"E' entrato senza bussare?!"
"A-hà! Ha spalancato la porta e per fortuna ero sotto le coperte! Ho fatto un colpo, comunque"
"Devo fare un bel discorsetto a quel cactus decerebrato! Se lo prendo.."
"Sanji? Ci metto ancora un po' di brodo secondo te?"
"Ah? Sì..! E comunque mi sentirà, eccome se mi sentirà! Quel.. bastardo maled#@℅#!!.."
"Beh, l'importante è che Robin stia bene.."
"..stupido imbec#ò@!... Sì certo, e come si sente adesso?"
"Mah...sembra tutto ok, è sù in palestra ora"
"...In palestra?? Con il malessere che ha avuto ieri?! Ma quello spadaiolo sta veramente esagerando! Ma non si rende conto di un cazzo quello!.. Scusa lo sfogo"
Nami si mise a ridacchiare e lo osservò, Sanji stava facendo quattro cose contemporaneamente in quella cucina (stava preparando la salsa per il dolce, arrostendo della carne, tagliando delle verdure e prendendo appunti su quello che iniziava a scarseggiare), la rossa non sapeva proprio come faceva! E lei che per un pelo non aveva bruciato il risotto!
"Vieni qui un attimo.." gli fece lei e il cuoco si avvicinò. "Girati!"
Nami prese i capelli del biondo e glieli legò dietro, facendo un codino con accuratezza.
"Ah, grazie" ammiccò lui, il ciuffo davanti comunque rimase sciolto. Poi il biondo ritornò alla sua salsa giallo uovo, ne prese un mezzo cucchiaio e soffiò un po'.
Nami era tornata a mescolare il risotto quando quel cucchiaio si presentò davanti alla sua faccia.
"Assaggia, mon amour! Dammi un parere" fece lui sorridendo.
Nami aprì la bocca e assaggiò. Chiuse gli occhi e fece un piccolo "Mm!" annuendo. "E' perfetta, direi..come chi l'ha fatta" commentò. Il cuoco ghignò soddisfatto, mentre anche lei si apprestava a fare la stessa cosa.
Nami prese un pochino del risotto, ancora un po' al dente, e lo fece assaggiare al cuoco. Però non soffiò e Sanji si scottò un poco.
"Oh no, scusa!" fece preoccupata.
"Mm..non è niente, sono abbituato ormai" rispose lui tranquillo.
"Sono un disastro.." fece Nami sentendosi in colpa, poi vide che sulla bocca del cuoco era rimasto un solitario chicco di riso.
Nami mollò il mestolo e gli si avvicinò, andando a togliere quel chicco con un piccolo bacio, Sanji rimase immobile, guardandola da vicino, incantato.
"Eri sporco" si giustificò con sorrisetto furbo, e in quel silenzio qualcuno deglutì. Non era stato nessuno dei due però.
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Zoro fissava perplesso Robin, perché mai non voleva ascoltarlo? Si stava spazientendo.
"Ti ripeto, sarebbe meglio saltassi l'allenamento, ieri sei stata male e.."
"Sto benissimo, samurai. Ho dormito bene e Chopper mi ha dato l'ok stamattina, quindi sono qui, iniziamo"
Lo spadaccino scosse la testa, sospirò e lasciò perdere. I due si sistemarono al centro della palestra e iniziarono la solita routine.
La prima fase era meditativa, Robin non era ancora riuscita a "sentire" per il momento ma era migliorata nella capacità di capire dove lui si nascondeva e riusciva quasi a prevedere le sue mosse. Poi passarono ai pesetti, Zoro insistè nel rimanere sui pesi minimi e fare poche ripetizioni, e lei accettò. Infine un po' di addominali e di stretching.
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L'isola degli dei
AventuraTerza storia da me edita dopo "Questa volta lo farò io" e "L'isola dove tutto si complica". Zoro, Sanji, Robin e Nami cercano di nascondere il proprio comune segreto ma una sfida incredibile attende tutta la ciurma...riusciranno ad approdare a God V...