LEYLA
Oh no di nuovo.
Mi sono addormentata sul divano per la seconda volta e la mia schiena implora pietà. Devo smetterla.Fortunatamente oggi mi sento molto meglio perciò decido di andare al lavoro, dato il miglioramento della mia salute.
Sarà stato un virus passeggero o un'idigestione.Guardo velocemente il telefono e tra le notifiche di Instagram noto un nome già conosciuto.
@lorenzo_rossi ha iniziato a seguirti
@lorenzo_rossi vorrebbe inviarti un messaggio
Medito pare qualche secondo facendo mente locale su chi possa essere questo Lorenzo finché non mi si accende la lampadina.
Il ragazzo dell'aereo!
Accetto la richiesta del messaggio ed inizio a seguirlo anche io, sebbene non sappia come abbia fatto a trovarmi sul social.Chat con @lorenzo_rossi
Ehi Leyla👋 ti ricordi di me?Ehi Lorenzo! Si mi ricordo di te, sei il ragazzo dell'aereo.
Esatto! Come sta andando lo stage?🤩
Bene grazie, tu invece, com'è stato il tuo rientro?😊
Perfetto direi, anche se Nizza mi manca da morire.
Ti va di vederci qualche volta? Per bere un caffè magari😘Direi che può andare👌🏻 sabato sono libera!
Perfetto allora! Vada per sabato🥰
Blocco il telefono dopo aver risposto anche a mia madre e a Michelle, che mi racconta di come sta andando la sua esperienza, prima di prepararmi ad affrontare la giornata che mi attende.
Giungo a destinazione in largo anticipo ma scopro dalle ragazze che oggi Giorgia si è assentata per malattia e quindi dovrò seguire l'attività di Charles, dato che ancora non ho iniziato l'intervista per il professore.
Dopo il mio sfaso di ieri sera non ho smesso di pensare alla sua faccia ferita mentre usciva di casa.
Forse sono stata un po' troppo dura. Forse.Seguo le istruzioni che mi sono state comunicate per raggiungere l'ufficio conferenze, dove si terrà un briefing per la gara di settimana prossima insieme a tutto il team.
Apro la porta spingendo leggermente ma, nel mentre, inciampo nel tappeto cadendo rovinosamente, con la faccia a terra, davanti ad una ventina di uomini che mi osservano divertiti.
Un applauso per Leyla Emerson che riesce a rendere le situazioni imbarazzanti ancor più imbarazzanti.
"Leyla, ti sei fatta male?" Mi chiede Charles con uno sguardo leggermente preoccupato, accorso in mio aiuto.
"No, è tutto a posto, tranquillo."
"Non c'è nulla da guardare" Il pilota fulmina i presenti con uno sguardo che potrebbe sciogliere anche le rocce.
Mi alzo da terra pulendomi le mani sui pantaloni e prendo posto vicino a Charles in terza fila.
"Senti per ieri volevo dirti che..."
"Possiamo parlarne in un altro momento Charles? Qua non mi sembra il luogo adatto."
"Va bene, che ne dici di prendere un caffè domani?"
Domani? Domani è sabato quindi...
"No domani sono impegnata, mi dispiace." Dico sorridendo al pensiero di incontrare Lorenzo.
"Oh, ok allora che ne dici di settimana prossima?"
"Può andare."
"Hai un appuntamento?" Dice Charles punzecchiandomi.
"Forse"
"Oh"
Oh? Che significa oh? Charles Leclerc senza parole, non sara mica geloso?La riunione trascorre lentamente ed io non riesco a capire una singola parola di quello che dicono se non che il volo per Suzuka é martedì e ci vorrà del tempo per arrivare dati gli scali ed il fuso orario.
Verso mezzogiorno la riunione termina e tutti escono dalla sala dirigendosi verso la mensa che in breve tempo si riempie di persone affamate.
Prendo un vassoio e vado a sedermi vicino alle altre ragazze che mi raccontano della loro giornata e di quanto siano carini alcuni ragazzi della Ferrari.
Già.
"Ehi Leyla" Mi riprendo dai miei pensieri girandomi verso la voce che mi ha appena chiamata "Che ne dici di continuare oggi pomeriggio la nostra conversazione visto che mi ha avvisato ora Andrea che la nostra sessione di allenamento è saltata?"
"Ehm, n-non credo sia un problema"
Non è un problema eh?
"Perfetto allora che ne dici di andare a berci un caffè da qualche parte?"
"O-ok"
Saluto le ragazze che mi mandano delle occhiate curiose mentre prendo le mie cose ed esco seguendo il ragazzo verso la sua auto.
Sono arrivata da 5 giorni e sono salita sulla macchina di Charles già 3 volte.
Direi che il piano "Evitare Charles" è più che fallito.Nel giro di dieci minuti parcheggiamo la macchina vicino ad un bar davvero grazioso ed entriamo, sedendoci ad un tavolo nell'angolo.
"Allora..."
"Senti mi dispiace di aver urlato in quel modo ieri sera ma ne avevo tutte le ragioni. Sei stato tu a lasciare Monaco senza farsi più sentire quindi non puoi biasimarmi per ciò che ti ho detto. E non puoi nemmeno aspettarti che ti perdoni da un giorno all'altro"
"Hai ragione, mi dispiace di essermene andato via così di punto in bianco ma non avevo altra scelta."
"Ah non avevi altra scelta? E io? Ti è mai importato di come stessi io eh Charles? Ti sei mai chiesto cosa mi passasse nella mente in quel periodo? Se avessi bisogno di te? Sei stato un egoista, un fottuto egoista. Hai pensato solamente a te stesso quando invece c'ero anche io."
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi ma le ricaccio dentro recuperando tutta la forza che ho in corpo.
Non piangerò per lui.
"Cosa vorreste ordinare?" Il cameriere ci interrompe mentre inizia a fissarmi intensamente.
È un ragazzo molto carino, sulla ventina con gli occhi castani ed i capelli biondi.
L'opposto di Charles.
"Ehi biondino, io un caffè grazie" Dice Charles con aria di sfida.
Ma che gli prende oggi?
"Anche per me." Sorrido al cameriere aspettando che se ne vada.
"Hai ragione ok? Sono stato egoista ma ho preso la palla al balzo e ho accettato la proposta di venire qui. Sapevi che era il mio sogno fin da bambino, cazzo stiamo parlando della Ferrari! E poi Monaco mi stava decisamente troppo stretta dopo tutto quello che è successo."
"Certo che lo sapevo! Ma potevi parlarne con me prima di prendere una decisione del genere. Ero la tua ragazza, mi avevi detto di amarmi e che avresti passato il resto della vita con me. Abbiamo perso un fratello entrambi, potevamo condividere il dolore e superarlo insieme ma tu hai deciso di sparire nel nulla. Hai deciso di nasconderti dal problema invece che accettarlo."
Le lacrime che non sono più riuscita a trattenere sgorgano incessantemente sulle mie gote.
"Dov'era finito il mio Charles?" Il nodo che ho alla gola mi rende difficile parlare.
"Non ho mai smesso di pensarti Leyla, neppure un minuto, neppure un secondo."
"Sì certo! Però hai deciso di cambiare aria" Sputo sarcasticamente verso il ragazzo che sembra colpito dalle mie parole.
"Charlotte mi ha aiutato molto nell'ultimo periodo."
"Anche io avrei potuto aiutarti e tu avresti potuto aiutare me. Avevo bisogno di te e tu sei scappato."
"Mi dispiace"
"Dimmi la verità, perché sei scappato?"
Charles sembra sorpreso dalla domanda che gli ho appena posto.
Si guarda intorno evitando il mio sguardo.
Non so se voglio sapere la risposta.
"Non ti amavo più."Crac.
Appoggio i soldi sul tavolo ed esco dal bar appoggiandomi al muro per riprendere fiato e tranquillizzarmi dallo scontro.
Non posso credere che l'abbia detto veramente. Non dopo tutto quello che abbiamo passato insieme.Torno a casa con il bus senza che le sue parole se ne vadano dalla mia mente.
Restano indelebili, come l'inchiostro, nella mia mente, tatuate nei miei pensieri senza antidoto per rimuoverle.
Un turbine di emozioni pulsa nel mio corpo seguito dal battito del mio cuore che non smette di battere nemmeno un secondo, nemmeno un attimo per rallentare e lasciarmi in pace.
Quanto vorrei che al posto di Martin ci fossi io, quanto vorrei che al posto del guidatore ci fossi stata io, quanto vorrei che la sorte di mio fratello fosse toccata a me e non al suo animo buono, gentile e scherzoso.
Lui non meritava quella fine, io si....
Dopo un po' di attesa è uscito anche il capitolo che mi avete richiesto in molti. Ecco che i nostri due protagonisti iniziano a esternare le proprie emozioni dopo tanto tempo.
I prossimi saranno ancora più shock!
Intanto spero che questo vi sia piaciuto e se sí, lasciate pure una stellina💎
Grazie per il supporto che mi state donando.
Per ora è tutto.
All the love
L
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Come primule nell'oceano // Charles LeClerc
RomanceDa una vita perfetta al suo peggior incubo. Capo delle cheerleader, presidentessa del consiglio scolastico, ragazza più popolare della scuola e sorella del capitano della squadra di basket. La vita di Leyla Emerson era perfetta, in tutti suoi aspet...