20. Minacce al vento

2K 117 2
                                    

L'attrazione tra i nostri corpi è talmente dolorosa che ogni volta che le sue mani smettono di muoversi sul mio corpo mi sembra di venire pugnalata.

Le sue labbra sono come delle nuvole che mi si poggiano sul collo e poi sulle spalle mandandomi totalmente in pappa il cervello.

"Kael..." sussurro nel suo orecchio quando mi stringe così forte a se da farmi male.

"Mi dispiace" dice prima di allontanarsi da me così rapidamente da farmi pensare che mi abbiamo strappato il cuore.

"Che cosa stiamo facendo?" sussurro pentendomi immediatamente di ciò che ho fatto.

È quello che volevo, sedurre un angelo per il puro piacere che si prova nel vedere qualcuno pendere dalle proprie labbra. Adesso che ho conseguito il mio obbiettivo però, mi sento sporca. Non avrei dovuto farlo, non è stato giusto da parte mia.

"Io... non ne ho idea" l'angelo sembra andare in panico così mi avvicino a lui e gli accarezzo i capelli prima di poggiargli un bacio sulla fronte.

Oh maledetto inferno, questa non sono nemmeno io. La Cassandra che conosco non farebbe mai la sdolcinata!

"Non è successo nulla, okay? Siamo ancora in tempo per fermarmi e tornare indietro" dico cercando di farlo sentire meglio anche se, onestamente, non credo sia così.

"Ci siamo spinti troppo oltre. Non posso rimediare a questo" indica noi due e gli leggo la disperazione negli occhi.

Mi viene un'idea così mi allontano un po' da lui per lasciargli riprendere fiato e mi siedo sulla riva mantenendo solo i piedi a mollo nell'acqua cristallina.

"Hai detto tu stesso che il tuo vero compito e proteggermi, non credi che questo ti aiuterà a tenermi d'occhio. Ci guadagniamo entrambi! Io mi diverto e me la spasso mentre tu controlli che non mi cacci in qualche guaio"

Ed ecco la parte demonica di me che torna in campo a spazzare via quella umana.

"Non può funzionare. Sono un angelo del Signore e..."

"Dio è morto Kael" dico e me ne pento subito, lui non deve sapere che sono stata nella sua testa.

"Lo sai..." dice senza trovare altre parole.

"Sì, lo so e tu sai che io sono destinata a essere il tuo nuovo capo quindi in un certo senso questo è il tuo primo ordine"

Restiamo a guardarci per qualche secondo, giusto il tempo per fargli elaborare la mia proposta.
Cerco di immergermi di nuovo in quelle pozze color smeraldo per capire esattamente che gli passa per la testa.
Il verde si incupisce per un attimo e poi ritorna del suo colore naturale.

"È un ordine?" chiede e mi sembra quasi che nella sua voce ci sia speranza.

Adesso lo capisco, lui ha il bisogno che lo autorizzi a fare ciò che già vuole di sua spontanea volontà.
Se non sta a me dargli una spinta e farlo cadere nella perdizione, chi lo farà?

"Io sono l'Erede e ti ordino di proteggermi" dico in tono autoritario prima di fiondarsi di nuovo sulle sue labbra.

L'angelo ricambia con forza e qualcosa inizi a opprimermi il petto. La consapevolezza che con questo bacio ho appena firmato la sua condanna a morte.

Sto solo pensando a me stessa e ai miei bisogno mentre Ignoro ciocche serve a lui! Se davvero voglio fargli un favore devi allontanarlo da me ma come posso privarmi di qualcosa che voglio più di qualunque altra cosa al mondo?

"Credo dovremmo tornare all'accademia" dico allontanandolo da me.

Schiocco le dita e ci teletrasporto fuori dall'acqua con i vestiti già addosso. Purtroppo sono ancora troppo debole per riportarci nella mia stanza, Kael se ne accorge e con un solo battito d'ali siamo già dentro le mura sicure della scuola.

"Kael..." inizio senza sapere come continuare.

"Ho capito, ne parliamo un altro giorno"

Annuisco e lui va verso la porta ma, prima di uscire, si volta e mi lancia uno sguardo che non riesco a decifrare.

Quando la porta si chiude inizio a colpire il muro per la frustrazione.

Avrei dovuto pensarci prima di dire quelle cose, avrei dovuto riflettere su ciò che stavo offrendo e a chi prima di farlo. Sono un'idiota ad averlo fatto e me ne pento infinitamente.

Qualcuno bussa alla porta della stanza e rimango sorpresa nel trovare Gabriel ad aspettare sulla soglia della porta.

"Che ci fai qui?" mi metto sulla difensiva. Non mi piace che un arcangelo entri nella mia stanza quando sono ancora così debole e vulnerabile.

"Sono venuto a vedere il demone prodigio." sghignazza e mi si accappona la pelle.

"Ora che hai visto l'attrazione del giorno puoi anche andartene" faccio per chiudergli la porta in faccia ma mette un piede tra la porta e il muro impedendomelo.

"Non così in fretta, Cassandra. Mi piacerebbe sapere come abbia fatto un demone a salvare un angelo e a sterminare un centinaio di altri demoni nel giro di un'ora. Persino io avrei qualche difficoltà a uscire vivo da una cosa del genere" va a sedersi sul mio letto e giocherella con il ciondolo di lavanda sul comodino.

"Non so di che parli. I cacciatori hanno fatto quasi tutto il lavoro e io ho solo assorbito la magia della scuola"

"Non sono stupido, demone! La magia della terra non è abbastanza per un incantesimo del genere e lo sai" Gabriel inizia ad arrabbiarsi e infondo agli occhi gli si accende qualcosa molto simile alla furia.

"Allora non so proprio cosa dirti" incrocio le braccia al petto e serro le labbra.

Gabriel si avvicina pericolosamente al mio viso e mi afferra per il collo, si china sulla mia faccia e per un istante penso mi voglia baciare poi però si allontana.

"Scoprirò che cosa sei e poi ti distruggerò"

Mi sembra di avere dentro una temperata, con i lampi che mi pugnalano il cuore e la pioggia che mi soffoca lentamente.

"Buona ricerca allora, perché non troverai niente su di me che io non abbia già detto" sorrido falsa e gli sbatto la porta in faccia e me ne torno a letto.

"Stupidi angeli, proprio non capiscono quando un demone vuole essere lasciato in pace a riposare" sbuffo e continuo a leggere un libro che mi ha regalato Rebecka.

The Heir: Queen of HeavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora