Frank's POV.
Me n'ero accorto.
Me n'ero accorto che c'era qualcosa che non andava in lei.
Aveva inciampato nelle radici troppo spesso e spesso si era appesa ai busti degli alberi per sostenersi, portandosi poi una mano alla testa. La parte più ottimista di me aveva provato a pensare che magari fosse solo un po' più agitata del solito, lei non era mai stata molto stabile.
Eppure quando le avevo chiesto come andasse, mi aveva liquidato con scazzo, facendomi chiaramente capire che non avrei dovuto chiederlo una seconda volta.
Ho paura che non abbia mangiato abbastanza, che abbia sopravvalutato il suo corpo. È comunque una ragazza di solo 16 anni.
La mia mente lavora a una velocità impressionante per formulare questi pensieri, ragionamenti che si attorcigliano e vengono spinti nel retro della mia mente mentre cerco di liberarmi dell'alleata del tributo che sta uccidendo Marina.
Dannazione, mi devo sbrigare.
Riesco finalmente a estrarre il pugnale dalla tasca dello zaino, menando immediatamente un fendente in avanti.
La ragazza, nel tentativo di schivarlo, balza all'indietro, ma scivola su una pozza di fango e scivola, sbattendo la schiena.
Scatto subito lateralmente per raggiungere la mia amica, ma le gambe finiscono bloccate in uno sgambetto mortale da parte dell'altro tributo.
Mi giro per controllare la situazione, inorridendo.
Dei passi accelerati dividono la mia attenzione. Non ce la faremo a sopportare altri due avversari.
Chiudo gli occhi quando il colpo di grazia si sta per abbattere sulla mia compagna, cercando di fermare la paura che mi attanaglia lo stomaco.
Li riapro e scorgo la mano dell'aggressore abbassarsi.
La voce esce da sola dalla mia gola, rimbombando per tutta la radura in un urlo fuori controllo.
Risuona un colpo di cannone.
Il corpo della ragazza mi viene tolto di dosso, mentre qualcosa mi scuote violentemente per le spalle. E un altro colpo.
Mi costringo a rialzare nuovamente le palpebre che non mi ero accorto di aver abbassato.
Guardo verso il corpo di Marina, non sapendo cosa trovare, ma non essendo pronto in ogni caso. Mi faccio coraggio.
Vicino a lei, il corpo del tributo giace supino, il collo trafitto da una freccia appuntito manualmente. Allora lei è viva...
Per lei non c'è stato il botto, vero?! Eppure tutto sembra voler dimostrare il contrario.
La faccia è ricoperta di sangue affluito dal labbro e dal naso. Non riesco a contare i lividi che ha spasi sugli zigomi. Le braccia graffiate sono abbandonate lungo i fianchi, le nocche spelate e gonfie.
Striscio fino a lei per vederla più da vicino. Me la carico sulle ginocchia e le poso l'indice sul collo per sentire il battito. È debole, ma c'é.
Tiro un sospiro di sollievo e provo a sollevarla. Ci riesco, nonostante il dolore alle gambe.
Faccio un cenno al ragazzo che mi ha salvato e lui ricambia con indifferenza.
Metto il piede fuori dalla radura con l'intento di tornare a nascondermi, ma all'ultimo momento mi giro verso i nostri benefattori.
«Ehm...vi va di venire con noi? Solo per parlare», provo a convincerli.
Lui sembra scocciato, ma la ragazza, che fino ad allora non avevo nemmeno ancora visto, annuisce con un lieve sorriso.
«Andate, io vi raggiungo subito» avverte.
Il ragazzo sbuffa e mi segue.
Entriamo insieme nell'ombra.
Dereck's POV
È salva. Lei è dannatamente e fottutamente salva. Metto la testa fra le mani, facendole poi strisciare sulle guance. Avverto delle tracce bagnate. Io odio piangere. Rimuovo il resto delle lacrime adagiate sugli zigomi e rimango a fissare lo schermo.
Frank si avvicina a Marina e la appoggia sulle ginocchia. La solleva e la porta fino al limitare del bosco, poi si rivolge al tipo e dice qualcosa.
Non lo sento.
Le sue fottute mani sul corpo della mia ragazza sono una cosa a cui non posso abituarmi. Cazzo, se non si sposta entro tre secondi, io....
Spariscono nell'ombra.
La ragazza che ha scagliato quella freccia guarda indietro per assicurarsi di essere sola. Una volta stabilito di non essere vista, si allontana dalla piazzetta.
Quando ritorna, ha un fiore color panna tra le mani.
Lo lascia cadere sui cadaveri, facendo poi un leggero inchino e sparendo oltre la coltre di arbusti.
Devo solo aspettare, è questione di pochi secondi prima che riportino l'inquadratura su Marina. Ho bisogno di vederla.

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I primi Hunger Games
FanfictionChe possa la buona sorte essere sempre a loro favore... [I crediti della storia a cui questa fanfiction è ispirata appartengono a Suzanne Collins]