Avete presente i matrimoni? L'eccitazione per l'imminente cerimonia; il panico di non essere all'altezza del momento, la paura di dire la cosa sbagliata; l'agitazione dovuta a degli improvvisi problemi con gli abiti; le ore passate nei camerini nel tentativo di rendersi quanto meno presentabili; la sensazione che sarà uno di quei momenti che si ricorderà per sempre per il resto della propria vita: tutto questo era quello che stava accadendo nelle camere dei ragazzi, un'ora prima dell'inizio dei MAMA, solo elevato all'ennesima potenza. Erano pronti da ormai diverso tempo, ma nessuno riusciva a mantenere la calma. Si erano trovati tutti nella stanza di Namjoon e Taehyung, la più spaziosa, dove regnava un casino infernale. Le stylist rincorrevano i ragazzi per mettere a posto ogni secondo i loro abiti, le truccatrici cercavano ogni modo per avvicinarsi a loro per mettere a posto l'ombretto o i capelli mentre loro saltavano da una parte all'altra, chi provando i passi della coreografia, chi gridando a squarcia gola e chi lamentandosi di non essere pronto. Era letteralmente un inferno.
Io ero comodamente seduta su una poltroncina, con la borsa dell'acqua calda sulla pancia. La notte ero stata male di nuovo. Purtroppo, non ero riuscita a non svegliare Yoongi che era volato in bagno per darmi una mano, facendogli perdere minuti di sonno prezioso. Non che si notasse, al momento era il più tranquillo. Ovviamente, viste le mie condizioni, avevamo deciso che sarei rimasta in hotel fino al loro ritorno e avrei seguito la cerimonia dal televisore. Sinceramente parlando, preferivo così. Non credo mi sarei potuta trovare a mio agio in mezzo al trambusto che caratterizzava ogni consegna premi su scala nazionale.
In ogni caso, ci tenevo a mostrare loro il mio supporto: vedevo quanto fossero agitati e sapevo quanto fosse impegnativa la loro esibizione. I BTS, insieme ai Vixx e ai Got7*, avevano provato incessantemente per tutta la giornata, desiderosi di far vedere a tutti quanto valessero.
«Hobi-hyung!» chiamò Jimin. «Mi fai rivedere questa parte della coreografia? Non riesco a farmela entrare in testa, continuo ad inciampare sui miei stessi piedi.»
«Ah!» batté le mani felice Jin. «Benvenuto nel club. Pensavo sarebbe entrato prima Yoongi o Namjoon, ma mi fa sempre piacere avere compagnia!»
Ridacchiai nel mio posto, osservando le facce stupefatte dei due ragazzi tirati in ballo.
«Yah! Jungkook-ah stai sveglio!» urlò Taehyung avvicinandosi alla sedia su cui Jungkook si stava facendo truccare per l'ennesima volta.
«Hyung, lasciami in pace!» si lamentò il ragazzo più giovane, allontanando l'amico.
«Ma se ti addormenti come fa poi a truccarti?» domandò ancora Taehyung, indicando la povera ragazza col pennellino in mano.
«Ma se mi trucca sempre mentre dormo, non è vero noona?»
La ragazza annuì velocemente, mostrando i pollici a Taehyung che fu costretto ad andarsene sconfitto.
Venti minuti più tardi, ero finalmente sola nella mia stanza. I ragazzi si erano recati nel luogo in cui si sarebbe tenuta la cerimonia, regalandomi gentilmente la possibilità di lavorare ai loro pezzi.
Io e Yoongi il pomeriggio precedente, prima di crollare distrutti sul letto, avevamo fatto in tempo a buttare giù una qualche idea per l'album e non solo. Facendoci due chiacchiere, avevo scoperto che stesse preparando il materiale per il suo mixtape e, dopo aver sentito una delle tracce, ero letteralmente impazzita. Quel ragazzo aveva seriamente del talento da vendere e dai suoi testi mi sembrava di capire che ne fosse parzialmente consapevole.
Stavo lavorando sul mio computer da poco più di un'ora, senza sosta, quando il mio telefono vibrò sul comodino. Comprendendo che fosse arrivato il momento di fare una pausa, spostai il computer dalle mie gambe e mi allungai per leggere il messaggio arrivatomi.
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✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓
Romance{COMPLETA} «Pensaci, saremmo proprio una bella coppia. Tu la brava ragazza della porta accanto e io il bastardo di turno che ha occhi solo per te. Un bellissimo cliché, non trovi?» «Che schifo. Come puoi pensare una cosa del genere senza che ti veng...