diciannove

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Erano passate un paio settimane da quando eravamo stati ad Hong Kong e l'ultima volta in cui avevo visto i ragazzi era stato in aeroporto. A malapena avevano avuto il tempo di festeggiare il compleanno di Jin che erano stati costretti a partire per il Giappone e, una volta ritornati a Seoul, era cominciato il pieno periodo di promozioni dell'EP, con concerti sparsi in tutta la Corea e relativi fanmeeting. Ogni tanto era capitato che qualcuno dei ragazzi mi contattasse per ricevere qualche consiglio in merito a delle idee avute mentre erano via ma, a parte questi piccoli momenti, erano spariti.

Di conseguenza, io avevo avuto molto, moltissimo tempo per me stessa. Bang PD mi aveva obbligata a restare a casa a riposarmi per diversi giorni. Si sentiva in colpa per avermi mandata ad Hong Kong senza preavviso e, soprattutto, era sorpreso che in meno di un mese fossi riuscita a dar vita già a due tracce dell'album, senza prendere in considerazione tutti gli altri brani incompleti. Era piacevolmente sorpreso dal mio duro lavoro, motivo per il quale aveva deciso di premiarmi con qualche giorno di riposo che avevo passato in giro per Seoul. Altro che riposo! Avevo camminato dalla mattina alla sera per le strade della metropoli senza sosta, chiedendo informazioni ai passanti. Avevo visitato il Gyeonbokgung, il palazzo che contiene il museo nazionale, la Seoul Tower e il vivacissimo quartiere di Myeong, strapieno di bancarelle e tanto altro. Era incredibile pensare che fossi arrivata da un mese e ancora non avessi visitato la città.

Dopo averlo fatto, però, ero in grado di dire che Seoul fosse la città degli idol. Ovunque ti girassi, c'era sicuramente una massa di persone palpitanti accerchiatesi intorno a qualche cantante o attore che nascondeva il volto sotto occhiali scurissimi, una mascherina sulla bocca e il naso e un cappellino, possibilmente con visiera. Mi dispiaceva vederli faticare così tanto per uscire da un negozio ed entrare nella macchina: nonostante i fan sapessero di dover mantenere una certa distanza dagli idol, alcuni provavano comunque a sfidare la sorte, creando solo maggiore confusione.

Ma questo non era l'unica motivazione per cui consideravo Seoul la città degli idol. Per tutte le strade, soprattutto quelle del centro, erano sparsi volantini, avvisi e striscioni riguardanti l'apertura di audizioni da parte di qualsiasi agenzia. Era come se in Corea l'unico obiettivo degli adolescenti fosse quello di diventare un cantante famoso. E, in un certo senso, li capivo.

Un mese fa, avrei detto cose totalmente diverse. Odiavo l'etichetta "idol". Non mi piaceva il modo in cui la loro industria era costruita, piena di restrizioni, spesso stupide e senza senso. Non capivo perché non si potesse concedere a dei ragazzi di vent'anni di avere delle relazioni solo per permettere ai fan di continuare a fantasticare su di loro, come se non fossero effettivamente delle persone ma semplicemente delle figure, degli oggetti. Senza contare che tutti erano disposti a sottostare a certe regole, pur di diventare parte di quel mondo. Io proprio non li capivo.

Poi, però, avevo incontrato sette ragazzi che, più che idol, sembravano dei giovani scappati di casa e loro mi avevano insegnato, involontariamente, che c'era altro. Loro erano entrati nel sistema, avevano accettato di esserne parte, di sottostare a quelle regole, ma con uno scopo ben preciso: portare un cambiamento. Loro volevano cambiare le carte in tavola e, per loro fortuna, avevano incontrato Bang PD che li stava aiutando da dietro le quinte. Insieme avevano formato una squadra perfetta e, insieme, stavano spargendo il loro messaggio nel mondo.

Se quella fosse stata l'idea di idol generalmente condivisa, probabilmente avrei voluto farne parte anche io. Ma, purtroppo, le cose erano ancora troppo complicate e, purtroppo, radicate. Forse, col tempo.


{spazio autrice}

se tutto va come programmato, oggi pomeriggio pubblico un altro capitolo (in cui ci sarà una sorpresina) e poi per una settimana non ci sentiremo visto che andrò via e non avrò tempo per continuare a scrivere! 

DOMANDONE!!!!!!!!

qual è il vostro bias, se lo avete, ovviamente? 

il mio è yoongi, in realtà, però appena ho scoperto i bts è stato jungkook a rubarmi il cuoricino (': li adoro entrambi, poi quando sono insieme non vi dico. in generale, adoro tutti i ragazzi, non sarebbe la stessa cosa se uno di loro non ci fosse! 

voi cosa mi dite?

un abbraccio ^-^

un abbraccio ^-^

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✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora