Lauren chiuse la porta della propria stanza da letto dall'interno, per inscenare, come al solito, il volere di non essere disturbata da nessuno.
Semmai gli zii avessero fatto capolino nella camera, cosa pressoché impossibile, avrebbero trovato il solito cuscino sotto le coperte, ben riposto, per assomigliare il più possibile ad un corpo dormiente. Un metodo banalissimo, ma che per lo meno era sempre funzionato.
La finestra era aperta sul giardino. Davanti ad essa, con lo sguardo intimorito oltremodo, Stephen andava attendendo che Lauren scendesse, in una qualche maniera.
Da vedente, lo aveva fatto ancora ma, ai tempi, era stato un gioco da ragazzi.Avrebbe dovuto percorrere un pezzo di cornicione a piedi, giungere sino all'angolo della casa e solo allora lanciarsi nel vuoto, al fine di atterrare precisamente sulla siepe ben curata, la quale avrebbe attutito la caduta e prodotto pochissimo rumore.
A Stephen sembrò immediatamente un folle piano, ma nulla potè per far cambiare idea a Lauren. Lei aveva già deciso così.La seguì con lo sguardo percorrere i primi insicuri passi sul cornicione. Pregò con tutto sé stesso che non cadesse. All'angolo della casa, lontano dalle finestre delle stanze da letto, Lauren ebbe un tentennamento.
Davanti a lei non vide altro che buio, pertanto immaginò di doversi lanciare senza sapere semmai fosse atterrata nel posto giusto.《Sono vicina alla siepe?》chiese, cercando di non farsi sentire dagli zii.
《Sì, sei vicina, ma ti prego, non saltare. Se ti facessi del male? È una pazzia, Lauren!》cercò di dissuaderla lui, per l'ennesima volta.
Non vi fu più il tempo per pensare oltre.
Saltare o tornare in camera, le due uniche alternative possibili.Con un balzo deciso, essa si lanciò nel vuoto.
Fu questione di un secondo, forse due. Lauren si trovò catapultata in mezzo al cespuglio che, come previsto, le attutì la caduta. Gli zii si sarebbero accorti della siepe rovinata? Forse, ma non le avrebbero mai imputato la colpa.
Pensò solo di avercela fatta, come ai tempi in cui, con l'aiuto della vista, aveva inscenato per la prima volta la follia di saltare dal primo piano di casa.《Tu sei davvero pazza. 》Stephen le tese una mano per aiutarla ad alzarsi.
《Ti sei fatta male?》
Si tastò un po' il corpo. Le gambe si muovevano, le braccia pure. Scosse la testa perché no, non si era fatta neanche un graffio. Il piano le era riuscito alla grande. Era atterrata di sedere, così come aveva voluto.
《Come farai a salire? Perché scendere ti è risultato facile, per così dire. 》
Lauren sorrise, un ghigno beffardo.
《Tu non preoccuparti. Ho i miei segreti anche io. Lo vedrai al ritorno. 》
《Dove vuoi andare?》chiese lui, una volta appurato che Lauren non si fosse fatta male.
《Ovunque lontano da quì. Guida, pensaci tu. Io mi fido. 》
A Stephen non venne in mente nessun posto significativo. Dopo diversi minuti d'agonia, pensò che l'unico luogo abbastanza sicuro fosse casa sua. Suo padre non li avrebbe scoperti mai, poiché si sarebbero fermati giù in taverna, evitando di salire in appartamento.
《Dovremmo fare piano, ma possiamo restare quì. Questo posto viene utilizzato pochissimo, mio padre scende in taverna solo per leggere, ma ora sta dormendo. 》
L'idea di essere a casa di Victor preoccupò non poco Lauren. Se l'uomo li avesse beccati, in piena notte nella taverna, non sarebbe proprio finita bene, per entrambi. Colton avrebbe avvertito gli zii e altroché blanda punizione. L'avrebbero segregata in casa per tutta la vita.
STAI LEGGENDO
Cold Winds [COMPLETA IN REVISIONE]
Storie d'amore"Lo sentiva tra la folla, il suo odore, e ogni sferzata di vento era un brivido di paura. Era il fetore della persona che più detestava al mondo quello che Lauren percepiva così distintamente. Ne era certa: l'avrebbe riconosciuto anche in mezzo a ce...