Quando finalmente Sana esce viene praticamente assalita dai fans e dai fotografi come al solito e io e Rei dobbiamo aspettare quasi un'ora prima di riuscire a liberarla dalla marea umana che ha intorno. Quando finalmente saliamo in acchina Rei ci accompagna al ristorante, lei che non se lo aspettava si lamenta di non avere il vestito adatto all'occasione. Ma riesco a convincerla del fatto che essendo lei nessuno farà caso a cosa indossa.
Come previsto ci fanno entrare senza il minimo problema e ci accompagnano su un terrazzo privato che Rei ha riservato per noi. É stato un genio, così li da soli potremo stare tranquilli. Ci accomodiamo al tavolo Sana si è finalmente tranquillizzata, la vista sulla città è incantevole, Sana guarda le luci di Manathan e io guardo lei, non esiste luce più luminosa di lei.
"La smetti di fissarmi?" dice lei sorridendo.
"Non posso farne a meno"
"Siamo in un posto meraviglioso e invece di guardare il panorama tu guardi me?"
"Io guardo sempre te, anche quando non te ne accorgi, anche quando sono sovrapensiero il mio sgurdo ti cerca in ogni situazione, anche quando non sei con me, finisco per cercarti tra la folla"
Lei arrossisce ma io questa volta non ho intenzione di fermarmi, deve sapere come mi fa sentire, le prendo la mano e la tiro verso di me, facendola sede sulle mie gambe, e fissandola negli occhi "Sana io ti amo e questo ormai è chiaro, sai che voglio poter stare con te per sempre, per questo ti ho chiesto di sposarmi"
"E io ho accettato" mi interrompe lei con un sorriso.
"è vero, ma lasciami finire, se no non riuscirò mai a spiegarmi, Sana l'amore che provo per te è stato il primo vero sentimento, a parte l'odio, che io abbia mai provato in vita mia, un sentimento così potente da farmi ricredere su tutto quello che ho sempre pensato, non ho mai creduto all'amore, finchè non ho conosciuto te. Sei entrata nella mia vita come una furia e mi hai fatto capire che la mia vita forse non era stata del tutto inutile, ed è diventata utile solo nel momento in cui tu hai cominciato a farne parte. Voglio la tua felicità più di quanto voglio l'aria per respirare, ho bisogno che tu sia felice, perchè se così non fosse allora sarei io quello che sta male. Io ti prometto che per tutta la mia vita non farò altro che cercare di renderti felice, se tu me lo permetterai. Però devi aiutarmi in questo perchè io ho avuto i miei problemi anche con la felicità, non siamo mai stati molto amici, quindi se sbaglio qualcosa aiutami a migliorare, aiutami a crescere con te. Ci stai?"
Il sorriso le illumina il viso e mi abbraccia forte per poi baciarmi sulle labbra "Ti amo Aky e anche io voglio crescere con te!"
"Allora facciamoci una promessa: qualsiasi cosa accada prima di qualsiasi decisione, per quanto infuriati, delusi o felici saremo ne discuteremo insieme"
"E non si scappa mai!" aggiunge lei.
"Non si scapa mai! E se mai dovessimo litigare la notte si torna a dormire nello stesso letto" propongo porgendole il mignolo per sigillare la nostra promessa, lo so che è una cosa infantile, ma proprio per questo ha più valore.
Lei lo stringe con il suo mignolo "promesso"
"Facciamo così, questo sarà il simbolo della nostra promessa" dico tirando fuori la scatolina con il regalo.
Appena vede la scritta sul pacchetto rimane impietrita, una bella scritta di filigrana d'orata dice "Tiffany"
"Aky, ma sei impazzito?" dice lei tremante non essendo sicura di cosa aspettarsi.
"Si sono pazzo, sono pazzo di te ragazzina" quando apre il pacchetto, rimane incantata, e il suo meraviglioso sorriso esplode un'altra volta, mi abbraccia e mi riempie di baci.
"grazie grazie è stupenda!" dice tra un bacio e l'altro.
