Londra, 20 giugno 1926.
Rosie
Mi guardo a lungo allo specchio.
Detesto la mia immagine.
Ma come ho fatto a ridurmi così.
È tutta colpa di Freddie.
Se quei due non si fossero incontrati quella lontana sera di gennaio, a quest'ora io e Roger staremo aspettando con ansia il giorno delle nozze, così da poter iniziare definitivamente la nostra vita insieme e il nostro futuro roseo.
Ma il nostro futuro non sarà mai roseo.
E noi non avremo mai una vita dopo il giorno del nostro matrimonio.
O meglio, Roger.
Io invece vivrò.
Mio padre ha ragione. Mi ha fatto soffrire, non curandosi dei miei stati d'animo, della mia perdita di peso, dei miei sentimenti.
Perché devo amare una persona del genere?
A maggior ragione perché devo amarlo se lui non mi vuole?
Ora è tempo di pensare a me stessa, è tempo di amarmi, senza pensare agli altri, se non a quello che mi dice mio padre.
È mio padre, lo amo più di qualsiasi altro uomo al mondo, ed è giunta l'ora di renderlo fiero di me, come non ho fatto con mia madre.
Mi spoglio dei vestiti sporchi, mi sfilo l'intimo e mi lavo.
Dopodiché, porto di nuovo i miei occhi allo specchio, applico la cipria, la terra, il rossetto sulle labbra e il mascara per le ciglia.
Mi spazzolo i lunghi capelli biondi fissandoli alla nuca con un fiocco nero, indosso i tacchi alti e un bellissimo vestito color rosso scarlatto.
Sorrido alla mia immagine riflessa.
Sono ritornata quella di prima.
O forse, sto solo rivoluzionando la mia vita, rinascendo dalle mie ceneri.- Figlia mia, non soffrirai più - le parole di mio padre ritornano alla mente.
Sorrido.
Sono bellissima.
Pronta a conquistare una nuova vita.Lancio un'ultima occhiata compiaciuta alla mia nuova me ed esco dal bagno.
Sono felice.
Mi sento felice come mai prima d'ora.
Percorro i corridoi della casa con una disinvoltura e una sicurezza mai possedute prima d'ora.
Mi piaccio, e piaccio agli altri.Giungo sulla soglia della sala del the, e rimango lì fino a quando la mia futura suocera Winifred non si accorge di me.
Appena mi riconosce, il suo viso si illumina.
- Oh, Rosie! Mi ero dimenticata di quanto bella fossi! A che cosa dobbiamo questa trasformazione? Mio figlio finalmente ha ceduto a cotanta bellezza? - chiede speranzosa, e io scuoto la testa lentamente, soffocando una risata.
- Assolutamente no. Mi sono fatta bella per me stessa e per nessun altro - alla mia risposta, Winifred rimane un po' perplessa, per poi rattristarsi e sprofondare sulla poltrona davanti al suo the.
A quella reazione, io la raggiungo, sedendomi affianco a lei davanti alla mia tazza.
- Tutto bene? - chiedo io, e miss Taylor fa cenno di no con il capo.
- Perché sei crollata in quel modo? - insisto io, e la padrona di casa sospira.
- È inutile che me lo chiedi, lo sa benissimo. Farrokh. È Farrokh la risposta a tutto. È pericoloso, lo capisci che ha avuto una relazione con mio figlio? Con mio figlio! -
- Beh, tecnicamente ora è fuori dai giochi... - mormoro io.
- Oh, Rosie...quanto sei pura e ingenua...ti invidio sai? Comunque no, non sarà mai fuori fino a quando è libero. Sono sicura che vede ancora mio figlio segretamente. Ci dobbiamo sbarazzare di questo sassolino nella scarpa. Una volta per tutte -
- Beh, se è così...devo parlare con sua figlia Clare -
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Come Amare Sull'orlo Del Baratro-Froger
FanfictionInghilterra, 1926: Michael Taylor, un ricco banchiere in cerca di un pianista che suoni nelle sue feste, assume Freddie Bulsara sotto consiglio del figlio Roger, interessato a lui in una forma ben lontana da una semplice amicizia.