrossate, e mi dirigo velocemente verso l'ufficio per proteggermi dalle temperature esterne di Maranello.
Giorgia è alla scrivania, intenta a sorseggiare un caffè, mentre osserva il desktop del computer, non sembra avermi notata dal tanto che è concentrata.
"Buongiorno"
"Oh buongiorno Leyla, ho appena finito di acquistare i biglietti per Suzuka." Mi dice lei andando a prendere dei fogli alla stampante "Il volo è alle 6.30 di domani mattina, poi abbiamo uno scalo ad Abu Dhabi di circa due ore e riprenderemo il volo per arrivare a Nagoya verso le 21. Da lì, dei taxi ci porteranno all'hotel a Suzuka."
"Perfetto"
"Passeremo a prenderti sempre con un taxi domani mattina alle 4.30"
"Va bene" Dico io cercando di ricordarmi tutte le informazioni che mi sono appena state comunicate.

La giornata passa velocemente tra documenti e scartoffie da compilare, riordinare e archiviare negli appositi faldoni.
Esco dall'edificio in vetro e mi incammino verso la fermata dell'autobus sperando che almeno questa volta sia puntuale.
Mentre aspetto sotto la pensilina seduta su una panchina, sento il telefono vibrarmi nella tasca segno che ho appena ricevuto un messaggio.

Chat con Lorenzo
Eei Leyla, pronta per Suzuka? Non sai quanto ti invidio😻

Ciao Lorenzo, diciamo che pronta è un eufemismo haha, non ho nemmeno preparato la valigia😵 Però non vedo l'ora di visitare il giappone😍

Voci mi hanno detto che è una meta meravigliosa! Senti, quando torni, che ne dici di fare un'alta uscita visto che mi sono trovato davvero bene con te?

Certo! Mi farebbe molto piacere, ci sentiamo allora?😊

Perfetto! Non vedo l'ora🤩

Poso il telefono nella tasca della giacca notando il bus arancione in lontananza che lentamente si dirige verso di me.
Quando si ferma alla pensilina, salgo obliterando il biglietto e sedendomi in fondo al mezzo guardando fuori dal finestrino, verso i quartieri che ogni giorno attraversiamo.
Ripenso alla giornata che ho passato con Lorenzo e mi spunta spontaneamente un sorriso.
Non ho mai avuto molte esperienze in amore, in realtà l'unica è stata con Charles con cui mi sono trovata davvero bene, malgrado sia finita in maniera terribile.
Con Lorenzo mi trovo a mio agio, lui è gentile, disponibile, simpatico, un buon ascoltatore e riesce a farmi ridere continuamente a causa delle sue battute.
È il ragazzo che tutte vorrebbero per il suo carattere umile e semplice.
Ring ring
Vengo risvegliata dai miei pensieri da un messaggio inviatomi da Giorgia, contenente le istruzioni circa il viaggio che si prospetta per domani mattina.
Santa Giorgia, almeno ci sei tu che mi ricordi tutti i dettagli.
Scendo dal bus quando giungo a destinazione e mi incammino verso il mio appartamento che lascerò per qualche giorno in vista del gran premio in Giappone.
Per fortuna mi sono ricordata di accendere il sistema di riscaldamento dell'appartamento che mi accoglie in tutto il suo calore avvolgente.
Preparo il bagaglio a mano che mi servirà per i prossimi giorni mettendovi una quantità interminabile di vestiti.
La prudenza non è mai troppa.

18.47
Ho tempo per farmi una doccia e rilassarmi sotto il calore dell'acqua che mi scorre sul corpo.
Prendo il cambio dal cassettone dell'armadio e mi dirigo in bagno aprendo l'acqua che impiega qualche minuto prima di raggiungere la temperatura ideale.
Intanto, mi spazzolo lentamente i capelli che non taglio ormai da tempo e penso a qualche pettinatura che potrei farmi per sistemarli date le numerose doppie punte.
Entro nel box e mi abbandono ai pensieri che si instaurano nella mia mente all'idea di passare i prossimi giorni in Giappone, con Charles lontana da casa.
Pensavo di riuscire in qualche modo a stare lontana da lui o perlomeno limitare i rapporti a delle semplici conversazioni prettamente professionali, eppure sono qui da appena una settimana ed é successo di tutto.
Tutto ciò che pensavo di evitare.
Non so più a cosa pensare ora come ora, ho conosciuto Charles per molto tempo e so anche che ha sempre avuto difficoltà ad esprimere le sue emozioni con le persone, tuttavia non sono ancora riuscita a capire perché è scappato da me in quel modo rude e freddo.
Nemmeno durante la nostra conversazione al bar, nemmeno l'altra notte quando lui era ubriaco mi ha permesso di entrare nel suo cuore e comprendere cosa gli sta succedendo.
Ha gli occhi spenti e so che c'è qualcosa che non va ma non posso sempre insistere che sia apra con me e per questo lo odio, lo odio fottutamente perché mi ha lasciata, perché mi ha abbandonata, perché mi ha dimenticata senza soffrire, senza provare un minimo di pietà.
Sapevo che quando mi sarei risvegliata domenica mattina non lo avrei ritrovato sul divano e forse è stato meglio così, però dentro di me ho provato una fitta dopo aver visto che non era più qui con me.
È stato come se mi avesse abbandonato per la seconda volta.
E forse è proprio così.

Esco dalla doccia avvolgendo il mio corpo nell'accappatoio per poi indossare gli indumenti preparati precedentemente.
Mi asciugo i capelli onde evitare qualche malessere e mi dirigo in cucina per prepararmi qualcosa da cena.
Opto per un piatto di pasta al pomodoro e basilico che Nelly mi prepara sempre divinamente.
Spero venga buono come il suo.
Mentre cuoce la pasta decido di videochiamare Michelle dato che è qualche giorno che non ci sentiamo a causa dei nostri impegni.
Le racconto di come trascorro il tempo qui a Maranello, dello pseudo appuntamento che ho avuto con Lorenzo, della discussione con Charles ubriaco e della mia ansia per il viaggio.
Lei mi parla del suo stage, di come ha incontrato un ragazzo carino che le ha dato il suo numero e di come sia invidiosa che io vada in Giappone.
Nel mentre scolo la pasta e la condisco con il pomodoro e basilico, che ho preso dal frigorifero, sperando che abbia un gusto accettabile.
Saluto la mia migliore amica promettendole di aggiornarla nei prossimi giorni e mangio la pasta che, tutto sommato, si è rivelata abbastanza gustosa.

21.12
Decido di andare a letto presto, visto che dovrò svegliarmi presto domani mattina, perciò mi sdraio sul letto addormentandomi qualche minuto dopo essermi sdraiata pensando al viaggio che mi aspetta.
Che Dio mi aiuti.

Il giorno successivo

Drin drin
Sbatto a fatico gli occhi al suono della sveglia guardando l'ora.
4.00
È arrivato il momento.
Mi vesto velocemente con gli indumenti preparati la sera prima e mi dirigo in bagno per sistemare la mia faccia devastata dalla stanchezza.
Stendo un filo di mascara sugli occhi e della cipria sul viso cercando di nascondere le occhiaie.
Ring ring
Un messaggio di Giorgia mi avvisa che è sotto casa ad aspettarmi in taxi perciò prendo i miei bagagli e scendo in strada.
Il taxista mi aiuta a caricare la valigia sulla vettura ed apro la portiera sedendomi nel lato posteriore dell'auto prima di allacciarmi la cintura di sicurezza.
Giungiamo a destinazione nel giro di una trentina di minuti, dato che il traffico è piuttosto limitato, ed entriamo nell'edificio incamminandoci verso la zona del check-in.
L'imbarco è previsto per le 5.45 quindi nel tempo restante a disposizione decido di far è un giro nei negozi di souvenir assieme a Giorgia.
Quando è ora di salire sull'aereo, attaversiamo la pista in direzione del veicolo e saliamo arrivando i bagagli a mano nelle cappelliere con l'aiuto delle hostess.
Fortunatamente a me è toccato il posto con il finestrino perciò potrò godermi la vista dall'alto per tutto il viaggio.
"Allora, pronta per il Giappone?" Mi chiede Giorgia sempre sorridente
"Si, pronta."
Spero.

...
Si parteee!
🤩
L

Come primule nell'oceano // Charles LeClercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora