Lili
Chiudo la porta alle mie spalle e noto il corvino mezzo addormentato sulla sedia, sospiro incamminandomi verso di lui e incrociando come una mamma arrabbiata le braccia sotto il seno. In questo momento sto sentendo dei dolori fortissimi allo stomaco e in più ho un forte bisogno di vomitare anche se non voglio farlo per nulla al mondo.Sbuffo e lo scuoto dalla spalla per non lasciarlo dormire, in tutto ciò lui apre gli occhi facendomi il dito medio e si gira dall'altra parte. Come cavolo si permette di fare così? Qual'è il suo problema?
Poco fa Will si è addormentato e Cole ha insistito di restare, perciò gliel'ho permesso, ma se ora pensa che può lasciarmi sola e dormire allora si sbaglia di grosso.
"Alza il tuo fottuto culo da questa sedia del cazzo, coglione"
Sputo atrocemente, ho una grande voglia di picchiarlo.
Solo ora mi tornano in mente tutte le cose che mi ha fatto, l'inferno che mi sta facendo passare, i pianti, il dolore.
Non posso perdonarlo.
È un obbligo verso me stessa."Cosa c'è?"
Mugola con la voce impastata dal sonno e si stropiccia un occhio mentre si mette seduto meglio sulla sedia.
Esce un sospiro di tremolio dalle mie labbra, ho una strana sensazione che non riesco a spiegare.
Apre pigramente gli occhi e mi squadra da capo a piedi con lentezza.
Questa cosa mi fa salire i nervi ancora di più.
Mi stacco dal muro e avanzo verso di lui che non si alza dalla sedia e mi guarda dal basso.Tormento le mie labbra con i denti e imprigiono i miei occhi ai suoi, una percezione di onde si manifesta nella mia pancia.
Mi abbasso in ginocchio davanti a lui che corruga le sopracciglia confuso e mi guarda attentamente.
"Quando smetterai di farmi soffrire?"
Gli domando, intanto che i miei occhi si fanno lucidi e la mia vista viene appannata dalle piccole lacrime che iniziano a scendere lungo le mie guance.
Si alza dalla sedia e mi afferra da sotto le ascelle sollevandomi da terra.
La prima cosa che mi viene da fare è respingerlo
"Voglio che tu te ne vada, ora" affermo allontanandomi con lentezza da lui, basta fingere.
Non riesco più a comportarmi come se stesse andando tutto alla grande, perché no, non è decisamente così.Si avvicina a me senza però toccarmi in nessun modo e prende un bel respiro.
"Non me ne vado"
Sussurra nel silenzio di questo corridoio d'ospedale.
Avanza ancora di più verso di me fino a fare sfiorare i nostri petti.
Giro la testa ad un lato e deglutisco chiudendo gli occhi, avvicina il suo viso verso il mio sempre di più finché non sento le sue calde e morbide labbra sulla mia guancia.
Non so perché o per quale strano motivo mi sciolgo completamente, non mi era mai successo.Prendo il suo viso in mano e lo guardo negli occhi mentre gli accarezzo le guance.
Purtroppo sono abbastanza matura, forse, per fare la scelta giusta e molte volte non è quella che vogliamo noi, ma dobbiamo abituarci con il pensiero che niente è giusto."Mi dispiace Cole, ma devi andartene."
Alzo leggermente il mento deglutendo e sento il mio cuore tremare come se stesse per scoppiare.
Lui mi guarda intensamente negli occhi e indietreggia annuendo freddamente.
"Hai ragione"
Si gira afferrando la sua giacca dalla sedia e senza guardare indietro se ne va a passo svelto, lontano da me.
Lontano da quello che poteva essere un noi.Tutto intorno a me inizia a girare e decido di reggermi al muro chiudendo gli occhi e lasciando le lacrime andarsene come gli uccelli in inverno.
Cole
Struscio le mie mani una contro l'altra per il freddo che fa alle tre di mattina a Dicembre, mentre tengo la sigaretta in bocca.Non volevo che finisse così, desideravo riaverla mia, avere indietro la mia famiglia. Ma non credo di riuscirci, non posso più combattere, però non devo cedere, i miei figli, lei, sono tutto per me.
Che senso ha vivere senza di loro?Sono appoggiato alla mia macchina mentre fumo ormai la terza sigaretta per quindici minuti.
Non so più cosa fare, come agire.Il mio telefono vibra nella tasca e mi precipito a tirarlo fuori subito e vedere chi è.
Gerald:
Mi dispiace molto per Willie, si è fatto molto male il tuo piccoletto?Spalanco gli occhi stringendo subito i pugni e butto il telefono per terra salendo in macchina come un razzo.
È stato lui a procurare l'incidente a mio figlio, quel figlio di puttana ci rimetterà la vita! Giuro su Dio!Inizio a sfrecciare per le vie di Seattle in cerca di nemmeno io so cosa, ma di certo so che il mio sangue sta ribollendo e l'unico modo per raffreddarlo è uccidere quel pezzo di merda.
Accosto, davanti al bar dove credo di poterlo trovare, procurando un forte suono assordante alle gomme.
Scendo ed entro quasi correndo dentro al locale, il mio sguardo inizia subito a cercare uno in particolare e per sua sfortuna lo trovo.
"Ehi!" urlo attirando l'attenzione di tutti, lui si gira verso di me e fa apparire quel suo sorriso disgustoso in faccia.
In questo momento sto sembrando un toro incazzato, l'unica cosa che sento è rabbia, molta rabbia che sta bollendo nelle mie vene.
"Come sta il bambino di papà?"
Domanda avvicinandosi a me, questa frase mi fa andare completamente fuori di testa e il mio pugno parte naturale contro la sua faccia.
Comincia a pregare figlio di puttana.
***Spazio Autrice***
Heyyy
Come state?
La scuola mi sta praticamente rubando tutto il tempo e vorrei davvero metterci me stessa in quello che scrivo.Sospettavate di Kj?
Ci vediamo nel prossimo capitolo che verrà molto presto❤️
I love you, never forget it❤️
Byeeeee my LADIES
STAI LEGGENDO
Così Per Sempre
Romans(Prima di leggere questa storia dovete andare sul mio profilo e leggere "Destiny") • • • È passato un anno da quando Amy si è sposata con Benjamin, tutto andava bene. Lili e Cole continuavano ad amarsi, Will era il solito ragazzo stronzo che attraev...