La aiuto a metterla al collo e lei si volta a baciarmi un'altra volta.
Finita la cena prendiamo un taxy per tornare in albergo e lei si incanta a guardare fuori dal finestrino, è più silenziosa del solito e sembra immersa nei suoi pensieri. Il viaggio fino all'albergo è così veloce che non faccio nemmeno in tempo a decidermi a chiederle cosa stia pensando così intensamente.
Saliamo in camera e ancora non ha detto una parola, ok adesso sono preoccupato, non è proprio da lei.
"Sana, va tutto bene?"
La mia voce sembra farla tornare con i piedi per terra, lei si siede sul bordo del letto e mi guarda indecisa evidentemente su come dirmi quello che sta pensando "Aky, adesso cosa facciamo?"
"che vuoi dire?"
"Lo spettacolo teatrale è finito, Rei mi ha già accennato di molte proposte di lavoro che sono arrivate. Fino ad ora io ho sempre vissuto così, specialmente da quando non c'è più mammina: Faccio un lavoro, e ne comincio un altro, non mi sono mai preoccupata di dove sarei andata a finire, se anche mi avessero offerto un lavoro al polo nord, sarei andata perchè non ho mai avuto nessun motivo per rifiutare, niente che mi legasse a un luogo in particolare. Adesso però non so cosa dovrei fare"
Mi siedo vicino a lei e le prendo una mano, ecco cosa la preoccupava tanto, ma non ha capito che io la seguirei in capo al mondo? Certe volte è proprio una testona "tu puoi fare quello che vuoi, basta che mi dici cosa vuoi fare e io ti seguirò"
"ed è proprio questo quello che mi spaventa, che razza di vita faresti tu? Io non voglio che tu debba rinunciare alla tua vita per seguire me" dice abassando lo sguardo.
"Amere mio, forse non ti è chiaro che io prima di conoscere te non avevo una vita, passavo le mie giornate aspettando che finissero, si il lavoro alla palestra di karate mi piaceva, ma niente di cui sentirei troppo la mancanza" effettivamente era la verità, in quel momento quasi me ne vergognai, io confronto a lei avevo praticamente buttato via la mia vita, preso dalla mia rabbia, preso dai miei problemi, mi ero rovinato con le mie stesse mani. A scuola ero sempre andato bene, ma senza nessuno che mi incoraggiasse avevo mollato presto, per poter andare via di casa avevo iniziato a lavorare e appena visti i primi soldi avevo creduto che quello bastasse, perchè in fondo io per la vita che facevo non avevo bisogno di molto, ma forse ora le cose erano diverse. Potevo accettare il fatto che fosse Sana a portare i soldi a casa? C'era solo una risposta: No! Ero io che mi dovevo prendere cura di lei e in questo momento non ne ero in grado. Ed esattamente in quel momento iniziai a sentirmi terribilmente inadeguato.
Mi riprendo dai miei pensieri e lo sguardo di Sana è fisso su di me, non dice niente, ma probabilmente sta capendo anche lei che razza di fallito sono, devo fare qualcosa ma non so cosa, ho bisogno di tempo per pensare a come tirarmi fuori da questa situazione, alla fine ho solo 23 anni posso ancora trovare la mia strada, anche se non ho idea da dove iniziare.
Sicuramente la prima cosa da fare e riacquistare la sua stima, non voglio che mi guardi più così "so che sei preoccupata, ed effettivamente hai ragione, è che prima stavo buttando tutta la mia vita, perchè ero stanco, arrabbiato e nessuno ha mai creduto tanto in me da farmi capire che stavo sbagliando, però se tu mi aiuterai insieme troveremo la nostra strada ok?"
Adesso il suo viso aveva assunto un'aria soddisfatta e le era tornato il sorriso "Si"
Mi avvicino per baciarla "Ti ho già detto che ti amo?"
"Si ma più lo ripeti, meglio è!"
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IL MIO TUTTO
FanfictionSana e Akito ancora non si conoscono, vivono due vite molto diverse, ma un'amicizia comune li farà incontrare. la storia dal punto di vista di Akito.