Capitolo 24

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*Il giorno dopo*
~Ann's pov~

Quella mattina mi svegliai stranamente nel letto della stanza iniziale.
-Ti sei svegliata finalmente... -
Dice Haiden che si trovava accanto a me seduto però su una sedia.
Mi sposto più lontano possibile da lui.
-Questa sera hai fatto molti incubi, non smettevi di urlare nel sonno, quindi sono rimasto con te... -
Mi dice serio.
Mi guardo i polsi preoccupata, i lividi erano quasi del tutto svaniti, anche se le vene sul braccio e sulle mani erano più evidenti di prima.
-Che cosa ho fatto di male per meritarmi questo?-
Gli chiedo piangendo. Vedo il suo viso, era più dispiaciuto del solito e questa volta lo sembrava per davvero.
Mi porge gentilmente un fazzoletto.
Non lo prendo, ma mi giro e inizio ad asciugarmi le lacrime con la manica del maglione.
- Sai, dovresti cambiarti quei vestiti... -
Dice alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso l'armadio.
Da esso prende una felpa verde con lo stemma serpeverde e dei jeans neri.
Me li porge delicatamente
Inizio a perlustrare per bene i vestiti.
-Quella è una mia felpa, i jeans invece sono di mia sorella, ti dovrebbero stare bene... -
Lo guardo e noto nelle sue parole un piccolo accenno di dolcezza.
Non dico una parola, non ho intenzione di fare amicizia con una persona che mi reca così tanto dolore.
Si alza dalla sedia e si dirige al di fuori della stanza.
-Passo tra qualche minuto a vedere come ti stanno-
Dice prima di passare l'uscio della porta.
Esce dalla stanza, tutto ricade nel silenzio.
Decido di mettermi quella maledetta felpa e quei jeans...

*dopo un paio di minuti*

TOC TOC TOC
Bussano alla porta, vedo Haiden entrare a testa bassa con un vassoio tra le mani.
Guarda verso la mia direzione. I jeans mi stanno perfetti, attillati al punto giusto e la felpa è calda e comoda.
-wow, ti stanno bene! -
Dice facendomi un sorriso, si avvicina al letto e poggia la mia colazione sul comodino.
Rimango in silenzio.
Guardo verso la direzione del vassoio, mentre lui si mette seduto sulla sedia accanto a me.
Allungo la mano e cerco di far sollevare il coltello per aria, come la scorsa volta.
Il coltello inizia a tremare, ma non si alza dal vassoio.
Faccio un secondo tentativo, ma nulla.
Delle lacrime calde e salate iniziano a scendere sulle mie guance.
Non avevo più i miei poteri...
Haiden rimane fermo a guardare la scena con un viso serio.
-Oggi bisogna rifarlo...-
Dice facendo un piccolo sbuffo appena finisce la frase.
-Cosa?? Ma non vedi che non mi è rimasto più nulla? -
dico con le lacrime agli occhi.
-Ann... Non sono io quello che da gli ordini -
Dice quasi dispiaciuto. Inizio a piangere
-MA È COLPA TUA SE IO MI TROVO QUI ADESSO!-
Dico alzandomi dal letto, si alza anche lui abbastanza irritato e si avvicina a me.
-TE NON SAI UN CAZZO! TE NON SAI CHE COSA MI AVREBBERO FATTO SE NON TI AVREI PORTATA QUA -
Dice arrabbiato, rimango zitta.
-mi hanno obbligato ok? Non avevo scelta... -
Dice girandosi con gli occhi lucidi.
-Sei un mangiamorte vero? -
Gli chiedo a bassa voce.
Si ferma al centro della stanza e mi guarda con le lacrime agli occhi.
Fa cenno di sì con la testa.
Lo guardo dispiaciuta.
-Perché non c'è ne andiamo? Scappiamo via... -
Dico facendo un piccolo sorriso.
-PERCHÉ LORO CI TROVERANNO E CI UCCIDERANNO ANN! -
Dice arrabbiato, faccio qualche passo indietro spaventata.
-mi dispiace - mi dice piangendo.
-IMPERIO-
Quel incantesimo fu l'ultima cosa che sentii, dopodiché il mio corpo iniziò a muoversi da solo.
Usciamo dalla camera e ci dirigiamo alla stanza di ieri.
Anche oggi le corde simili a serpenti mi legarono alla sedia e Ell iniziò a tirar fuori dai miei polsi quei pochi poteri che mi erano rimasti sotto forma di fasci di luce dorata.
Iniziai a vedere tutto scuro dal troppo dolore.
Finché non persi i sensi. L'ultima cosa che vidi fu Ell con un sorriso stampato sulla faccia e il viso di Haiden più serio e dispiaciuto.

Il dolore finì.
Aprii faticosamente gli occhi, davanti a me c'è Haiden, mi sta mettendo attorno ai polsi della garza. Nella stanza non c'è più nessuno oltre a noi 2.
Respiro affannosamente e mi guardo intorno.
Vedo Haiden porgermi una mano per aiutarmi ad alzare, gliela strinsi, ma ero ancora troppo debole e caddi un secondo dopo.
Mi prese appena in tempo.
-ANN! -
sento urlare dal piano di sotto, era una voce maschile familiare, ma non riuscii a capire di chi fosse.
Delle luci verdi e bianche si intravidero dal piano terra.
Vari incantesimi, la maggior parte senza perdono, venivano scagliati alla porta d'ingresso.
-ANN!! -
ripete la voce maschile.
Sentii dei passi provenire dalle scale.
-ANN DOVE CAZZO SEI -
Dice con un accenno di preoccupazione la voce.
Haiden mi lascia in mezzo alla stanza e va a chiudere la porta.
In quel momento capii.
-FRED!!! -
Urlai con le ultime forze rimaste, Haiden mi si avvicinò e mi tappo la bocca con la mano.
A quel punto la porta si aprì e sull'uscio vidi Fred con le lacrime agli occhi.
-Expelliarmus -
Dice per togliere la bacchetta dalle mani di Haiden, anche se, a causa di quel innocente incantesimo, viene scagliato verso la parete in fondo della stanza.
Fred mi avvicina e mi abbraccia. Ricambio calorosamente il suo abbraccio.
-Ero così spaventato... - dice accarezzandomi la schiena.
-Che ti hanno fatto?? -
Mi guarda preoccupato I polsi ricchi di garza.
-Te ne parlo dopo, adesso andiamo ad aiutare gli altri. -
Dico mentre usciamo dalla stanza.
A mala pena riuscivo a camminare, superato il lungo e buio corridoio vidi la famiglia Wood, quella Weasley e Evans lanciarsi migliaia di incantesimi nel soggiorno e all'ingresso.
Scendemmo le scale con attenzione, evitando gli incantesimi degli Wood.
Rimanemmo all'entrata a scagliare degli incantesimi che potessero bloccarli per qualche minuto.
Dopo un po' ci fu solo silenzio. La madre e il padre di Haiden erano a terra bloccati da uno "pietrificus totalus". Il ragazzo mingherlino era svenuto appoggiato al muro non molto lontano da noi.
Nelle altre stanze probabilmente ci dovevano essere Ell e l'uomo con il turbante.
Non c'era però traccia dell'uomo più robusto...
Mia madre, mio padre e mio fratello vennero subito ad abbracciarmi.
-Amore mio, mi dispiace tanto... -
Dice mia madre mentre una lacrima le riga la guancia.
Vedo Molly e Arthur in lontananza che mi sorridono.
Ricambio il sorriso.
Poi si avvicinano Ginny e George e mi abbracciano anche loro.
-Torniamo a casa... - dice mia madre mettendo un braccio intorno al mio collo.
Rivolgo lo sguardo verso il piano di sopra e vedo Haiden all'ombra della parete.
Mi guarda e fa un piccolo accenno di un sorriso, dopodiché scompare nel buio del corridoio.

//Fred Weasley// LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora