Soffrire

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Mio padre decise di concludere con: "È finita l'epoca dei poeti maledetti."
Ma io, dentro di me, già lo smentivo.
Per noi, anzi, per me, quell'epoca non c'è mai stata, non è mai esistita.
Un uomo che si lamenta è uno scarto, un uomo che soffre è debole feccia.
Per me, che ho sempre dovuto lottare e sempre dovrò, il tempo di soffrire... non c'è.
Non si può pensare, si agisce, si compiono scelte.
Si sbaglia, si muore e si ricomincia.
Chi soffre, quaggiù, muore e basta.

E io, finalmente, ho scelto di morire.
Ho scelto di soffrire lentamente, per far sì che io possa soffrire per gli altri che non possono.
Ho scelto di smetterla di andare avanti e fermarmi qui.
Di essere calpestato fino a scomparire.
Così che voi non dobbiate farlo.
Non sarò un martire, ne un esempio.
Sarò solo un graffio sulla tela più grande di Dio.

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