"Non essere tragica" Rebecka alza gli occhi al cielo.
"Non sono tragica, è la verità. Sono in parte angelo Rebecka, quando lui morirà e io non sarò in grado di salvarlo parte di me se ne andrà via per sempre"
Nella mia mente sto già vivendo quel momento e trattengo le lacrime a stento quando Kael esala il suo ultimo respiro tra le mie braccia.
Cancello quella scena dalla mia mente e capisco è ora di tornare dall'angelo, così saluto la mia amica e mi incammino verso la mia stanza.
Giro l'angolo e mi ritrovo faccia a faccia con Ryder.
"Ehi" lo saluto ma lui evita di guardarmi negli occhi.
"C'è qualcosa che non va?"
"Senti Cassandra, ieri ti ho aiutato perché eri ferita e sono rimasto molto sorpreso quando vi ho trovati in infermeria ma ti prego di lasciarmi in pace"
"No aspetta!" gli afferro il braccio prima che possa andarsene. "Che significa?"
"Sono arrabbiato! Te ne sei andata senza dire nulla, hai ucciso così tanti angeli e poi sei un demone ora"
"Pensavi lo fossi anche prima, non è cambiato proprio niente se non che ora porto una corona" ringhio sentendomi accusare di cose per cui non ho avuto voce in capitolo.
"Comunque hai ragione. Me ne sono andata per salavate Kael, ho ucciso per lui e sono diventata così per proteggerlo. Ho fatto così tanto per lui e non per te, è questo che ti da tanto fastidio?""Di cosa stai parlando?"
"Non dirmi che non ci hai pensato. Con Kael fuori dai giochi avresti potuto avermi tutta per te, non è per questo che mi hai detto di allontanarmi da lui?"
La sua aurea cambia colore così tant'è volte da sembrare un albero di Natale, come quando sciacqui il pennello sporco e si creano nuvole di vari colori.
"Non sai di cosa parli. Tu saresti dovuta essere mia già dal primo giorno ma ha insistito e ti hanno affidata a lui invece che a me!" sbotta perdendo le staffe. I suoi occhi cambiano colore e si illuminano di puro spirito animale.
"Invece lo so bene! Se fosse passato più tempo forse sarebbe successo qualcosa ma niente di più. Tu non sei lui e io non sarei mai stata tua" alzo una mano per colpirlo perché ha tirato fuori le zanne ma poi mi blocco.
"Che cosa significa che sarei dovuta essere tua?" realizzo così la parte mancante del puzzle della mia permanenza all'accademia.
"Ti avevano affidata a me, lui invece ha voluto rubarti e ti ha allenata" risponde con un sorriso così gelido e tagliente che stona sul suo viso dolce.
"Stava solo seguendo gli ordini di Dio, non prendertela con lui per questo. Arrabbiato con chi l'ha baciato! Io ho dato inizio a tutto, lui si è persino opposto all'inizio"
Le mie parole lo fanno sentire meglio anche se niente avrebbe potuto prevenire i sentimenti di Kael.
Una volta legate niente può separare due anime, né l'odio né la morte."Perché morire? Perché non rimanere qui una volta morto Kael?"
"Oh Ryder... non credo capiresti" dico sconsolata.
"Ti posso sorprendere."
"Non posso vivere senza di lui e sono troppo codarda per dirglielo, così uso la scusa dell'essere in debito per giustificarmi..."
"Quel giorno avevi ragione, sei davvero patetica"
"Lo so e non mi interessa. Almeno quando me ne andrò potrò dire di aver vissuto qualcosa di molto più vero di quanto tu potrai mai avere" sputo fuori e me ne vado senza voltarmi indietro.
Non avrei mai voluto che le cose andassero così tra di noi ma visto quello che sta succedendo in questi giorni, voglio solo pensare a Kael.
Apro la porta della stanza e sobbalzo quando vedo l'angelo sdraiato a terra, coperto di sangue e circondato dai cocci di un vaso.
"Che diamine è successo?" grido e corro verso di lui.
"Volevo farti una sorpresa. Sono andato a prendere dei fiori e un vaso ma sono inciampato..."
Un altro giorno sarei scoppiata a ridere, adesso invece sono tremendamente arrabbiata.
"Che ti è saltato in mente? Potevi farti più di un semplice graffio sulla mano!" dico inchinandomi e inizio a curare la sua ferita con la magia.
"Volevo sentirmi utile! Tu hai fatto così tanto e io non sono nemmeno in grado di portarti dei fiori" sbuffa e con uno scatto mi allontana da lui. Appoggia la schiena al muro e chiude gli occhi.
"Non mi interessa, non permetterò che ti succeda qualcosa!"
"Non puoi impedire la mia morte Cass. Rassegnati e uccidimi quando ancora sono io. Aspettare mi cambierà e alla fine non sarò più io, non mi riconoscerai più e la persona che sono non esisterà"
"Non puoi avermelo chiesto..." sussurro e lui mi porge uno dei cocci.
Lo stringo tra le mani ed esse iniziano a sanguinare. Kael mi prende una mano e si poggia il coccio sul petto.
"Potrei spingere la punta di ceramica ancora un po' e tu moriresti" sussurro guardando il luccichio dei suoi occhi, rapita da tutte le sue sfumature di verde.
"Persino un angelo non avrebbe il tempo per impedirtelo, potresti farlo anche adesso" mi sussurra calmo. La voce calda e profonda mi accarezza il cuore e lo fa battere all'impazzata.
Lo guardo negli occhi ma lui è tranquillo anche se, dietro tutta quella sicurezza, c'è qualcosa che si agita e dimena in profondità e io non riesco a capire di cosa si tratta.
"E allora perché non lo fai?" mi chiede tornando a guardare i miei occhi e non più le mie labbra.
"Potrei farlo." Sospiro e mi avvicino ancora di più facendo aderire il mio corpo con il suo. È seduto con la schiena contro il muro, io sono ormai a cavalcioni su di lui. È come se questa fosse la posizione più naturale del mondo, come se mi appartenesse.
La sua mano scorre sul mio braccio lasciando i miei nervi elettrizzati e la pelle scottante a ogni minimo tocco."Ma non riesco a farlo" concludo allontanando il coccio dal suo petto.
Un rivolo di sangue scorre sulla sua pelle nel punto in cui avevo premuto la parte affilata della ceramica l'ha tagliato.
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The Heir: Queen of Heaven
FantasyCassandra è così speciale da essere l'unica della sua razza e ha in sé un potere che non ha paragoni nemmeno con Dio. Inferno e paradiso la vogliono dalla loro parte e lotteranno fino alla fine per averla, mentre lei preferirebbe ritrovare la famig...