Appena estrassi il pugno, lui rimase immobile...
Non si muoveva più...
Era...
Era finalmente morto...
Appena lo uccisi però, successe una cosa al quanto strana...
Il corpo si dissolse ed entró dentro di me...
Ancora adesso non so spiegare cosa di preciso successe, ma quando il suo "corpo" polverizzato entrò dentro di me, tutte le mie ferite guarirono, dalle più lievi alle più gravi...
In qualche secondo non vi erano più tracce sul mio corpo dello scontro che ebbi con The Rake...
Rimasi stupito...
Non...
Non avevo una minima idea di cosa fosse successo, ma mi piaceva...
Si...
Mi sentivo bene, mi sentivo meglio...
Ma...
Oltre a quelle ferite rimarginate non vidi nessun cambiamento...
Mi sentivo tale e quale a prima, non era cambiato nulla...
O almeno così sembrava, e sembra tutt'ora, a distanza di qualche mese.
Da quando lo uccisi, The Rake non si presentó nei sogni più a nessuno, quelle poche informazioni che circolavano su di lui su Internet erano magicamente scomparse...
Tutto su di lui...
Tutto su di lui era scomparso...
Ma ritorniamo alla storia...
Dopo quel che successe, mi sveglia di colpo.
Come se avessi avuto un incubo...
Appena sveglio, vidi tutte le ripercussioni dello scontro sulla casa...
C'era sangue ovunque...
Provai a pulirlo, ma non andava via, così, qualche ora dopo, scesi da casa, andai nel negozio di fronte casa mia e comprai il necessario per dipingere casa.
La dipinsi tutta, ci stetti due settimane per far si che la casa ritornasse normale...
In quelle due settimane parlavo spesso con il me interiore...
Avevamo più confidenza...
Era come se l'uccisione di The Rake avesse permesso a tutti e due di avere più fiducia uno nell'altro.
Insomma...
Avevo lasciato il pieno possesso del nostro corpo a lui durante il sogno, e dopo che tutto finì, fece riprendere a me il controllo di tutto.
Una cosa che mi lasció perplesso diciamo, di lui, fu che l'unico tasto dolorante, l'unico tasto che NON andava mai toccato, era quello di Angel...
Lui...
Lui provava rancore verso di lei, ma ancora più rancore verso se stesso per aver creduto che lei potesse amarlo...
Era ferito dentro...
Non potevo ne io, ne nessun altro, curare le sue ferite...
Lui mi pregó di non prendere più il discorso...
Gli faceva male...
Ed io lo capivo...
Poi aggiunse che il motivo della sua rabbia era solo lei...
Certo, non sopportava i prepotenti, quelli che davano noia e tutto, ma quello che provava quando qualcuno gli diceva il nome di Angel, era solo rabbia...
Io ero la parte dispiaciuta, quella che voleva che Angel tornasse indietro nonostante tutto, ma ogni volta rammentavo le parole dell'altro me, e cambiavo idea...
Lasciando perdere questo inutile discorso e tornando alla storia...
Il giorno dopo aver finito di imbiancare la casa, andai in biblioteca per incontrare Marco e raccontargli ció che era successo...