Nel campo scorreva il sangue da entrambe le fazioni, le urla di battaglia ed il rumore dei corpi che venivano dilaniati regnavano su tutto il resto. Non si sentiva ne: un uccellino cinguettare, ne le foglie mosse da vento a parte il sangue versato.
Io ed il mio avversario eravamo entrambi sfiniti ma nessuno dei due osava tirarsi indietro, consapevoli che la posta in gioco era troppo alta.
Lui rischiava tutto ciò che i suoi predecessori avevano lottato durante per il futuro: territori, fama, rispetto e soprattutto potere. Le mie motivazioni invece erano totalmente differenti, perché non lottavo per me, ma bensì lottavo per la libertà del mio popolo, e soprattutto per quel piccoletto morto ingiustamente per mano sua.
La nostra forza era agli stessi livelli ed il peggio che ero stata proprio io a contribuire a ciò, l'unica speranza che avevo per vincere era solo una, ed anche se l'idea non mi piaceva affatto era l'unico modo... Dovevo coglierlo di sorpresa.
Raccolsi le ultime forze rimaste per scagliarmi contro di lui, gli afferrai il collo e con un gesto rapido pi posizionai dietro di lui bloccandogli anche gambe e braccia.
<<Cosa credi di fare...>> ruggì Alpha tentando di liberarsi.
Chiamai il gatto mannaro dai capelli rossi che combatteva poco distante da me, uccise il suo avversario con un gesto agile ed aggraziato, in fondo rimane pur sempre un felino, e venne da me.
<<So che in qualche modo riesci a capirmi>> gli dissi, per poi continuare: <<Prendi quella spada dal cadavere vicino a te e trafiggi Edgar al cuore>>
Egli si tirò indietro scuotendo la testa inorridito dalla mia proposta, sapeva che se avesse trafitto lui sarei morta anch'io, ma era l'unico modo Edgar era troppo veloce da poterlo colpire ed io ero l'unica in grado di tenerlo fermo, così urlai nuovamente al ragazzo:
<<FAI COME TI HO DETTO DANNAZIONE>>.
Il gatto mannaro dopo alcuni attimi di indecisione fece un grosso respiro, si chinò, raccolse la spada ed innalzò la mano pronto a colpire quel tiranno, ma un urlò disperato di Scott lo fermò all'istante permettendo così a quel lurido cane di liberarsi.
Stavo già per imprecare contro di lui quando vidi anche un altro volto familiare assieme hai miei due amici che nonostante i miei sforzi non riuscivo proprio a ricordare.
<<Amber, quasi non ti riconoscevo>> disse l'uomo sconosciuto.
Solo dopo averlo odorato venne lo riconobbi, era lo stesso che senti nei miei flashback, lui era il padre di Scott, Andron.
<<Amber, c'è una via più veloce per fermarlo e senza mettere a repentaglio la tua vita>>.
Lo guardai stranita, quale altra possibilità avevamo? Le morti continuavano ad aumentare e se non ci muovevamo per quanto numerosi avremmo perso per via delle numerose truppe di Edgar.
Le mie domande ebbero immediatamente risposta notando una figura fra la boscaglia, era Margherita con le lacrime agli occhi. Si avvicinò al suo mate passandogli una mano sul volto accarezzandolo dolcemente, non aveva paura consapevole che non le avrebbe mai fatto del male e dopo qualche istante a fissarlo con amore gli disse con un tono di voce distrutto dal dolore :
<<Tesoro mio, con te ho riscoperto l'amore, ma sono diventata la donna che in passato tanto odiavo. In vita mia non avrei mai pensato di uccidere un bambino, specialmente in modo così brutale ed in una cosa Amber aveva ragione... Me ne sono pentita>> scoppiò in lacrime per poi proseguire fra un singhiozzo e l'altro: <<le sue urla mi stanno logorando l'anima, lo sogno ogni notte. Il suo sguardo mentre implorava aiuto. Mio marito non avrebbe mai permesso una cosa del genere, neanche con Amber>> fece una breve pausa, si voltò verso di me e mi disse con le lacrime che gli solcano le guance: <<Quando ti sei ripresa e sei scappata via quella sera mio marito non era ancora morto, aveva visto tutto persino quando divorasti vivo nostro figlio ma sai cosa mi disse?>> ovviamente era una domanda retorica perché di fatti prosegui dicendo: <<Mi chiese di non colpevolizzarti per ciò che accade, perché la ragazza che aveva ucciso suo figlio non era la stessa ragazza che aveva raccolto dalla strada. Inizialmente lo odiai per questo non riuscendo proprio a capire la sua decisione... Ma ora so a cosa si riferiva visto che neanch'io sono la stessa di allora>>

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Mannari
Lupi mannariAmber è alla ricerca di persone come lei, iniziò il suo viaggio da piccola stanca di essere sola. Stanca di essere l'unica. Nel corso dei suoi viaggi scoprirà che effettivamente non è la sola al mondo, il quale vi sono sparpagliati per il pianeta ta...