tredici

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Una volta atterrati, il breve viaggio che ci condusse all'hotel, lo facemmo separati. Io andai insieme al resto dello staff dei ragazzi, mentre loro su degli enormi SUV oscurati. Tralascerò, ovviamente, la parte in cui i ragazzi sono stati letteralmente placcati da un gruppo di fan impazzite. Erano tremende, si appendevano alle loro braccia, agli zainetti. Fortunatamente, altre, più mature e rispettose, cercarono di allontanare quelle matte dai ragazzi.

Una volta giunti in hotel, i ragazzi erano già nella hall insieme ai loro manager. Sembravano tutti preoccupati e, quando udirono la porta aprirsi, gli occhi dei presenti si posizionarono esattamente su di me. Anche quelli di Namjoon che tra l'orecchio e la spalla sorreggeva il telefono.

«Si, è appena arrivata.» lo sentii dire man mano che mi avvicinavo a loro. Mi guardai intorno confusa. Perché fissavano tutti me? Avevo fatto qualcosa di sbagliato, per caso?

«Sei sicuro di quello che stai dicendo? La tipa della reception ha raccontato tutta un'altra storia!» continuò Namjoon.

«E adesso come facciamo?»

«Sono tutte occupate.»

Sospirò a lungo.

«Va bene. Adesso vediamo come fare. Un modo ci sarà.»

Dopo aver concluso la chiamata, il suo sguardo si posò nuovamente su di me.

«Ehm... Potrebbe esserci un problemino.» annunciò titubante, nonostante il sorriso.

«Del tipo?»

Yoongi dietro di lui sospirò, passandosi una mano sul volto.

«A quanto pare, non hanno nessuna camera prenotata a nome tuo.» disse il ragazzo più pallido, grattandosi la nuca.

«Cosa significa?» domandai ad occhi sbarrati, nonostante sapessi benissimo il significato di quelle parole. «Dove diavolo dormirò? Bang PD-nim aveva detto che si sarebbe occupato lui di...»

«Evidentemente non l'ha fatto!» ridacchiò sinceramente divertito Jungkook. Era la volta buona in cui l'avrei fatto fuori.

«Cuciti la bocca.» asserì io, tutt'altro che divertita dalla situazione. «Non ho abbastanza soldi per prenotare una camera in un altro hotel!»

«Tranquilla, adesso troviamo una soluzione!» Namjoon portò le mani avanti, come se avesse paura che potessi esplodere da un momento all'altro.

Non aveva tutti i torti. Non solo ero dovuta partire all'ultimo minuto, facendo la valigia alla belle meglio, ma avevo anche dovuto sopportare di essere minacciata e presa per il culo da Jungkook durante tutto il viaggio: con quest'ultima, il mio vaso stava seriamente per straripare.

«Be',» intervenne Taehyung, «basterà mettere un materasso in una delle nostre stanze.»

«Credo sia più opportuno che Chaeyoung dorma con lo staff: non sappiamo se ci siano delle fan nascoste nell'hotel e se dovessero vedere Chaeyoung entrare in una delle vostre stanze potrebbe dettare particolare sospetto.» spiegò uno dei manager, particolarmente preoccupato.

«Si ma le vostre stanze sono tutte piene, manager-nim.» controbatté Jimin. «Stareste stipati come sardine. Da noi c'è sicuramente più spazio.»

«Senza contare che Jungkook ha un posto libero nella sua camera!» aggiunse Hoseok, poggiando una mano sulla spalla del più giovane che lo guardò ad occhi spalancati.

«No!» urlammo all'unisono io e Jungkook. Non avrei mai e poi mai dormito nella stessa stanza di Jungkook. Mai!

«Ma è l'unica soluzione!» mugugnò Jimin, non capendo a fondo il nostro rifiuto. «Si tratta solo di dormire nella stessa stanza, non nello stesso letto.»

✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora