33.

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Cole

Rimane a fissarmi come una statua immobile.

Le ho appena detto tutto.
Qualche ora fa Will è uscito di casa e ho deciso di cogliere l'occasione per parlare con Lili, per dirle la verità.
Il punto è che mi sta fissando senza dire nulla dopo che io le ho raccontato tutto quello che è successo con Kj.
E non so come prendere questa sua reazione.

Siamo in camera da letto e lei sta appoggiata al muro con le mani sui fianchi mentre mi fissa, io invece sono davanti a lei con le braccia incrociate al petto ad aspettare che lei parli.
Ci stiamo guardando con aria di sfida.
Come se stesse per scoppiare una guerra in mezzo a noi.

Finalmente mi mostra segni di vita scuotendo la testa e ridacchiando nervosamente.
Non è un bel segno...

Si stacca dal muro e si lecca le labbra continuando a ridere nervosamente e amaramente, in tutto ciò la fisso curioso e serio.
Lei però...sembra davvero arrabbiata.
Apre le braccia in modo teatrale.

"Cosa ti stai aspettando eh? Che ti dica 'oh amore mio, ti amo tanto. Sei un eroe, hai fatto tutto questo per proteggerci, grazie mille piccolo. Ti perdono per tutto"

Dice facendo la voce acuta, ma noto molto fuoco nella sua voce.
Non ci credo, si è davvero arrabbiata?
Cioè, le ho appena detto in modo indiretto che non ho mai smesso di volerla e amarla e lei cosa fa? Si incazza con me...

Stringe i punti avanzando nella mia direzione mentre i suoi occhi si socchiudono e il suo petto inizia ad alzarsi e abbassarsi velocemente.

"No cazzo! Mi hai praticamente mentito per mesi! Cazzo Cole! Qui non stiamo parlando di giorni, ma di fottuti mesi!"

Ok, è decisamente arrabbiata.
Scuoto la testa alzando gli occhi al cielo e mi avvicino anche io, sentendo il sangue ribollirmi nelle vene.
Perché mi sto arrabbiando anche io se infondo è colpa mia?

"Ah è così allora. Va bene, quindi tu mi stai dicendo che avresti preferito vedere i nostri figli morti anziché uno stupido divorzio? Ragioni davvero bene, devo farti i miei complimenti"

Applaudo fintamente guardandola con disprezzo, mi sento una merda a trattarla così, ma è come se avessi bisogno di lei così tanto che le sto dando tutta la colpa.

Alza le sopracciglia incredula e mi guarda con disgusto, rabbia, delusione, insomma, tutti sguardi negativi.

"Sei uno stronzo! Hai avuto tutto il tempo del mondo per aggiustare le cose, ma cosa hai fatto invece? Probabilmente ti scopavi tutta Seattle e ora visto che non hai nulla da fare stai dando la colpa a me, semplice no?"

Questa volta a ridacchiare sono io e la squadro avvicinandomi pericolosamente, faccio l'espressione confusa.

"Perché non mi parli di te, eh? Belli gli uomini di Seattle vero? Chissà quanti te ne sarai scopata"

Rido, arrabbiandomi al solo pensiero che un'altro uomo possa toccare la sua pelle liscia e perfetta, ma cerco di non farglielo capire.

Odio il fatto che lei non possa capire quello che ho passato senza di loro.

Spalanca gli occhi insieme alla bocca e mi guarda scioccata. Si arrabbia ancora di più alle mie parole e riesco a vedere che stringe i pugni mentre il suo viso prende a tremare da quanto stringe forte i pugni.
Sta per esplodere.

"Ora mi dai anche della troia! Ti rendi conto di quello che stai dicendo, cazzo!
Tu non meriti di essere il padre dei miei figli!"

Urla afferrando la mia maglia e scuotendomi, i suoi occhi sono rossi e lucidi. Scuoto la testa respingendola da me senza farle male e mi strizzo gli occhi.
Quest'ultima frase mi ha procurato come un profondo buco nel cuore.

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