4. Un duro allenamento

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Qualcuno bussa alla porta e io mi tiro su dal letto con il cuore che mi batte a mille nel petto.

La notte non riesco a dormire, qui è tutto troppo silenzioso, e la mattina Kael mi sveglia all'alba per allenarmi. Dormo poco e niente e la maggior parte del tempo faccio degli incubi il cui il diavolo viene a prendermi e mi dice di compiere il mio dovere o mi ucciderà, di solito finisco per essere uccisa ma qualche volta faccio come mi chiede e, non so come, ma il mondo viene distrutto e Lucifero marcia fino in paradiso con un'armata. Non vedo mai come succede ma so per certo che sono io a consentirgli di raggiungere il suo obbiettivo.

"Arrivo!" grido e borbotto qualche imprecazione mente scendo dal letto e vado ad aprire alla porta.

"Sono le cinque, dobbiamo allenarci."
L'aurea del ragazzo mi acceca e sono costretta a socchiudere gli occhi per riuscire a guardarlo. Nonostante sia così presto lui è perfettamente sveglio: capelli castani con i ricci perfetti e ordinati, occhi vigili e attenti ma privi di qualunque parvenza di emozione e sentimento.

Lui sparisce nel nulla prima ancora che io possa sbattergli la porta in faccia.
Odio quando mi sveglia così, semplicemente battendo le nocche contro la mia porta e dicendomi che devo sudare e sanguinare per le prossime tre ore.

"Oh per gli inferi! Non ho voglia di farmi fare il culo da lui anche oggi. Io odio gli angeli" ringhio stringendo i denti per non rompere di nuovo il muro.

La prima volta che Kael è venuto a chiamarmi per l'allenamento ero così arrabbiata perché non potevo dire di no, che per sfogarmi ho dato un pugno così forte al muro che l'ho sfondato.

Mi metto la tuta e poi con uno schiocco di dita faccio comparire ai miei piedi delle scarpe da trekking. Non mi resta che concentrarmi e cercare di teletrasportarmi nella grande palestra della Arcane Sorcery Academy.

Chiudo gli occhi e assorbo tutta la magia che mi circonda come se fossi una spugna. Cerco di non farmi sfuggire nemmeno una particella di energia e la incanalo tutta nel mio corpo. Sento la pressione che si accumula sempre di più nel mio corpo, i miei organi vengono compressi e il dolore è lanciante, nessuno dovrebbe avere così tanto potere, nessuno dovrebbe essere capace di sopportarlo senza impazzire o morire. Di sicuro per un semplice teletrasporto non serve così tanta magia, ma io non sono abituata a queste cose, non ho ancora capito come dosarmi. L'inferno è pieno di anime potenti e la loro energia impregnava l'aria rendendomi più potente di quanto io non lo sia sulla Terra. Qui la magia si comporta in modo diverso e non mi sono ancora abituata.

Quando mi guardo attorno noto di non essere più nella stanza scialba e spoglia che mi hanno dato, ma nella palestra della scuola.

Kael mi arriva alle spalle come se fosse un assassino da film dell'orrore. Lo guardo furiosa e lui ricambia sollevando gli angoli della bocca in un timido sorriso.

"È ora di cominciare. Siamo già in ritardo sulla tabella di marcia"

Mi siedo in terra con gli occhi chiusi, l'angelo si siede difronte a me. Faccio un bel respiro profondo e mi preparo a svuotare la mente da ogni pensiero. Mi concentro così tanto che nemmeno mi ricordo il mio nome e la stanza intorno a me inizia a sbiadire e sfumare lasciando posto ad un lungo corridoio bianco candido. Vado verso l'unica porta che c'è, nera e un po' bruciacchiata, la lava cola dalle crepe e finisce sul pavimento per poi espandersi a macchia d'olio sulle piastrelle bianche e lucide.
Mi avvicino e giro la maniglia, faccio un respiro profondo e poi mi fiondo fuori dalla porta pronta ad affrontare qualunque cosa mi troverò davanti.

Sono circondata da fiori e cespugli che odorano in modi che non saprei nemmeno descrivere. Gli unici odori che conosco sono quelli che puoi trovare tra le anime dannate e il fuoco infernale che fuoriesce dalle pareti e dal pavimento dell'inferno.

Cammino sul prato verde e sento l'erba fresca infilarsi tra le dita dei piedi e rinfrescarmi la carne dov'era stata bruciata dal fuoco. Davanti a me si erge un maestoso castello dalle guglie appuntite che si stagliano verso il cielo come se stessero puntando a qualcosa di più, come se il loro scopo fosse quello di raggiungere il paradiso. La Arcane Sorcery Academy è davvero bellissima.

All'inferno non ero mai sola o disarmata, qui invece non ho nemmeno un'arma e l'unica cosa sensata da fare è richiamare a me i segugi infernali. Cani neri con un aurea infuocata arrivano correndo verso di me, comparsi dal nulla. Mi ringhiano contro e poi, senza che io faccia nulla, si mettono al mio fianco e camminano con me. Ho addestrato ognuno di loro personalmente, farebbero di tutto per me, morirebbero per me e ucciderebbero per me. Condividiamo un legame che è più forte di qualsiasi altro io conosca.

"Forza angioletto, fatti vedere" mi mordo il labbro. Oggi non ho intenzione di farmi battere da lui, sopratutto perché non ho ancora imparato a guarire velocemente.

"Non sei onesta, sei contro uno?" aggrotta le sopracciglia e mi guarda truce.

"Cosa ti aspettavi Kael? Che giocassi secondo le regole?" ridacchio pensando a quanto siano ingenui gli angeli. Credono sempre che ci sia qualcosa di buono in tutte le persone e nonostante siano stati creati per essere dei guerrieri, non lo sembrano affatto. Kael è un ottimo combattente e riesce a mettermi KO a ogni allenamento, però è come se non riuscisse a capire le emozioni e i sentimenti. Ho capito cosa sembrano gli angeli, degli automi. Hanno sembianze umane ma sono fatti di metallo e non di carne, non sono capaci di provare niente.

"Sono certa che riuscirai a battermi anche così, ci riesci sempre e io inizio a stufarmi" sospiro e mi preparo a prenderle di santa ragione. Alzo le mani con i palmi rivolti al cielo e i segugi iniziano a ringhiare. "Cani! Attaccate"
I sei animali si fiondano con i canini scoperti contro l'angelo che, rimanendo impassibile, li fa esplodere e li riduce in minuscole particelle microscopiche simili a scintille.

"Sul serio! Non potevi almeno aspettare che ti mordicchiassero un po'?"

"Non puoi sempre cercare una scappatoia. Mettiti d'impegno o non supererai l'anno e Magdalena ti assegnerà a qualcuno che non sarà paziente come me" incrocia le braccia al petto e mi guarda con sufficienza. Giusto, dimenticavo che gli angeli credono di essere migliori di chiunque altro.

"Forse non avrebbero dovuto assegnarmi un angelo quando io sono palesemente un demone, ti ricordi la storia dell'inferno e del fuoco, la dannazione eterna eccetera eccetera?" gesticolo con le mani e lui scuote la testa.

"Concentrati Cassandra" dice e apre le ali.
Le piume sono bianche candide, vengono mosse dal vento e scintillano sotto la luce del sole, emanando un bagliore etereo. Alcuni boccoli finiscono sulla fronte dell'angelo dandogli un aria da vendicatore, da vero guerriero.

The Heir: Queen of HeavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora