venticinque

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HO UNA DOMANDA PER VOI

ho pensato di dover approfondire il rapporto tra chaeyoung e alcuni dei membri della band per cui ho pensato di chiedere direttamente a voi: con chi? sono  indecisa tra jimin e yoongi. fatemi sapere nei commenti chi preferireste tra i due!

vi lascio al capitolo

**

Jungkook's pov.

Avevo decisamente combinato un casino.

Non so nemmeno io cosa mi fosse preso in quel momento: ciò che avevo fatto, quello che avevo detto... era tutto così sbagliato! Mi ero comportato come un perfetto idiota, un vero coglione.

Mi aveva avvisato più di una volta. Non giocare col fuoco. Non tirare la corda. E io, da completo imbecille, non l'avevo ascoltata. Avevo proseguito imperterrito per la mia strada, pensando che nulla sarebbe potuto accadere: era solo un gioco, no? Ci punzecchiavamo a vicenda. Forse io ero un po' più pesante. Ok, ero decisamente più pesante di lei. Però, non mi ero mai reso conto di star oltrepassando il limite. Perché? Perché non me n'ero accorto, nonostante i suoi avvertimenti? Perché non mi ero fermato in tempo? Prima che la corda si spezzasse? Prima che io mi bruciassi?

Chaeyoung's pov.

Scusa.

Era questo quello che aveva detto prima di avvicinare il suo volto al mio. Aveva pronunciato quella parola con nonchalance, il tono era lo stesso che si utilizza per comprare un gelato.

«Vorrei un cono con cioccolato e vaniglia.» poi ci pensi un po', e cambi idea: «Anzi, facciamo vaniglia e frutti di bosco!»

Jungkook, con la stessa tranquillità, mi aveva chiesto scusa. E, sempre senza scomporsi troppo, aveva provato a baciarmi. Perché era esattamente quello che era successo. Jeon Jungkook aveva fottutamente provato ad avvicinare le sue viscide labbra alle mie e per un brevissimo istante le aveva toccate. Proprio con lo stesso disinteresse con cui si compra il gelato.

Cosa credeva di fare, baciandomi in quel modo? Voleva provarmi? Come si fa con i gusti del gelato?

Pistacchio? Oh, non l'ho mai sentito: posso assaggiarlo, così decido se sceglierlo o no?

Era questo che credeva di fare? Peccato che io non fossi un gusto di gelato.

«Chaeyoung-ah!» una voce mi svegliò dal mio mare di pensieri, costringendomi a voltarmi verso colui che mi aveva chiamata, ipotizzando si trattasse di Jimin. «Se continui a corrugare così tanto la fronte, ti resterà il segno.»

Solo in quel momento, rilassai i muscoli del viso rendendomi conto che, come aveva osservato Jimin, era da un po' che avevo un'espressione accigliata.

«Di' un po', a chi stavi pensando esattamente? Te lo chiedo, più che altro, perché dal tuo sguardo sembravi pronta a strangolare con le tue stesse mani chiunque si trattasse. E, sai, nel caso in cui fossi io il malcapitato, vorrei poter avere la possibilità di difendermi!»

Sospirai, sprofondando nello schienale dell'auto che sfrecciava tra le strade di Seoul, ridacchiando sommessamente.

«Non preoccuparti, Jimin. Non stavo pensando a te.» risposi ad occhi chiusi.

«Ouch.» fece il ragazzo. Aprii un occhio e, alzando un sopracciglio, lo interrogai.

«Cosa?»

«Quello che hai detto... Fa male.» mise il broncio e io chiusi gli occhi di nuovo, portando le mani dietro la testa.

«Fa male che non stia pensando a te?» chiesi conferma.

«È come essere rifiutati, senza aver nemmeno avuto la possibilità di rendere palesi i propri sentimenti.»

✓ Seoul, Why Do You Sound Like Soul? {BTS - Jeon Jungkook} ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora