Allenamento?

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Il giorno seguente in cielo brillava un sole cocente, la Sunny navigava tranquilla e Nami e Robin prendevano il sole distese sui lettini. Stavano sorseggiando del thè fresco, appena offerto gentilmente dal cuoco.

"Comunque, non ci è rimasto poi così male..." continuò il discorso la navigatrice.

"No, pensavo peggio. Sarà che il suo unico pensiero ora è quell'isola"

Le due stavano commentando ancora la reazione del capitano alla notizia della departita di Law. Zoro aveva annunciato la cosa a Rufy molto seriamente, facendogli capire che forse il chirurgo non sarebbe stato più dalla loro parte, il capitano era rimasto dapprima allibito e poi se n'era uscito con un "Massì! Che faccia quello che vuole! Noi andremo a God Valley!" con un sorriso a quarantadue denti. Dopo un attimo di incertezza l'atmosfera era tornata alla normalità, avevano finito quel poco di pizza che era rimasta, e Sanji era stato costretto a farne ancora perché la fame del capitano era stranamente aumentata invece di smorzarsi. Però a Nami era rimasto un dubbio...

"Non lo so..ma mi pare strano"

"Chi?" chiese Robin, vedendo passare Usopp con degli arnesi strani tra le mani.

"Rufy! ...Cioè...per me sta facendo finta! Ci è rimasto male in realtà...e a pensarci bene non è un gran affare aver perso un alleato capace come Law"

"Mm..sì questo è vero" ammise l'archeologa, poi le venne in mente del suo appuntamento. "Uh! Devo andare! Quasi dimenticavo di avere...una sessione di allenamento oggi!" esclamò.

"Sì, come no..'dimenticavo'...Come se me la bevessi, morettina!" La prese in giro la rossa.

"Allora, vado a prepararmi" la salutò imperturbabile Robin, alzandosi dal lettino, e lasciò lì da sola una Nami ridacchiante, che le disse pure col labbiale un "Buona fortuna!" ammiccando.

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Robin, preparata di tutto punto con una tutina scollata e attillata color indaco, sbucò dal foro della palestra, si issò in piedi, richiuse la botola e si guardò attorno. Rimase un po' di stucco a dire il vero.

Lì dentro era buio, molte finestrelle da cui proveniva la luce diurna erano serrate, il pavimento era stato ricoperto di materassini, e nel perimetro circolare vi erano delle candele accese. La palestra era stata svuotata, non c'era l'ombra di un peso o di un manubrio, nulla. In mezzo a quella stanza, Zoro, era seduto a gambe incrociate, con gli occhi chiusi. Era in piena meditazione, così sembrava. Non indossava la sua solita veste, solo una canotta scura e dei pantaloncini corti. Faceva un po' caldo lì dentro.

Dopo un attimo di esitazione, l'archeologa si decise. Forse lui non si era accorto di lei.

"Ehm.." fece solo, molto piano.

"Togli le scarpe, fai cinque passi e poi siediti" disse improvvisamente lui, ovvio che sapeva della sua presenza e aveva capito pure che aveva le scarpe ginniche senza nemmeno averla vista.

Robin sorrise e obbedì, avanzò, si mise seduta ad occhi chiusi imitandolo e aspettando altre direttive.

Non tardarono ad arrivare.

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Nel frattempo, Usopp invitò la navigatrice, assieme al cyborg, nel suo studio.

"Ecco qui! Vedi? Non manca tanto alla fine...di certo se capissi quanto lontane sono quelle stelle..beh, sarebbe più facile!" commentò il nasone indicando il telescopio vicino e illustrando poi per filo e per segno l'arnese (la rossa seguì il tutto con finto interesse).

L'isola degli deiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora