《Ti ho già detto che non voglio più parlare con te. 》
Lauren cercò di farsi spazio verso la porta d'uscita dello studio di Colton, ma senza successo. Stephen non aveva alcuna intenzione di lasciarla andare, non più. C'erano spiegazioni che le voleva dare, giustificazioni a quello schifoso comportamento che aveva avuto nei suoi confronti. Una possibilità, non le stava chiedendo altro.
《Voglio spiegarti ogni cosa, per favore. So che ho sbagliato tutto, ma i miei sentimenti per te sono reali.》piagnucolò, sperando di far breccia nel cuore di lei.
《E sentiamo, quale sarebbe questa fantomatica verità?》Lauren si mise in attesa, braccia conserte.
《Volevo impressionarti. Ecco. Io volevo solo essere interessante per te. 》
Lauren rise della giustificazione di Stephen. Si spanciò talmente tanto da procurarsi il mal di stomaco.
《Tu mi avevi già impressionata con la caramella, con la tua ironia. Se mi avessi detto subito la verità, non ti avrei mai giudicato in modo diverso. 》
《Lo so, sono stato davvero uno stupido, ma vorrei avere l'onore di raccontarti tutto. La vera verità. 》
Lauren ebbe un paio di secondi per decidere. Afferrò il cellulare, ordinò ad esso di chiamare la zia. Le disse solo di essere in ritardo con la seduta e di andare a casa. Infine, di tornare a prenderla solo quando Lauren l'avesse chiamata. Avevano poco meno di un'ora per parlare, ma, in fondo, le sarebbe bastata. Non uscirono dal palazzo, restarono adiacenti il sottoscala, in un posto in cui non sarebbero stati disturbati. Lauren invitò Stephen a parlare, una volta per tutte.
《Ok, ok. Non sono nato a Ballymun, ma quì, nel centro di Dublino. Mia madre era segretaria nello studio di mio padre, al tempo in cui lui avviò l'attività. Si innamorarono. Io sono nato un paio d'anni dopo, quando le cose tra i miei già non andavano più bene. Mia madre conobbe un tale, se ne innamorò che io ancora ero piccolissimo. Lui non vantava una certa fama, a tutt'ora è così. Lasciò me e mio padre. Mi abbandonò, letteralmente. Per anni ho cercato di avvicinarmi a lei, ma senza successo. 》Stephen prese fiato. A Lauren fu chiaro che si stesse sforzando molto per ricordare certe cose.
《Sono rimasto con mio padre. Lui non ha più avuto una compagna, per lo meno, non che io sappia. Mi ha cresciuto da solo, ha fatto di tutto per essere un buon genitore single. Qualche anno fa, mia madre è tornata nelle nostre vite. Ci cercò solo per i soldi, ma usò me come mezzo per ottenerli. Per qualche mese frequentai casa sua e mi accorsi del disagio. Il suo compagno le faceva violenza e, allo stesso modo, ne faceva al mio fratellino. Io ho un fratello minore, ma l'ho saputo per caso. Lui ha già dieci anni e mi somiglia tantissimo. Ho fatto di tutto per portarlo con me, ma il compagno di mia madre me lo ha impedito. Mi ha allontanato da lei, da Trevor, mio fratello. Non li vedo da anni, ormai. E questa, è la verità.》
D'istinto, Lauren cercò il viso di Stephen per fargli una carezza. Mai lo aveva sentito tanto provato come durante quello straziante racconto di vita. Posò la mano sulla guancia di lui e rimase ammutolita per qualche attimo, abbastanza per accorgersi di qualcosa che non era mai stato sul viso di Stephen.
《Cos'è questo rigonfiamento?》
《Non è nulla, tranquilla.》
《Stephen, dimmi cos'è. Qualcuno ti ha picchiato? È stato Kevin, non è così?》le ribollì il sangue nelle vene.
Lui posò la propria mano su quella di Lauren. Rimasero così, fermi nella medesima posizione. Stephen si prese qualche secondo per guardarla in viso, come non aveva fatto per giorni. Le era mancata davvero tanto.
《Non è niente, credimi. Sono caduto in skate, qualche giorno fa. Vorrei solo che mi credessi, Lauren. L'unica cosa su cui ho mentito, forse la più vile, è il fatto che Colton sia mio padre. Per il resto, è tutto vero. 》
Essa lo prese tra le braccia. Un giovanotto di quasi due metri, ma infinitamente fragile. Lo strinse, con tutta la forza posseduta in corpo.
