Capitolo 9

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<<Hai preso tutto?>>, domanda mia zia per la centesima volta.

<<Sì, zia. Stai tranquilla ci rivedremo presto>>, rispondo abbracciandola.

Lei ricambia l'abbraccio, stringendomi forte al suo petto.

Mio padre ed io ritorniamo a New York. Lui non può lasciare per molti giorni il suo lavoro ed io devo ritornare a vivere la mia vita.

<<Mi mancherai>>, mormora mia zia baciandomi la fronte.

<<Anche tu>>, ammetto con le lacrime agli occhi.

<<Ecco, voglio darti una cosa. Aspettami qui>>, esclama uscendo velocemente dalla stanza.

Mi metto a sedere sul letto che mi ha ospitato per quasi due settimane e inizio a guardare la stanza. Le pareti rosa pesco, la luce naturale che entra dalla finestra aperta, le lenzuola fresce al tatto, il vaso pieno di calle appoggiato sopra ad un tavolino di vetro, tantissime foto incorniciate di mia madre insieme a sua sorella che ricoprono un'intera parete...

È così confortevole questo luogo. Mi mancherà tutto questo.

<<Questa è per te>>.

Mia zia rientra dentro alla stanza e mi porge una scatola bianca.

<<Mi hai regalato un paio di scarpe?>>, domando ridendo.

<<No, Hannah. Apri la scatola>>, esclama sorridendomi.

Appoggio delicatamente le dita sopra al coperchio e lentamente lo alzo. All'interno ci sono tantissimi cd numerati.

<<Sono i cd della tua infanzia, tesoro. Tua madre li aveva conservati con cura e ora voglio che li abbia tu>>, mormora con le lacrime agli occhi. <<Sono sicura che anche Lily sarebbe d'accordo con la mia decisione>>.

<<Oh, mio Dio>>, sussurro sconvolta. <<Pensavo che fossero andati perduti>>, ammetto ridendo tra le lacrime.

<<No, tesoro. Li ho custoditi io per te>>, risponde mia zia abbracciandomi.

<<Li vuoi guardare con me?>>, propongo speranzosa in un suo assenso.

<<Ne sarei onorata>>.

Le sorrido a trentadue denti e accendo la tv.

<<Li ho numerati fino al numero diciassette>>, mi informa prendendomi una mano tra le sue.

Diciassette. Come i miei anni quando mamma ci ha lasciato.

Annuisco e inserisco nel lettore dvd il cd numero uno.

<<Ciao, carotina mia. Sono la tua mamma>>, esclama mia madre stesa in un letto d'ospedale con me appena nata tra le sue braccia. <<Come sei piccola>>, sussurra baciandomi la fronte.

Le lacrime iniziano a scendermi copiose sulle guance e mia zia mi stringe ancora più forte a sé.

<<Dylan, guardala. È perfetta>>, esclama ridendo.

<<Tesoro, sorridi alla telecamera>>, risponde mio padre richiamando l'attenzione della mamma.

Lei alza lo sguardo, con gli occhi scintillanti e vivaci per la gioia, mandando un bacio con la mano a mio padre.

<<Come la vogliamo chiamare?>>, domanda la mamma a papà.

<<Amore, devi sceglierlo tu il nome. Io ho perso la scommessa>>, ricorda mio padre ridendo.

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