Senza alcuno sforzo prese il mio pugno e lo strinse in una morsa terribile.
Urlai dal dolore e lui rise.
Era molto più potente di me...
Era troppo forte...
Dopo avermi stretto la mano in quella morsa mi tirò un pugno in faccia, e continuó finchè non caddi in ginocchia davanti a lui.
Dopo che caddi, mi diede una ginocchiata, proprio sul volto...
Una ginocchiata così forte che mi ruppe il naso all'istante.
Lasció la mia mano e mi diede un calcio, facendomi crollare a terra, inerme...
Si avvicinó al corpo del suo ex scagnozzo più potente... Quel corpo aveva il coltello conficcato nella mano, e lui, senza problemi, staccó tranquillamente la mano del suo , ormai ex, scagnozzo dal braccio.
La staccó con una facilità surreale...
Aveva afferrato il coltello...
Il coltello non si staccava dalla mano, era conficcato profondamente nelle ossa, e, quel bastardo appoggiò il suo piede su quella mano, strinse la presa sul coltello e spinse violentemente la mano.
Adesso aveva quel coltello...
Ma fece una cosa che non mi aspettavo...
Si avvicinò il coltello, tutto insanguinato al viso e lo annusó...
Si, lo annusó...
E dopo averlo annusato mi disse...
"Sai, devo ammettere che sei stato molto furbo ad avvelenare la lama del tuo pugnale.
Tral'altro questo veleno non é nemmeno comune, é un veleno di contrabbando, tra i più potenti e terrificanti al mondo.
Fa provare un dolore brutale, e ti uccide in un paio di minuti. Dico bene.?
Sai una cosa davvero divertente.? Potrei ucciderti adesso, se solo volessi, potrei annientarti in questo preciso istante, ma non lo farò, e sai perché.?
Non ci sarebbe gusto ad ucciderti adesso... Guardati, sei inerme, a terra.
Non hai nemmeno la forza di reggerti in piedi.
Sei una delusione...
Speravo che potessi divertirmi con te, ma a quanto vedo non sarà possibile, bhe, peccato.
Ad ogni modo...
Non so se ti uccideró, tutto dipende da quello che mi dirà la testa. Ahahahah.!"
Io d'istinto gli risposi con un tono di voce molto alto...
" Adesso dici che non ci sarebbe gusto ad uccidere un essere inerme, che non puó difendersi.? Ma con quale faccia, con quale coraggio.?!
Ti ricordi quella notte.?
TI RICORDI CHE UCCIDESTI IL MIO PIÙ CARO AMICO SPARANDOGLI.?! LUI NON POTEVA DIFENDERSI, STAVA SOLO SCAPPANDO.! NON C'ENTRAVA NIENTE.! NON LI AVEVA UCCISI LUI QUEI BASTARDI, ERO STATO IO.!
FIGLIO DI PUTTANA.!"
Lui non rispose... Fece una smorfia di rabbia.
Camminò verso di me, si chinó e mi sussurró all'orecchio...
"Non aveva motivo di vivere... Quel tuo amico era... Patetico."
Non ci vidi più.
Impazzì letteralmente, non ero più io.
Non sentivo più il dolore, non ero più stanco.
Questa volta non era la rabbia, ma qualcosa di superiore che prese possesso di me.
Come un demone.
Afferrai la sua gamba e la morsi con tutta la potenza che potevo sfoderare con quel morso.
Lo morsi sul quadricipite e lui, d'istinto, mi conficcò il coltello sulla schiena.
In quel momento non gli diedi importanza.
Dovevo ucciderlo.
In mente avevo solo questo.
Gli strinsi la gamba ancora più forte e gliela strappai letteralmente dall'anca.
Il sangue schizzava, il femore si staccava violentemente dall'anca, quel rumore, le sue urla...
Finalmente stavo per ucciderlo.
Ero vicino a quel tanto agoniato momento.
Una volta staccata la gamba, cadde a terra.
Mi staccai il coltello dalla schiena e lo tenni in mano.
Presi la fialetta di acido che avevo ancora e la tenni nell'altra mano.
Strinsi la mano in cui tenevo la fiala e la tirai sulla gamba sana di quel badtardo.
Dovevate vedere quello spettacolo.
La sua gamba si andava sempre più sciogliendo, fino a che non si sciolse del tutto.
Dopo quello spettacolo, strinsi il coltello, mi avvicinai a lui e glielo conficcai nello stomaco...
Gli dissi un'unica frase e poi me ne andai...
"Torna a letto Leo".
