Parte 16

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"Cosa ci fa lei qui?" chiede Tsuyoshi indicandola.

Appena vedo Fuka, la rabbia mi assale, Aya si mette davanti a Sana con fare protettivo e io parto in quarta, gliela farò pagare.

Tsuyoshi cerca di fermarmi, ma non ha speranza di riuscirci.

"Sana, Akito, voi dovete scusarmi, io non sapevo quello che facevo, Sana tu lo sai che io non ti farei mai del male" dice Fuka iplorante.

Incredibilmente a rispondere è Aya "Infati pagheresti altri per farle del male! Sei una persona orribile e meschina! Sparisci immediatamente dalle nostre vite! O chiamo la polizia!" sentire Aya urlare così mi mette in soggezione. Lei che di solito è la persona più gentile e pacata che conosco.

"Ma io..." Fuka cerca di giustificarsi.

Sta volta è Sana a prendere la parola "L'hai sentita? Devi sparire, non voglio mai più vederti, io mi fidavo di te e tu hai permesso che ci facessero questo, Akito è rimasto ferito per colpa tua!"

"Non volevo questo, io non so che mi è preso!"

Questo è troppo mi piazzo davanti a lei e la prendo per il collo fissandola neglio occhi, lei cerca di liberarsi ma la mia rabbia non glielo permette. Sana mi tira la manica "Aki non farlo non ne vale la pena" io lascio la presa, non posso deludere Sana ancora una volta.

"Fuka vattene e non farti mai più rivedere, cerca di curare la tua invidia, noi due ci amiamo e di certo non è per fare un dispetto a te! Rassegnati e sparisci dalle nostre vite, ho cercato tanto di capirti, ma questa volta non posso farlo. Chiamerò il mio avvocato e chiederò un ordine restrittivo nei tuoi confronti se ti vedo una sola volta vicino a me o Akito o che dai fastidio a qualcuno dei miei amici ti farò rinchiudere!" Sana si volta per prendermi la mano e oltrepassiamo Fuka entrando nel portone di casa seguiti da Aya e Tsu che non dicono una parola e vengono con noi, lasciando Fuka con lo sguardo sbarrato da sola in strada.

Saliamo al mio appartamento e Aya propone un te caldo per rilassarci tutti quanti, poi ci fa promettere di non parlare mai più di questa storia, così ce ne dimenticheremo prima secondo lei, la assecondiamo anche se sono convinto che non riuscirò a farmi passare la paura e la rabbia dalla testa, non ho avuto paura per me, dopotutto non mi interessa, ho fatto a botte così tante volte che ho perso il conto, ma per la prima volta nella mia vita ho avuto paura perchè per fare del male a me ne hanno fatto a lei. Ogni volta che questo pensiero mi sfiora la rabbia mi assale.

Preso il te i nostri amici tornano a casa e rimaniamo soli.

"Vorrei fare una doccia, mi sento sporca" dice Sana.

"Ma certo, ti preparo il bagno ok?" lei annuisce e io vedo a riempire la vasca, non so come comportarmi con lei, devo fare del mio meglio per farle dimenticare questa esperienza orribile.

Torno di la "la vasca è pronta di qualsiasi cosa tu abbia bisogno chiamami ok?"

Lei si avvia nel bagno, sento il rumore dell'acqua, ha lasciato la porta aperta, la sento piangere, vorrei morire, se penso a come deve sentirsi, poi mi chiama "Aki!"

Vado verso il bagno e mi affaccio "Dimmi"

"Ti prego vieni qui e fammi dimenticare quello che è successo!"

Mi avvicino e mi prende una mano tirandomi verso di se, mi bacia e posso sentire il sapore salato delle sue lacrime. Mi tolgo i vestiti sporchi e li getto in un angolo, entro nella vasca posizionandomi dietro di lei e con una spugna inizio a lavarle la schiena, ad ogni passata di spugna sento che si tranquillizza, poi la prendo tra le braccia e inizio a dondolarla dolcemente, la sua schiena sul mio petto, si lascia cullare e pian piano smette di piangere.

"Aki ho avuto tanta paura, ma la paura più grande era che ti facessero del male" ammette.

"Lo stesso vale per me, mi dispiace tanto, non sono riuscito a proteggerti"

Lei si gira incatenando i suoi occhi ai miei, lo so che non crede sia colpa mia glielo posso leggere in faccia "Ti amo!" dice semplicemente e io non posso fare a meno di baciarla.

"Anche io! Anche io ti amo! Più delle mia stessa vita!" l'abbraccio ho bisogno di lei più di quanto avrei mai creduto possibile.

Usciamo dalla vasca, la copro con un grande asciugamano e ne prendo uno per me, poi andiamo in camera, ci sdraiamo uno accanto all'altra. Lei si volta a baciarmi, non posso fare a meno di desiderarla.

"Baciami Aki, baciami dappertutto, cancella il segno di questa serata dal mio corpo"

Così faccio inizio a baciare ogni centimentro di pelle, mi fermo su un graffio che ha sulla gamba e mi accorgo che sta uscendo un livido, odio che guardandolo si ricorderà di quello che è successo per chissà quanti giorni, la ricopro di baci e non mi femo fino a che lei richiama la mia attenzione, anche adesso è bellissima.

Mi sdraio di nuovo vicino a lei mentre la prendo tra le braccia e appogga la testa sul mio petto.

"Aki non voglio più stare da sola" mi dice in un sussurro.

"Non ti lascerò sola, te lo prometto"

"Ma io devo tornare a New York e non voglio..."

non le lascio finire la frase, ho già preso la mia decisione inutile aspettare "Vengo con te"

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