È vero, possiamo sopravvivere entrambi se stiamo insieme.
Salto al collo di Frank e lo abbraccio fortissimo: in due possiamo farcela.
Sono molto più rilassata ora : ecco cosa era che il mio inconscio sapeva, ma che io avevo rimosso dalla mente.Ora che non devo più preoccuparmi di questo, nei miei pensieri si fa spazio l'idea che forse potremmo davvero vincere.
Spake ci guarda con tenerezza.Anche Gimiax Mericat, il temibile bastone-manuale-di-Galateo, posa un occhio su di noi e si lascia scappare un sorrisino ,che ovviamente sparisce appena me ne accorgo. Chissà che in fondo non sia una persona a posto .... Ok, no, non esageriamo, è solo l'euforia del momento a farmi sembrare tutto bellissimo.
Tra poco tornerò a crogiolarmi nel dolore della depressione e nella paura della morte senza qualcuno al di là ad aspettarmi.
«Ok ,ora le dritte»annuncia Spake «Partiamo dalle cose più scontate: Non accendete fuoco e non stategli vicino ,potreste farvi scoprire; State vicino alle fonti d'acqua se possibile; state sempre insieme e cercate di non farvi nuovi alleati, potrebbe risultare difficile liberarsene. E poi le cose più complicate: durante l'addestramento, concentratevi sulla ricerca del cibo e della mimetizzazione; le armi usatele solo per cacciare, in arena dovete cercare di combattere il meno possibile e di nascondervi. Sfruttate l'effetto sorpresa, ma non cacciatevi nei guai. - Fa una pausa - Ora c'è una cosa che dovreste ascoltare, anche se penserete sia una cosa sciocca. Non impegnatevi troppo nella dimostrazione agli strateghi. Cercate di rimanere nella media per non dare nell'occhio»
Annuiamo anche se sembra un consiglio un po' idiota. Sul programma dell'addestramento che ci ha sbolognato il sindaco del distretto 4 ,c'è chiaramente scritto che l'ultima prova serve per ottenere Sponsor, cioè persone che inviano oggetti e messaggi nell'arena. Più il voto è alto, più saranno gli sponsor.
«okay, è tutto?» chiedo.
«Sì, andate in cabina a riposarvi o prendete qualcosa da bere, insomma....fate come volete»risponde Spake massaggiandosi la buca pelata con il palmo della mano pieno di calli.
Io mi alzo a prendere un caffè alla macchinetta che sta alle nostre spalle. Seleziono il livello di zucchero: 3. Aspetto qualche secondo ,al massimo mezzo minuto, prima che il bicchierino si riempa fino all'orlo e una stecca di plastica ci cada dentro. Mescolo con la palettina per togliere lo zucchero dal fondo e poi lo assaggio.È molto dolce e caldo.Mi si scotta la lingua. Soffio sopra la schiuma per raffreddare il caffè.
«Ancora una cosa!»l'ometto panciuto alza la mano, ma a completare la frase è Gimiax «Se vincerete la vostra famiglia riceverà una fornitura di cibo per un anno»avverte.
Perfetto.Un motivo in più.Be', la vita è comunque un motivo decente. No. Sopravvivere piuttosto è uno scopo.
Illumino il mio volto con un sorriso e lo rivolgo alla signora in blu «Grazie per l'informazione.- che conoscevamo già - Ora se non vi dispiace mi ritiro. Ci vediamo tra..»Guardo l'orologio«due ore?»faccio uno dei miei migliori sorrisi per farmi perdonare della mia scorbuticità, con tanto di fossette.
Finalmente Gimiax sembra apprezzare il mio comportamento: so farmi amare , modestamente. Accavalla le gambe e mi saluta cordialmente prima che imiti Frank e mi ritiri in una di quelle che sospettavo fossero camere.
Le pareti della stanzetta sono verde chiaro e azzurro, due colori molto rillassanti ,con mobili bianchi e moderni appoggiati contro. Il letto occupa quasi tutta la stanza: è matrimoniale e enorme.Sopra i mobiletti sono stati lasciati dei fiori e un bigliettino "Buon viaggio ".Non è proprio un buon viaggio.
Mi siedo sul letto e mi tolgo le scarpe, sfilandole prima dai talloni con l'aiuto della punta dell'altro piede.Cerco di non rimbalzare troppo sul materasso per non rovesciare il caffè.
Bevo.La bevanda calda mi scorre piacevolmente lungo la gola, lasciandomi un gusto di dolce/amaro, di zucchero mal mescolato.Ops.
La caffeina mi dona subito un senso di relax. So bene che l'effetto dovrebbe essere contrario, ma non con me. Poso il bicchierino in plastica sul comodino, bianco, e mi stendo. Sento subito i muscoli rilassarsi e scendo in un piacevole dormiveglia.
Comincio a farmi filmini mentali sul giorno in cui vincerò gli Hunger Games, sul momento in cui riabbraccerò Dereck....Ma inizio a dubitare veramente di farcela. Si sa che le cose immaginate non vanno mai come previsto.
Piano piano il sonno mi raggiunge e i filmini diventano solo ombre di pensieri senza controllo...***
Toc toc toc
"ma che cavolo..."
Mi metto a sedere e mi stropiccio gli occhi.
«Avanti»brontolo.
La porta si apre, lasciando entrare uno spiraglio di luce.
Istintivamente mi paro la faccia con il braccio.
«La luce!»grido e mi rovescio a pancia in giù ,appallottolandomi.
«Scusa»ride Frank .
«Che diavolo vuoi?», chiedo con la testa ancora sepolta nel cuscino.
«Siamo arrivati»
«Ah». Mi convinco a sedermi, cercando di aprire il più possibile gli occhi per abituarmi alla luce. Mi alzo e raggiungo la porta, superando il mio amico.
Guardo negli occhi il mio "mentore" e la donna in blu.Mi avvicino all'uscita del treno e quando questa si apre, mi prendo un secondo per fare un respiro profondo.
"Inspira. Espira." D'ora in poi la mia vita non sarà più la stessa.
Poggio un piede fuori dal vagone ,poi l'altro; il vento mi scompiglia la chioma rossa spettinata.
Comincia la festa.

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I primi Hunger Games
FanfictionChe possa la buona sorte essere sempre a loro favore... [I crediti della storia a cui questa fanfiction è ispirata appartengono a Suzanne Collins]