《Voglio crederti. Una parte di me sente che, questa volta, sei stato sincero. Un'altra parte di me è sicura che tu le sia mancato tanto. 》gli sorrise, con amore. Sebbene l'avesse fatta arrabbiare e non poco, Lauren capì di tenere a Stephen oltremodo, come non le era mai successo.
《Mi sei mancata anche tu. Voglio starti accanto, così come ti avevo promesso. Sarò la tua ombra, sempre. Ti prego solo di non dire a mio padre che mi sono riavvicinato a te. 》
《Per quale motivo? Che problemi potrebbe avere tuo padre? Non capisco.》domandò Lauren, in preda alla rabbia. Per un motivo o per un altro, Colton era sempre in mezzo. Troppo in mezzo.
《Lui non gradisce che io possa frequentare le pazienti. In passato è già successo. Non è finita bene. 》
《Ti eri innamorato di lei?》la domanda le sorse spontanea. Lauren alluse ad una papabile donna con cui Stephen avrebbe potuto frequentarsi.
《No, non ce n'è stato il tempo. Lei mi piaceva, tanto. Ma la sua vita non era adatta, né per me, né per sé stessa.》
《Non dirmi che...》Lauren lasciò volutamente la frase in sospeso, colta dal dolore e dai ripensamenti. Non avrebbe mai dovuto chiedere di lei.
《Sì, hai capito bene. Lei si è suicidata. Frequentava lo studio di mio padre per risolvere problemi legati ad una profonda depressione. Io mi sono infilato nella sua vita in punta di piedi. Mi sono accorto che stava male, parecchio anche, ma non ho voluto fare un passo indietro. Lei si era innamorata di me, aveva visto in me la propria medicina, ma io, alla fine, mi ricredetti. Stavo bene con lei, ma non era scattata la scintilla. Porto con me, ogni giorno, il fardello, il non aver capito niente di lei e della sua condizione. Mio padre mi ha accusato di averla usata, di averla ferita ulteriormente. Per questo non gode del sapere che mi avvicino alle sue pazienti. Con te, è decisamente diverso, Lauren. 》
Troppe verità, troppe tutte insieme. Per un momento Lauren si sentì incapace di trattenere le lacrime, ma lo fece, forte delle sue stesse promesse.
《Diverso in che senso?》chiese, al termine di una serie di confessioni scottanti. Una, ne mancava una soltanto. Stephen inspirò forte, pronto alla rivelazione. Entrambi si trovarono consapevoli di aver sempre saputo quella verità.
《Con te è diverso, perché mi sono innamorato. Ci hanno provato già in tanti a tenermi distante, ma non ci sono mai riusciti. So di aver sbagliato tanto, ma sono sincero, se ti dico che, in testa, non ho altro che te. 》
Il duro cuore di Lauren si sciolse come neve al sole. Per giorni aveva sognato di baciare Stephen, averlo ancora addosso. Non perse altro tempo, lo afferrò per le gote e trascinò il proprio viso contro il suo. L'incontro delle labbra la fece sentire viva, come non mai.
《Abbiamo un'ora di tempo, più o meno. La vuoi passare tutta quì?》chiese lei, in trepidante attesa di una risposta adeguata.
《Non ci penso nemmeno, andiamocene via. Subito.》
Stephen le prese la mano, afferrò la maniglia ed entrambi uscirono dall'atrio del palazzo.
Lauren si trovò, suo malgrado, a fare un raffronto tra il ricordo di Franklin e il presente con Stephen.
Sebbene entrambi le avessero raccontato un sacco di bugie, era di Stephen che si fidava. Si sarebbe fidata sempre, poiché con lui stava scoprendo cosa fosse il vero amore, e lui, insieme a lei, non avrebbe più avuto motivo di raccontare frottole. Lauren capì, inoltre, la paura nutrita da Stephen verso il padre.
Essa intuì i motivi per cui il ragazzo le aveva mentito e decise di metterci una pietra sopra. C'erano dei segreti che aleggiavano attorno a Victor Colton, attorno alla professione di medico e padre. Lauren percepì di aver sbagliato nel raccontargli delle clip audio, nell'avergliele fatte sentire. Una voce, dentro di sé, iniziò ad urlare di essere più prudente. Si chiese, alla fine, se non si fosse sempre fidata della persona sbagliata.
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Cold Winds [COMPLETA IN REVISIONE]
Romance"Lo sentiva tra la folla, il suo odore, e ogni sferzata di vento era un brivido di paura. Era il fetore della persona che più detestava al mondo quello che Lauren percepiva così distintamente. Ne era certa: l'avrebbe riconosciuto anche in mezzo a ce...