Capitolo Secondo

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<<Mettiti sul divano. Nel frattempo riposati un po', presto sarai a casa>>. Mi disse Scott con tono premuroso, anche se percepivo qualcosa di sospetto nel suo tono di voce.

Ma per il momento decisi di non darci peso e feci come mi aveva detto, anche perché per via della fame mi girava la testa. Dopo aver saputo del mio simile intrappolato in questo accampamento lasciai in sospeso la mia battuta di caccia causando forti lamenti da parte del mio stomaco, ed un gatto mannaro affatto non succedeva niente di buono, anzi per essere precisi siamo molto pericolosi in questo stato. Il mio stomaco brontolava tanto che persino Scott se ne accorse porgendomi subito una merendina presa da una mensola dietro di lui.

Pensavo che i conservatori non si abbassavano a comprare cibo umano, il quale le loro regole erano molto rigide a riguardo, potevano mangiare solo selvaggina, perciò mi guardai in giro per la stanza per capire una simile stranezza mordendo la merendina con ferocia. Vi era un letto singolo in un angolo, una scrivania, un divano ed ovviamente qualche mensola qua e la cui vi notai anche un insolito deodorante da uomo... Strano i licantropi non lo usavano perché comprometteva il loro olfatto,
Dev'essere un novellino di sicuro.

<<Sono nella tua stanza >>? Chiesi con la bocca piena.

Scott ridacchiò divertito cercando di nascondere il sorrisetto con la mano destra, rispondendomi con sarcasmo:

<<Si, ottima deduzione Sherlock>>.

Ovviamente lo fulminai con lo sguardo, odiavo essere derisa. <<Spiritoso>> commentai di fatto con tono acido.

Ma nonostante il suo carattere impertinente Scott era anche un ragazzo molto dolce da quello che notai. Appena entrai nella sua stanza mi fece fare una doccia prestandomi una sua maglietta che la usavo come vestito talmente mi veniva grande... Però... che spalle, e pensare che non sono nemmeno una nanerottola, per essere un omega e ben piazzato, guarda te che muscoli.

<<Come ti chiami>>? Mi chiese Scott distraendomi dai miei pensieri peccaminosi.

<<Amber>> risposi. <<Ma hai un altra merendina? Muoio di fame>>! Mi sarei mangiata un cervo intero in questo momento, avevo apprezzato la merendina ma non aveva subito alcun effetto.

<<Emm... >> balbettò Scott quasi intimorito mentre si osservava in torno. <<No, ma tra poco è ora di pranzo, se il capo mi da il permesso puoi venire con noi>> mi rispose quasi sotto voce.

Sapevo che si riferiva al Alpha, c'era anche il rischio che ordinava di uccidermi per mantenere il segreto su di loro, quindi capivo il comportamento evasivo di Scott e lo strano sospetto di poco fa.

Ma il suo atteggiamento confermò la mia teoria di prima, era un novellino salito di grado da poco, quindi non sapeva che doveva solamente tenermi d'occhio e non farmi da babysitter. Meglio per me sarà più semplice manipolarlo. E per precisare, se solo pensavano di attaccarmi gli avrei sbranati vivi, si erano troppi, ma almeno sarei morta difendendomi e non implorando come una pappa molla.

Incrociai il suo sguardo, cosa che evitai fino a tutto questo tempo per non ricevere i soliti commenti strani sul mio insolito colore degli occhi, quando Scott si pietrificò come se fosse sia impaurito che felice nello stesso momento. Senti chiaramente il suo cuore battere all'impazzata.

Dopo qualche minuto a fissarmi come uno scemo, stava per aprir bocca quando fu interrotto bruscamente dalla porta che si spalancò all'improvviso.

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