《Quanta voglia hai di saltare la seduta del dottor Colton?》
Tanta, tantissima voglia.
Il sogno di Lauren andò a scontrarsi immediatamente con la realtà dei fatti.
L'impossibilità di rispondere come invece avrebbe voluto.No, non posso proprio, pensò tra sé.
Quel giorno, Lauren e Stephen si incontrarono come di consueto nella sala d'attesa di Victor per l'appuntamento di psicoterapia.
Ogni volta che Lauren lo risentiva accanto a sé, si accorgeva sempre di qualcosa di diverso, come non fosse mai vicina alla medesima persona.
Si sedettero l'uno accanto all'altra, come non era successo mai prima di allora.《Cosa hai cambiato dall'ultima volta?》
《Prima rispondi tu alla mia domanda.》la incalzò lui.
《Lo sai benissimo che non possiamo saltarla. I miei zii pagano perché io venga quì. 》
Lauren avrebbe tanto voluto rispondere in modo decisamente diverso, ma si obbligò a non farlo e solo per mantener fede al proprio impegno con la psicoterapia e l'ipnosi.
《Si tratta solo di andarcene prima che la segretaria se ne accorga. Facciamolo.》
《Potrei anche dirti di sì, ma lo farei solo qualora tu mi dicessi cosa hai cambiato dall'ultima volta. 》
Divenne presto una battaglia verbale tagliente, come al solito. Più Lauren provava a sovrastare Stephen, più lui gettava altra benzina sul fuoco per mantenere vivo il dominio prosaico su di lei.
《Cosa dovrei aver cambiato?》
《Che ne so, hai qualcosa di strano addosso. 》si sentì imbarazzata. Ogni volta che aveva deciso di spingersi verso l'ignoto, per conoscere qualcosa in più di Stephen, era finita con il maledirsi per il fatto di averlo solo pensato.
《Non è una cosa che ho addosso. Devo dire che mi stupisci, comunque. Te lo invidio, quel naso che ti ritrovi. 》
Le posò qualcosa tra le mani e, per miracolo, non si trattò dell'ennesima caramella gommosa.
Lauren accarezzò un petalo, incapace di capire.《Se stai pensando che sia un mazzo di rose, non lo è. 》aggiunse Stephen. Nella voce di lui, Lauren intravide un pizzico di imbarazzo. 《Ci ho messo un sacco per trovarli. Da queste parti pare sia impossibile reperirli. Sono tulipani rossi. 》
Si trattò solo di un piccolo mazzetto, riconosciuto per via del forte aroma di fresco sprigionatosi da esso.
Lauren cercò di ricordare l'ultima volta in cui avesse sentito l'odore di quel fiore.La nonna Gil, la madre di sua madre, possedeva una vera e propria adorazione per i fiori. Ne coltivava di continuo, in ogni angolo della casa. Da bambina, Lauren aveva frequentato spesso la casa di nonna, specie per le vacanze estive. Amava stare con la donna anziana, una persona speciale mai volgare, dagli occhi color del miele, espressivi più di migliaia di parole.
Durante una di quelle spensierate giornate passate ai fornelli con la nonna, quest'ultima aveva deciso di raccontarle una bellissima storia legata ai tulipani rossi. Gli stessi che la nipote aveva osservato a lungo, i quali giacevano ben curati sul davanzale.
A Lauren, quella favolosa leggenda era piaciuta da morire, al punto da appuntarsela su un quaderno segreto per non dimenticarla mai. Così era andata a finire: aveva salvato il ricordo della nonna, proprio attraverso alla pagina sgualcita di un diario d'infanzia.
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Cold Winds [COMPLETA IN REVISIONE]
Romance"Lo sentiva tra la folla, il suo odore, e ogni sferzata di vento era un brivido di paura. Era il fetore della persona che più detestava al mondo quello che Lauren percepiva così distintamente. Ne era certa: l'avrebbe riconosciuto anche in mezzo a ce...