Incontri

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"Ahh..."

Robin emise un breve lamento e, inconsapevolmente, ritirò un poco la gamba, non sapeva se quello che stava provando era più dolore o piacere. Era distesa ad occhi chiusi e l'unico suo pensiero in quel momento era seguire quelle forti e calde mani e il lavoro che stavano facendo sul suo corpo.

"Non farlo" disse Zoro con voce rauca, e alla mora parve molto sexy.

"Che cosa...non devo fare?" chiese lei, la sua voce invece le parve strana.

"Lasciami lavorare" si spiegò lui.

"Mmm" annuì Robin cercando di rilassarsi "Ora ho capito perché non ci siamo allenati ieri"

"Hah, certo!" sbuffò lui, sotto sotto divertito da quella situazione. Si avvicinò al viso della sua donna e la baciò come per darle un contentino. Si ritirò subito, tornando a lavorare su di lei.

"Non credo riuscirai ad allenarti molto oggi" sentenziò, mentre si toglieva la maglietta. Lì dentro era proprio caldo!

"Non credevo che una sola seduta mi riducesse così" ammise l'archeologa mordendosi la mano. Quello che sentiva era più dolore ora.

"E' normale. Resisti.. non sto neanche premendo troppo, dopo andrà meglio"

Quando l'archeologa si era presentata in palestra quella mattina, a Zoro era sembrata da subito affaticata e lei aveva dichiarato di sentirsi praticamente a pezzi. Invece di iniziare con la solita routine aveva optato per un massaggio ed era stata un ottima idea pensandoci. Il verde sorrise e avanzò con le mani arrivando ai fianchi della mora, lei sussultò leggermente.

"Mm! Zoro..."

"Shh.." le fece lui dolcemente, in realtà si stava pure sforzando di non pensare a nient'altro che farla star meglio.. ma quei suoi ansimi non gli facilitavano la cosa. Il suo cervello stava architettando qualcosa che non aveva nulla a che fare con quel massaggio..qualcosa di rischioso. Sì, troppo richioso da mettere in atto, ma forse ...sbarrando tutte le entrate e le finestre si sarebbe potuto anche fare. Lo spadaccino ghignò e poi scosse la testa. No, non doveva distrarsi, in fondo un massaggio se non fatto accuratamente poteva anche peggiorare la situazione.

Zoro salì ancora con i palmi e iniziò a massaggiare i fianchi dell'archeologa, e poi un braccio, iniziando dalla spalla. Lei sospirò, con un espressione che svelava un po' di pena, però poi sorrise leggermente.

"Caspita.." si fece sfuggire la mora, si era ricordata che non doveva parlare.

"Che cosa?" chiese lui osservando le sensazioni che tradiva quel viso.

"Ah...nulla, sei bravo" gli rispose con un altro sospiro.

"E' la prima volta che lo faccio. A qualcun'altro, intendo"

Lo spadaccino rispose senza tradire soddisfazione, ma dentro di lui era compiaciuto di quell'affermazione. Si sistemò dietro il capo dell'archeologa e si mise a massaggiarle le due spalle insieme e lo sterno con ancora più impegno. Lavorò per bene facendo attenzione ad evitare le aree più intime e sensibili della donna. Scorrendo giù sulle braccia si chinò su di lei per rilassare la tensione di tutta la lunghezza degli arti. In quella manovra, Robin sentì qualcosa di caldo sfiorarle il viso quindi sbirciò aprendo un poco gli occhi: era il torace muscoloso del verde sopra di lei, tutto nella norma! Però, osservò, era una strana posizione..e com'era bollente lui! Al secondo sfioramento che sentì non resistette, gli premette sul petto un bacio fugace (quella che aveva "intercettato" era la grande cicatrice).

"Non fare passi falsi, demone, sto cercando di concentrarmi" commentò Zoro continuando imperterrito.

"Era solo un ringraziamento.." protestò lei, lo spadaccino si ritirò e questa volta si chinò sul suo viso.

L'isola degli deiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora