Capitolo 15

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<<Okay, adesso che i bambini sono a dormire ditemi la verità>>, inzia Celine mentre si siede vicino a me sul divano.

È passata una settimana dal nostro arrivo qui a Los Angeles e stasera stessa partiremo per ritornare a New York.

Mi mancheranno Celine, Nate e i bambini. Mi macherà l'amore e l'affetto racchiusi in questa casa. Mi macherà tutto questo.

<<Non capisco>>, risponde mio padre confuso.

<<Non sono stupida>>, ribatte mia sorella incrociando le braccia al petto. <<Io e Nate sappiamo che c'è qualcosa che non ci dite>>.

<<Per favore, diteci tutto. Vogliamo sapere>>, continua Nate appoggiato allo stipite della porta.

Faccio un respiro profondo e mi alzo in piedi.

Questa conversazione spetta a me iniziarla.

<<Avete ragione. Il motivo della nostra visita, oltre che rivedervi, è un altro>>, ammetto a malincuore.

Viktoria stringe le mani a pugno e abbassa lo sguardo mentre mio padre e Violet aspettano pazienti che io prosegua.

<<Okay, continua>>, dice Celine attenta ad ogni mia parola.

<<Si tratta di Rose>>, dichiaro stringendo i denti.

<<Rose? Quella Rose?>>, chiede conferma Nate sorpreso.

Annuisco in silenzio e aspetto una reazione da parte di Celine.

<<Stai bene? Ti ha fatto qualcosa?>>, domanda quest'ultima preoccupata.

<<Sì, sto bene. Non mi ha fatto del male, ma potrebbe farlo alla mia famiglia>>, affermo con gli occhi lucidi.

<<In che senso? Lei è in prigione, quindi...>>, inizia Nate.

<<Sono andata a trovarla>>, dico interrompendolo.

<<Che cosa?>>, esclamano increduli Celine e Nate.

<<Tutto è iniziato quando sono andata a Miami. Lì ho rivisto mia zia Margareth e successivamente ho ricevuto una scatola>>, proseguo ammettendo una parte della storia che neanche mio padre, sua moglie e Viktoria conoscono.

<<Una scatola?>>, chiede Viktoria curiosa.

<<Sì. Una scatola vuota con un messaggio all'interno>>, rispondo ricordando le parole di Rose.

Un brivido percorre la mia schiena e chiudo gli occhi.

<<Hannah? Cosa diceva il messaggio?>>, domanda mio padre arrabbiato per non avergli detto niente.

<<Era un suo messaggio. Un messaggio di Rose. "Non è finita qui". Questo è quello che ha scritto sul fondo della scatola>>, mormoro aprendo gli occhi.

<<Ti ha minacciata>>, sussurra sconvolta, preoccupata e arrabbiata Celine.

<<Non ha minacciato solo me. Per colpa mia ha minacciato tutta la famiglia>>, ammetto con le lacrime agli occhi.

<<Non è colpa tua>>, risponde Nate raggiungendo Celine sul divano. <<Quella donna è pazza, principessa>>.

<<Sì, è colpa mia. Lei mi odia. Adora vedermi soffrire. Mi ha anche confessato che per lei io sarei dovuta morire quella notte di tre anni fa e quando...>>.

Mi fermo incominciando a piangere.

Mi porto le mani al viso, ma subito dopo vengono riportate lungo i miei fianchi da qualcuno che mi abbraccia.

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