Capitolo 28

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Tutto. Le è stato portato via il suo tutto.
Non l'amore della sua vita che potrebbe non conoscere mai, no, di lui le sarebbe importato di meno, ma suo fratello...il suo gemello, l'altra parte della sua anima che si è offerto volontario solo per partire con lei. Avevano lasciato i genitori soli a casa, col cuore spezzato e una misera speranza a tenerli vivi e sani di mente. Lei aveva provato a convincerlo, a chiedere a Greg di ritirarsi, stare a casa con i loro genitori, a promettergli che sarebbe tornata... ma niente, lui, testardo come sempre, si era buttato tra le braccia della morte certa.
E lei adesso vuole vendetta.
Distretto 7. Nata povera, niente da perdere ormai. Si muove agilmente nell'arena. Gli alberi la nascondono, lei sa come fare, come scappare, come uccidere con un semplice ramoscello. È cresciuta nei boschi, brandendo asce. Le resta poco. Non sa se vuole tornare a casa, ne varrebbe la pena? Andare avanti nella sua vita senza il suo migliore amico non le sembra una prospettiva così invitante...
Però vuole uccidere. Vuole vendicarsi. Vuole che qualcuno soffra come ha sofferto lui, come sta soffrendo lei.
Per lei è facile nascondersi, è facile scappare...
Si muove nell'ombra come un'anima dell'inferno.
Facile nascondersi, facile scappare, ma non lo fa.
Il pugnale in legno appuntito tra le sue mani si pianta nella carne dell'ignara vittima, tra le sue scapole.
Una volta, una sola, vuole che muoia lentamente, non chiede altro.
E resta lì.
Avanti il prossimo.

Rebecca's POV
Oggi è il giorno.
Usciamo alla scoperta.
Non ho chiuso occhio questa notte, eppure sono più sveglia che mai. Sono pronta a tutto.
Raccogliamo dal nostro rifugio tutto quello che abbiamo: potrebbe servirci. Non vediamo l'ora di chiudere qui questo capitolo della nostra vita e pensiamo che anche l'ultimo tributo che vaga per l'arena probabilmente cercandoci la veda esattamente come noi.
Ci dirigiamo in formazione compatta verso la radura dove sappiamo che ci troveranno. Non è ancora il momento di dividersi, l'ultima minaccia prima di essere costretti a voltarci le spalle a vicenda ancora non è stata eliminata.
Parliamo sottovoce, bevendo dall'acqua del lago. La tensione si sente nell'aria come una corda dell'arco tesa, pronta a scagliare una freccia.
Guardo Matthew che mi sorride dall'altra parte della radura; ricambio.
Ed è un attimo.

I suoi occhi si sgranano e lui cade a terra, gridando.
Non vedo cosa è stato, ma scatto verso di lui. Marina dietro di me si butta per contrastare la minaccia, mentre io mi concentro sul mio compagno.
Corro più veloce che posso.
Sento solo i battiti del mio cuore convulsi rimbombarmi nelle orecchie mentre mi butto in ginocchio e prendo Matthew tra le mie braccia.
Non è possibile, non può essere.
«Tesoro... È finita.». Alza una mano con fatica e me la porta al volto. Perde sangue, tantissimo sangue che cerco di tamponare con una mano mentre lo guardo negli occhi.
«Non è possibile, non è vero. Ora stai zitto, devo cercare di fermare l'emorragia». Mi affanno a strappare un pezzo della mia tuta e gli premo la pezza sulla schiena. Non guardo i rivoli di sangue che gli scendono dagli angoli della bocca, possono solo voler dire che ho fallito. Ho fallito nel proteggerlo, ho fallito nel salvare l'amore della mia vita... Ma no, non è finita!
«Ascoltami.», gorgoglia, fa fatica, ma il suo tono è fermo e autoritario. Addolcisce lo sguardo e mi stringe per come riesce.
«È meglio così, è molto meglio così... ».
La situazione mi sta sfuggendo di mano. Non sento niente, solo lui, qualsiasi altro suono e pericolo in questo momento mi sono assolutamente estranei. Non ce la sto facendo, non ce la faccio, non riesco a fermare il sangue...
«Ti amo». Singhiozzo, sapendo che è l'ultima cosa che mi sarà dato dirgli. Non può essere veramente finita così, non è possibile, non voglio.
Portami con te, ti prego, portami con te.
Mi asciugo gli occhi con la mano libera, voglio guardarlo negli occhi ancora una volta, voglio poter vedere nei suoi occhi quello che non avrò più.
La sua voce ora è debole e stanca, ma decisa mentre mi sussurra le sue ultime parole: «Ti amo anche io. Ci vediamo dall'altra parte».

I primi Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora