Capitolo 7

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<<Hannah? Oh, mio Dio. Cosa ci fai qui?>>, chiede sopresa mia zia mentre mi abbraccia stretta a sé.

<<Sono tornata a casa>>, rispondo ricambiando l'abbraccio.

<<Stai bene? Tuo padre è con te?>>, domanda facendomi entrare in casa.

È proprio come la ricordavo.

Un salotto immenso e la cucina sulla sinistra, separati da un arco con un muretto pieno di fotografie incorniciate e sulla destra una stanza che fa da cabina armadio per appendere i cappotti.

La scala a chiocciola troneggia davanti a me, che porta al piano superiore.

<<No, mio padre non è con me>>, mormoro posizionando la valigia ai piedi delle scale.

<<Mi fa piacere vederti, dopo tutto quello che è successo>>, ammette mettendomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Sì, mia zia sa tutto.

Sa quello che ha fatto Rose e che sono finita in ospedale. Non sa però che sono caduta in coma. Mio padre non gliel'ha mai detto.

<<Rose è in carcere, adesso>>, dichiaro rassicurandola.

<<Lo so. È dove merita di stare>>, ribatte pienamente d'accordo con la decisione del giudice. <<Allora, come stai? Sei cresciuta molto dall'ultima volta che ti ho visto>>, esclama cambiando argomento.

<<Sto bene>>, dico seguendola in cucina.

Lei si gira immediatamente e mi lancia un'occhiataccia.

<<Sputa il rospo>>.

<<Cosa?>>, chiedo confusa.

<<Andiamo, lo sai benissimo. Mi stai mentendo>>, ribatte incrociando le braccia al petto.

<<Non è vero>>, mormoro difendendomi.

<<Hannah>>, sospira.

<<Okay, va bene>>, rispondo sconfitta. <<È meglio se ci sediamo>>.

Mia zia è sempre stata brava in questo. Sa quando mento. Con i miei ero bravissima a recitare, ma a lei basta solo uno sguardo e capisce subito.

<<Non porti buone notizie, allora>>, dice quest'ultima preoccupata.

<<Ho solo paura di come reagirai>>, ammetto sedendomi su una sedia.

Lei fa altrettanto mentre si versa un bicchiere d'acqua.

<<Tieni>>, dice mettendomi in mano quel bicchiere. <<Avrai sete>>.

<<Sì, grazie>>.

Bevo l'acqua tutto d'un fiato e deglutisco. Immediatamente la gola si rinfresca e non sento più tanto caldo.

Le temperature di Miami non mi sono mancate per niente.

<<Cosa devi dirmi, Hannah?>>, domanda impaziente la zia.

<<Ehm...mio padre ti ha mentito>>, mormoro imbarazzata.

<<Dylan mi ha mentito? E su cosa?>>, chiede confusa e curiosa allo stesso tempo.

<<Sono stata in coma tre anni, zia>>, sussurro con le lacrime agli occhi.

<<Che cosa?>>, esclama ad alta voce. <<Dimmi che è uno scherzo. Dimmi che quel cretino di tuo padre non mi ha nascosto una cosa del genere>>.

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