Flusso VIII

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Cosa volete da me?
Perché anche voi, che considero come fratelli, provate questo dannato obbligo di farmi morire dentro ogni giorno di più?
Io chiedo solo un po' di compatimento, chiedo solo di essere un po' compreso.
Ma forse non è qualcosa che in voi ho mai potuto cercare.
Certo, fratelli non so quanto per scelta, per mia scelta.
In verità vi dico, quando vi dicono che c'è sempre una scelta, mentono.
Ti ho teso la mano, mi hai trascinato nel tuo mondo e adesso non posso fare altro che abitarci da straniero, mentre tu continui con tutta probabilità, a ripudiare il mio.
Ancora posseggo dei dubbi su di te.
Perché se siamo così distanti, ti impegni a cercarmi?
Non mi stare vicino se mi cerchi per non pensare, io sono nato per quello.
Pensare.
Pensare male, soprattutto.
Qualunque cosa voglia significare.
Comunque, continuerò a chiamarti fratello anche se abbiamo veramente poco in comune e credo che presto le nostre strade si divideranno.
O, forse, più semplicemente, non la sto guardando dal modo giusto.
Forse sei la mano che mi ha cavato dal buco, ma non puoi essere quella che mi accompagnerà per il resto della mia vita.

È per questo che la cerco.
Per avere un altro mondo in cui vivere.
E non mi fermerò, nonostante i vostri insulti.
Mi dispiace, ma il vostro mondo è destinato a collassare.

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