ventuno

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«Jimin non sforzare così tanto la voce!» dissi, spegnendo la musica. «La nota è molto alta, devi prepararti bene per arrivarci, altrimenti il suo che esce è tirato, si vede che fai fatica e, soprattutto, ti fai solo del male.»

«Non possiamo cambiarla? Forse è troppo alta!» propose Jin, grattandosi la nuca. Erano tutti e quattro in piedi a semicerchio a qualche passo di distanza da me.

«È arrivato a raggiungere note ben più alte.» risposi subito io, non volendo svalutare il talento di Jimin.

«Magari ho rovinato la voce.» disse scoraggiato Jimin, accasciandosi a sedere e massaggiandosi la gola.

«Può darsi che tu abbia un leggero mal di gola, Jimin, ma sono sicura che sia tutto a posto. Non ti abbattere!» mi accovacciai davanti a lui e gli toccai una spalla. «Ora stiamo solo provando. Perché non saltiamo quella parte? Ci pensiamo più avanti, va bene?»

Lui annuì, poco convinto.

«Non voglio che tu ti preoccupi. Ti assicuro che nemmeno il miglior cantante al mondo riuscirebbe a fare quel passaggio senza errori. Sbagliare è umano!» lo rassicurai con un sorriso. Mi alzai e gli tesi una mano che afferrò prontamente.

«Si, certo! Dillo a Jungkook! Lui è bravo a tutto.» brontolò Jimin, sbuffando come un bambino.

«Hyung! Ma che dici!» disse il moro, tirato in ballo.

«È vero, Jungkook-ah!» per un attimo si fece pensieroso fino a quando il suo volto non si illuminò: «Ma certo!»

Noi altri lo guardammo confuso.

«Ma certo cosa?» domandò Taehyung.

«Perché non la fa lui questa parte? Visto che io non ci riesco.»

Ancora prima che io potessi dire qualcosa, Jungkook scosse la testa velocemente.

«Non sono in grado io, Hyung! È troppo alta. Anche se dovessi arrivarci, farebbe proprio schifo!» ammise il moro, sorprendendomi per l'onestà. Non era mister perfezione-non ho bisogno di nessuno?

«Perché invece a me sta venendo proprio bene!» ribatté Jimin, un po' esasperato.

«Ma è perché hai probabilmente preso un po' di raffreddore, tutto qua! Non esagerare!»

«Non sto esagerando, non sono in grado di...»

«Si che sei in grado, Jiminie!» si intromise Taehyung.

«Come farò tutte le volte che dovremo esibirci? Sarò costretto a cantare in playback solo perché non sono in grado di...»

«Adesso basta!» tuonai prima che potessero continuare a battibeccare. In un attimo, tutti i loro occhi furono su di me, un po' intimoriti. «Jimin, la parte e tua, te la tieni. Non la sbologni a qualcun altro solo perché in questo sacrosanto momento non riesci a farla alla perfezione! Più avanti ci penseremo! Che cavolo, perché avete tutta sta fretta, eh? Abbiamo ancora dieci mesi prima che questo album debba essere pubblicato! Non c'è fretta! Metà delle canzoni sono pronte, salvo imprevisti!»

L'ultima parte la dissi guardando direttamente Jungkook che, accortosene, abbassò lo sguardo serrando la mascella. Sì, la verità dà fastidio.

«Adesso,» ripresi con un po' più calma, «facciamo una piccola pausa in cui bevete un goccio di tè, che fa sempre bene, e riproviamo con tranquillità.»

Detto ciò, mi allontanai dai ragazzi, desiderosa di andare a liberare la mia vescica supplicante. Non andavo in bagno da fin troppo tempo!

Dopo essermi liberata, sciacquai le mani e le passai sulle guance per rinfrescarmi il viso. Senza preoccuparmi di asciugarle, uscì dal bagno e feci per tornare in sala prova, ma andai a sbattere contro qualcosa.

O, meglio, qualcuno.

«Oh, scusami!» mi prostrai in un magnifico inchino, sentendomi in colpa fino al midollo osseo. Avevo questa brutta abitudine di non guardare effettivamente davanti a me mentre camminavo ma, piuttosto, di tenere gli occhi sulle punte delle mie scarpe.

Non udendo una risposta dall'altro capo, decisi di raddrizzarmi e subito mi pentii delle mie azioni.

«Intendevo dire "scusami per non averti spinto abbastanza forte da farti cadere".» feci roteare gli occhi, spostandomi a destra per superarlo.

«Ehi, ehi!» mi richiamò lui, afferrandomi per un braccio. «Dove credi di andare?»

«Non so, pensavo di tornare in sala prova, sai, a provare.» risposi sarcasticamente, cercando di allontanarmi da lui.

«Non così presto, principessa.»

La sua stretta sul mio braccio si intensificò e, senza darmi la possibilità di reagire, mi trascinò all'interno del bagno. Degli uomini. Duh.

«Che diavolo stai facendo?» sbottai, una volta che riuscii a liberarmi dalla sua presa. Non attesi nemmeno una risposta che cercai di fare dietro fronte ma, ancora una volta, me lo impedì.

«Mi stai evitando?» domandò, sorridendo beffardo.

«Oh, te ne sei accorto? Allora sei proprio intelligente. È solo che lo nascondi bene.»

«Mi sembri particolarmente sfrontata, oggi!» ridacchiò. «Da quando sei così sarcastica?»

«Il sarcasmo è solo uno dei tanti servizi che offro alle persone che fanno domande stupide.»

«Certo.» mormorò lui, osservandomi mentre avanzavo verso i lavandini. «È anche una delle tante cose che hai in comune con Seojun.»

Perché stava tirando in ballo Seojun?

«Cosa centra lui?» chiesi esasperata, aprendo il rubinetto per lavarmi le mani. Di nuovo. Facevo sempre cose senza pensare? Mi concentrai sul movimento delle mie mani che scivolavano l'una sull'altra, aiutate da acqua e sapone.

«Non mi piace.»

Alzai di scatto lo sguardo sullo specchio, trovando il corpo di Jungkook esattamente dietro il mio. I nostri occhi si incrociarono nel nostro riflesso. Risucchiai un respiro prima di potergli rispondere a tono.

«E a me non piaci tu.» stesi le labbra in una linea sottile. «Cosa vogliamo fare a riguardo?»

Raccogliendo non so quale coraggio, mi voltai con un sopracciglio alzato a fronteggiare Jungkook. Così facendo, però, mi resi conto di quanto effettivamente i nostri corpi fossero vicini, senza contare il piccolo passo in avanti che lui fece, accorciando ancora di più la distanza tra noi due. Ero molto tentata di salire sul lavandino piuttosto che rimanere così in prossimità. E per poco non lo feci quando Jungkook si piegò leggermente in avanti per poggiare i palmi delle mani sul piano di marmo dietro di me, proprio di fianco ai miei fianchi. Sentii l'aria mancare dai polmoni.

«Cosa vogliamo fare a riguardò?» ripeté.

Piegò il volto di lato e, sorridendo beffardo, continuò.

«Potremmo cambiare le cose.»

Poi, il suo volto si avvicinò lentamente al mio.


{spazio autrice}

breve,  ma intenso direi.

cosa succederà secondo voi?

cosa succederà secondo voi?

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✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora