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Lili
Lo sento muoversi nel sonno e mugola qualcosa di incomprensibile mentre appoggia una mano sulla mia pancia accarezzandola, sorrido dolcemente e gli tolgo delle ciocche di capelli corvini che gli ricadono in fronte.

Sembra più rilassato adesso, sta ancora dormendo beatamente.

Io invece non ho chiuso occhio tutta la notte, l'ho guardato senza mai stancarmi. Avevo paura che potesse avere nuovamente un attacco di panico, perciò l'ho tenuto stretto a me senza lasciarlo muovere più di tanto, infatti sta ancora sopra di me con un'espressione da bambino felice.

Più ci penso a cosa fare con noi e più mi confondo senza capire.
È tornato da New York per i suoi figli, voleva vederli e questo lo capisco.
Ma perché adesso è abbracciato a me? Anche dopo tutte quelle volte in cui l'ho rispinto? Dopo quello che gli ho detto? Perché è qui con me?

Ci sarebbe come opzione la vendetta, vuole vendicarsi di come l'ho tratto e sarebbe plausibile direi. Quante volte gli ho detto di non volerlo, gli ho detto di non aver voluto che lui sia il padre dei miei figli, che mi fa schifo, che lo odio, che per me lui non esiste più. Beh questi sarebbero già dei buoni motivi per vendicarsi. Anche se io nemmeno una di quelle cose non le ho mai pensato, come faccio a non volerlo? Come faccio a non volere lui come padre dei miei figli, e chi altro allora?

Però non sono stata solo io a sbagliare, tutto quello che mi ripetevo fin da piccola era di rendere solo felici i miei figli, e poi?
Vedere Will piangere disperato, come se non avesse rimasto altro da fare, mi ha spezzato il cuore facendolo volare lontano. Lui ci ha fatti soffrire molto, anche se forse è stata un po' colpa mia, anche se non era lui a decidere di farci soffrire è successo e non si torna più indietro per cambiare il passato, possiamo solo cambiare il futuro.

Ma come? Ha un lavoro importantissimo a New York, il set del suo film è lì, ha praticamente trasferito la sua vita a Manhattan.
E chissà, forse ha anche qualcuna lì, una donna che con il tempo potrebbe diventare una cosa seria se per adesso non lo è. Mi fa male pensare che lui possa abbracciare un'altra, che lui posse dirle ti amo o accarezzarla, farla sentire come fa sentire me. Ho paura, molta.

Sospiro e sprofondo all'indietro nei cuscini mentre gli stringo la testa quasi come se vorrei farlo entrare dentro di me.

Ho pensato molto anche alle parole che mi ha detto ieri notte.
Ti amo
Voglio risposarti
Non so se era serio oppure era il sonno che gli faceva brutti scherzi, ma in quel momento mi sono sentita letteralmente in paradiso, quelle semplici parole mi hanno fatto mancare il respiro. Anche se penso di non parlargli riguardo a quello che mi ha detto.

Si gira di lato togliendosi da sopra di me e si rimbocca le coperte fino al collo continuando a dormire.
Sospiro stanca e mi alzo dal letto sbadigliando, devo chiamare Will e preparare la colazione.

"Ma dove vai?"

Mi chiede con gli occhi chiusi e la voce mischiata al sonno, sorrido fermandomi.

"Vedo dov'è Will e ti faccio la colazione"

Sbuffa aprendo i suoi bellissimi occhioni smeraldo, allunga le braccia verso di me come se fosse un bambino.

"Ti prego, torna qui"

Sorrido scuotendo la testa e metto le mani sui fianchi.

"Cinque minuti e torno"

Sbuffa coprendosi completamente fino a sopra la testa, alzo gli occhi al cielo uscendo.

Prendo il telefono e digito il numero di Will mentre entro in cucina e comincio a fare i pancake. Mi risponde subito ma la voce che sento non è quella di Will...

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