19. Occhi verde smeraldo

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Stare seduta a fissare e gli occhi un angelo non è mai stato uno dei miei passatempi preferiti, eppure per un l'omento dimentico i miei problemi e affogo in un dolce mare color smeraldo.

Mi sembra quasi di sentire il calore del sole sulla pelle e l'abbraccio gelido dell'acqua intorno alle caviglie mentre sguazzo con i piedi nell'acqua.

Ho sempre voluto vedere il mare ma non ne ho mai avuto l'occasione dunque quando provo a immaginarmelo lo vedo così. Una distesa infinita di acqua cristallina in cui potermi specchiare e galleggiare finché le dita non lo diventeranno rugose come le prugne essiccate dal sole estivo sui tetti dei villaggi.

Il silenzio non è il mio migliore amico ma stare seduti così vicini da sentire il cuore dell'altro battere è talmente piacevole da sembrarmi irreale.

"A cosa pensi?" mi chiede l'angelo riportandomi alla realtà.

"Un po' a tutto. Sai che non sono mai andata al mare? All'inferno la cosa più simile all'acqua era uno strano liquido puzzolente di zolfo e poi c'era la lava" faccio spallucce e mi metto seduta bene.

Kael si accorge che sono scomoda e mi sistema un cuscino dietro la schiena.

"Grazie" sussurro e lui annuisce senza aggiungere altro.

"Potremo andarci uno di questi giorni" propone come se fosse la cosa più naturale del mondo.

"Non credo che Magdalena apprezzerebbe la nostra piccola gita. Un angelo e un demone a prendere il sole?" sorrido al solo pensiero. Io e Kael formiamo davvero una strana coppi visto da fuori.

"Da quando ti importa quello che ti dice qualcuno?" chiede e accenna un sorriso che mi manda letteralmente in estasi. Mi sento come se fossi un drogato e mi avessero appena somministrato una dose della mia droga preferita.

"Di quello che mi dici tu mi importa" dico e mi mordo il labbro pentendomi immediatamente di averlo detto.

Sorride per davvero, uno di quei sorrisi che fanno male al cuore perché sai cosa hai dovuto fare per guadagnarteli.

"Ci sono altri posti in cui vorresti andare?"

"Non lo so, oltre a questa scuola non ho visto molto del mondo." faccio spallucce e mi alzo in piedi.

"Rallenta Cassandra non sei ancora del tutto guarita!" si solleva anche lui e mi affianca.

"Smettila di preoccuparti per me. Sto bene." dico e gli sorrido per rassicurarlo.

Qualcosa di caldo mi avvolge la vita e abbasso lo sguardo sulla sua mano e mi mordo il labbro.

"Conosco un posto e credo ti piacerà" dice e sorridendo spiega le ali e mi stringe più forte a se.

Chiudo gli occhi e mi godo il viaggio sentendo il calore del suo petto irradiarsi attraverso la stoffa sortile della camicia da notte che indosso.
Non avevo mai notato che Kael profuma di cioccolato e whiskey.
Solitamente un odore così mi avrebbe dato alla testa ma il fatto che i suoi capelli e il suo corpo lascino il loro profumo sulla mia pelle, mi manda in estasi.

Atterriamo con un tonfo e apro gli occhi ritrovandomi a pochi millimetri dalla sua faccia. Se solo mi sporgessi in avanti un poco potrei far sfiorare i nostri nasi.

Mi allontano e mi volto rimanendo sbalordita dalla bellezza del paesaggio.

Difronte a me si estende un lago la cui acqua è illuminata da dei cristalli luminescenti che ci sono sul fondo. L'erba fredda mi solletica e punge i piedi mentre gli alberi, con il loro fruscio, intonano una melodia lenta e piacevole. L'aria da di sale e libertà e posso giurare di non aver mai provato niente di più simile alla felicità.

"Dove siamo?" chiedo entusiasta all'angelo.

"Se te lo dicessi non sarebbe più un segreto"

"Quindi è un segreto?" chiedo avvicinandomi pericolosamente alle sue labbra. Mi allontano di scatto ridendo e mi sfilo la camicia da notte.

Kael si volta imbarazzato mentre io resto ferma a un passo dall'acqua in biancheria intima.

"Puoi voltarti" gli dico ridendo ma lui si gira quanto basta per vedere che non mi sono rivestita e poi torna a darmi me spalle.

"Che fai? Prenderai freddo e domani starai ancora peggio." mi ammonisce.

"Mi hai portato qui è non mi vuoi nemmeno far fare il bagno? Scordatelo!" dico e poi mi tutto s bomba in acqua.

A primo impatto è come se mi avessero gettato addosso del ghiaccio, poi dopo pochi secondi sotto la superficie il mio cuore smette di battere all'impazzata e riesco a sentire persino il sangue scorrermi nelle vene e l'acqua non sembra più così fredda.
Ritorno in superficie e prendo un bel respiro e nuoto verso la riva per convincere Kael a buttarsi.

Quando arrivo mi basta solo uno sguardo e far tremare il labbro inferiore come un cucciolo per convincerlo a spogliarsi.

Quando si toglie la maglietta rimango incantata dallo spettacolo della sua pelle candida e immacolata. Le ali bianche sprigionano luce eterea quando si aprono e illuminano i riccioli scuri dell'angelo. All'interno delle braccia la pelle è leggermente più pallida e delicata nonostante i muscoli ben definiti.

Sono quasi invidiosa della su pelle perfetta visto che io sono piena di cicatrici causate da lame, veleni e fuoco durante tutti gli anni passati all'inferno.

Rimango a fissarlo più del previsto, immagino, visto che come alzo gli occhi sul suo viso mi sta guardando e cerca di decifrare i miei pensieri. Come dargli torto, anche io lo sarei curiosa di sapere perché qualcuno mi sta guardando come un bel pezzo di carne succosa e saporita.

Si cala in acqua e mi rimane accanto, per un secondo le nostre gambe si sfiorano e sono costretta ad allontanarmi per paura di perdere il controllo.

"È bello questo posto, come l'hai trovato?" chiedo cercando di sovrastare i miei stessi pensieri.

"Una spedizione. Ci vengo quando ho bisogno di pace"

"Allora perché ci hai portato me? Di certo non aiuto la tua concentrazione" sorrido e lui scuote la testa.

"No ma mi fa piacere averti qui, affianco a me"

Faccio qualcosa che non avrei mai pensato di fare, mi avvicino a lui e gli metto una mano sul petto così da poter sentire il suo cuore cambiare ritmo e battere più veloce.
Lo guardo negli occhi e per un secondo mi sembra di leggerci dentro il desiderio, la sua aurea è diventata rossa con macchie bianche e non è mai stata così.

A questo punto una persona sana di mente si sarebbe allontanata e se ne sarebbe andata ma io non lo sono. Mi sporgo e bacio Kael con tutta la dolcezza di cui sono capace.

Di certo non lo sarei aspettata che ricambiasse con tanta passione da farmi male alle labbra ma quando lo fa sussulto contro le sue labbra e mi godo le scintille che mi si accendono dentro.

The Heir: Queen of HeavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora