Parte 19

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Mi sveglio presto la mattina e vedo che lei ancora dorme profondamente, mi alzo piano dal letto per non svegliarla, mi preparo per andare a fare la mia corsa e le lascio un biglietto sul cuscino in caso dovesse svegliarsi mentre non ci sono.

L'aria fresca del mattino mi riempie di energia, il traffico non ha ancora invaso tutte le strade, e c'è poca gente in giro, questo credo che rimarrà sempre il mio momento preferito della giornata, ma sempre dopo a tutti quelli passati con Sana.

Arrivo davanti casa e suono, mi apre mio padre, Nat è in cucina e mi saluta cordiale, non era mai successo prima, mi offre la colazione e facciamo due chiacchiere, mi raccontano del giorno prima quando si sono visti arrivare alla porta Sana che ha iniziato a urlargli contro di tutto per dirgli di me, ma che quel suo modo di fare ha fatto loro aprire gli occhi su come stavano le cose e superati i sensi di colpa avevano deciso di dare retta a quella strana ragazza.

"Lei ci tiene davvero tanto a te" dice mio padre "Hai preso una saggia decisione, perchè lei è esattamente la persona di cui hai bisogno al tuo fianco. Però sai che quando chiedi ad una ragazza di sposarti dovresti dargli un anello?"

"Si ma non l'avevo programmato, quindi appena possibile ne cercherò uno adatto" spiego io.

"Io e Nat abbiamo pensato che per noi sarebbe un onore se volessi darle l'anello della mamma" così dicendo mio padre prende dal cassetto una scatolina di velluto e mi mostra l'anello.

"è perfetto, semplice, ma brillante, esattamente com'è lei! Grazie davvero, sarà felicissima" non so che altro dire sono quasi commosso.

Resto ancora un po' e poi torno a casa dopo aver dato appuntamento per le due a mio padre per andare in aereoporto.

Tornato a casa che sono quasi le 10 trovo Sana ancora addormentata, è così bella anche mentre dorme con tutti i capelli scompigliati sul cuscino, non voglio svegliarla, quindi mi infilo sotto la doccia, dopo un po', forse svegliata dal rumore della doccia sento che bussa alla porta del bagno "Aki sei li?"

"Si, sono sotto la doccia, ma se vuoi puoi entrare" rispondo e la vendo entrare, ancora un po' assonnata. Lei si avvicina e io la prendo per una mano tirandola sotto la doccia, ridiamo e scherziamo, poi la lotta si trasforna in un bacio mozzafiato e la faccio mia ancora una volta li, sotto la doccia, non posso fare a meno di desiderarla in ogni momento. Quando usciamo dalla doccia la avvolgo un asciugamano intorno alla testa e le presto il mio accappatoio.

Poi la fermo e torno serio per un attimo "Sana, devo dirti una cosa" lei si blocca spaventata.

"Non ti preoccupare" aggiungo "Sono stato da mio padre sta mattina e mi ha dato una cosa, vorrei che accettassi questo come pegno del mio amore e della mia promessa di sposarti" così dicendo prendo la scatolina di velluto e la apro, facendole vedere l'anello.

Lei si emoziona e io continuo "Questo era l'anello con cui mio padre ha chiesto a mia madre di sposarlo"

"Aki è bellissimo! E adesso che so che era di tua madre, sarà anche il mio tesoro più grande!" è felice e questa volta è merito mio. La amo non c'è altro da dire.

Al pomeriggio mio padre ci accompagna in aereoporto e finalmente siamo in volo, se da un lato sono spaventato per la nuova vita che mi aspetta, dall'altro non potrei proprio tornare a vivere in un mondo senza di lei, dopo poco sull'aereo lei si addormenta, ma continua a stringere la mia mano, è talmente abituata a volare che nemmeno ci fa più caso, per me invece è la prima volta e non voglio dire di aver paura, ma comunque non riesco a chiudere occhio, per fortuna ci sono diversi film da guardare, anche se la stragrande maggioranza del tempo la passo incantato a guardare lei, che dorme con la testa appoggiata al finestrino e la bocca socchiusa, è bellissima anche quando dorme.

Quando ci penso ancora non mi sembra vero che una merevigia del genere sia capitata proprio a me, questa ragazzina è entrata come un uragano nella mia vita e proprio come un uragano ha sconvolto la mia esistenza, facendomi perdere ogni certezza e obbligandomi a creare una vita nuova, ma devo ammettere che se queste sono le premesse sono ben felice del cambiamento. Anche se per natura non sono la persona più ottimista del mondo e ho una gran paura che lei possa rendersi conto che io non sono la persona che lei merita e che voglia di più e in questo momento ho il terrore che se lei mi lasciasse il mio mondo andrebbe in pezzi. Non devo pensarci, devo fidarmi di lei, se non fosse sicura non avrebbe accettato di sposarmi, non mi avrebbe fatto andare con lei dall'altra parte del mondo no?

Le hostess portano uno spuntino e la sveglio piano per veder se vuole mangiare qualcosa "Si sto morendo di fame!" risponde lei ancora intontita dal sonno.

Mangiamo e lei si riprende subito chiacchieriamo un po' del più e del meno, poi una delle hostess si avvicina "Scusate il disturbo, ho visto che dorviva e non ho voluto distubare ma morivo dalla voglia di chiederle un autografo! Sono una sua fan sfegatata, ho visto tutti i suoi film e il mese prossimo verrò a vedere il suo spettacolo a Brodway! Mi farebbe questo onore?" dice tutto d'un fiato.

Sana sfodera un gran sorriso "Ma certo!" Prende il foglio e lo firma con tanto di dedica "Sono davvero felice che ti piaccia tanto il mio lavoro! Spero che lo spettacolo ti piacerà!"

"Grazie grazie grazie! Qualsiasi cosa di cui avete bisogno non esitare a chiedere ok? Sono a vostra completa disposizione"

"Grazie a te!" repplica Sana in tono gentile.

Quando la ragazza si allontana mi viene spontaneo chiedere "Capita spesso una cosa del genere?"

"Si abbastanza, i lavori che ho fatto in America e a Londra mi hanno dato una certa notorietà, non sono una super star ma qualcuno mi conosce. Tu hai mai visto qualcuno dei miei film?" chiede curiosa.

"Si ne ho visti diversi, e soprattutto ti ho visto in un sacco di spot pubblicitari" confermo.

"Si, i giapponesi mi continuano a contattare per gli spot, vengono fino in America per girarli, con tutte le belle ragazze che ci sono in Giappone non capisco proprio perchè facciano così, ma il lavoro è lavoro e quindi..." si stiracchia sul sedile.

Continuiamo a chiacchierare e mi racconta del suo lavoro, di come passa le giornate a New York, poi dopo un po' spengono le luci nell'aereo, sbadiglia e appoggia la testa sulle mie gambe per poi addormentarsi di nuovo, che invidia e io che non riesco a chiudere occhio. Però non mi dispiace perchè così posso tenerla stretta, gioco con i suoi capelli e il tempo passa più in fretta.

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