Velocità

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Solamente sfrecciando nella notte riesco a far uscire fuori dal suo pesante guscio la mia anima, facendole finalmente prendere possesso del mio viso e delle mie mani.
Gli occhi, in quel momento, bruciano come le fiamme dell'inferno, ma solo chiudendoli sarei in grado di raggiungerlo.
In un battito di ciglia.
Le labbra rimangono tese e salde, tanto da non permettere a nessuna parola di disturbare il potente rombo, non concedendo neanche una smorfia di dolore o felicità.
Le dita restano ben salde tra quel cerchio nero di gomma e il mondo alla mia destra.
Solo in quell'aria gelida, tanto desiderata durante il giorno afoso, riesco a sentire l'odore degli spiriti perduti di Gilles e Ayrton.
I lampioni non possono fare altro che accompagnare con lo sguardo quella mia freccia nera senza riuscire ad illuminarla.
Le emozioni non hanno tempo di entrare, sono costrette a rimanere con il braccio teso e il pollice all'insù mentre le ignoro, insieme agli sguardi insipidi della città.
E poi, anche al solo ricordo del cordolo, del casco e del nero asfalto cocente, il sangue ribolle nelle vene come la benzina quando accarezza le candele.

Io non amo quell'ammasso di ferro, vetro e plastica eppure...
È l'unico modo per sbloccare il mio sangue rappreso.
È l'unico modo per sbloccare il fuoco che dorme nei miei occhi.

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