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ATTENZIONEEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHH
A TUTTE LE BITCHES MINORENNI....(penso tutte)
CAPITOLO A LUCI ROSSE, QUINDI ANDATE A NANNA E SOGNATE HELLO KITTY CHE CAVALCA UNICORNI CHE SCOREGGIANO ARCOBALENI, (non chiedetemi il perché di questa figura retorica poetica)
GOMUNQUEH, AVETE CAPITO? LUCI ROSSEEE😈😈😈😈😈NO BAMBINI, SOLO ADULTIH
tanto lo so che non mi cagate....SAAAAAADDDDD
Comunque, dopo questo tresciume....BUONA LETTURAAAAA❤❤❤❤❤

Roger

Sono appena uscito dal seminterrato. Mia mamma mi ha mandato via perché voleva parlare con Freddie.
Chissà che cosa gli vorrà dire.
E se ci avesse scoperti che parlavamo della nostra "relazione"?
Perche in realtà io e Freddie non abbiamo una vera e propria relazione, c'è stato solo un bacio, e dalle parole che gli ho detto sembrava come se stessimo insieme da tanto tempo.
Forse lui non ha dato tanto peso a quel bacio...insomma, quando gli ho detto che non avevo più intenzione di continuare questa nostra " relazione" lui non ha protestato, non ha detto nulla, come se gli andasse bene.
E se fosse stato felice di non continuare questa relazione?
E se io sono soltanto un peso per lui?
E se vogliamo due cose diverse dalla nostra..."relazione"? 
O peggio...se lui non tenesse veramente a me?
I miei sentimenti...sì, sento che sono sinceri, non mi sono mai sentito così prima, ora che c'è lui mi faccio domande a cui prima non pensavo nemmeno...ma i suoi sentimenti...insomma, lui ha amato tante persone, si vede...è più sicuro nell'esporre ciò che prova...ma la sicurezza a volte può essere interpretata in un altro modo...




AHHH BASTAAAAAAA! STO IMPAZZENDO, CHE COSA MI STA SUCCEDENDO?





Nulla da fare. Quando le cose si mettono così, solo una persona è in grado di aiutarmi ad andare a capo ai miei pensieri.



Mi precipito sulle scale, salendo i gradini a due a due, con una velocità assurda.

- Non si corre sulle scale, Rog! - urla mio padre dal suo ufficio, circondato da una nube di fumo, ma io non lo sto a sentire, c'è qualcosa di più importante da sentire: il cuore.

Salgo tre piani di scale, e arrivo all'ultimo piano.
Raggiungo la porta con le gambe a pezzi.
Meno male che ho diciotto anni...
Fisso la porta con un po' di timore, ne incute molto, è fatta interamente di mogano scuro, ed è tanto che non la vedo.
Mi è mancata.
E non solo la porta.
Mi mordo il labbro, ma poi prendo coraggio e busso tre volte.

- Avanti! - tuona una voce familiare.

La riconosco all'istante e appena la sento sorrido.

Mi è mancata. Penso.

Emetto un respiro profondo e mi decido ad entrare.

È lì, la donna della mia vita.
Non appena la vedo, mi viene spontaneo sorridere.
È seduta sul tavolo, intenta a fare una partita a solitario.
Indossa un lungo abito nero da sera, luccicante e semi trasparente, e sul capo, sopra ai capelli bianchi troneggia uno splendido cappello con la veletta lasciata cadere su un occhio.
Fuma, come sempre, più invecchia e più fuma.

Come Amare Sull'orlo Del Baratro-FrogerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora