Proviamo?

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Tre isole, proprio dritte a prua.

Nami corse a prendere quella cartina. Sì, ovvio...certo! Non poteva sbagliare!

Corse e quasi inciampò sulle scale, si diede della cretina e corse ancora più velocemente. Irruppe nello studio, buttò all'aria delle carte, alcune matite caddero per terra ma... ecco! L'aveva trovata! Uscì fuori a verificare se quello che aveva visto fosse quello che credeva. Il sole del mattino le scaldò il viso ancora una volta. Si sbagliava o per caso quella mattina era un po' più fresca delle precedenti? Ecchisenefrega! Osservò il mare e poi aprì bene la carta che aveva con sé.

Quella costellazione. Sì, era inutile che la studiasse ancora, ormai l'aveva memorizzata molto bene. Avevano lasciato alle loro spalle una serie di isole, tutte quelle benedette isole formavano lo scheletro di quello che era senza dubbio un drago. Ne stavano percorrendo la schiena, stavano cavalcando la sua schiena in quel momento. Ma c'era un punto in cui quelle stelle si diramavano: era proprio lì che loro dovevano essere arrivati in quel momento, nel punto in cui nascevano le ali della creatura, del drago. Di fronte a loro, se i calcoli erano esatti, dovevano esserci quelle tre stelle, cioè quelle tre isole. Nami abbassò la carta: eh, sì, erano loro, senza alcun'ombra di dubbio.

Un sorriso apparve sul suo viso, in quell'istante avvistò Robin che usciva dal bagno.

"HEII!! ROBIN!" urlò.

La mora si girò di scatto, dubbiosa.

"Sì, Nami?"

"Perchè non me l'hai detto?? Ci sono tre isole davanti a noi! E ...e guarda! Guarda bene!!" indicò la rossa improvvisamente stupita.

Il tono accusatorio della rossa cambiò repentinamente infatti. Aveva visto qualcos'altro di interessante all'orizzonte. Era spettacolare...quasi magico quel posto! Però era calcolato, no? Tutto calcolato.. previsto!

"Mi spiace, Nami! Non volevo dist...."fece la mora ma si bloccò accorgendosene.

"QUEL MARE IN FONDO E' VERDEEEEE!!!! LO VEDI NAMI?!?! E' VERDEEE!!!! Il mare giallo è FINITO!!" urlò il capitano sopra l'albero maestro. Anche lui ormai aveva ripreso tutte le forze.

"Quanto chiasso per niente..." Zoro sbucò fuori dalla stanza, in realtà era curioso anche lui di vedere lo spettacolo.

Chopper corse vicino a Robin, tutto felice.

"Caspita ma questo mare è più unico che raro! Prima rosso....poi arancione, dopo giallo e adesso verde?!!" fece con gli occhi scintillanti.

"Sì, tutto come nella profezia" sentenziò l'archeologa "QUANDO LA NEVE CADRA' IN PRIMAVERA, NEL TRENTESIMO ANNO DEL DRAGO, I GRANDI APPARIRANNO PER VEDERE LE LUCI E IL MARE SI TINGERA' D'ARCOBALENO. DALLA CODA ALLA TESTA, SOLO I MERITEVOLI GIUNGERANNO AL LUOGO SACRO DEGLI DEI. SUPERATA LA RINUNCIA, IL VARCO SI APRIRA' PER DIECI ANIME" recitò, ma senza alcuna emozione. Ormai quella tiritera l'aveva ben stampata in testa.

"E quindi...questo sarebbe un...come un grandissimo arcobaleno d'acqua?!" chiese la renna spalancando le zampine.

"Mm...se vuoi metterla così" fece la mora facendogli mezzo sorriso.

"Certo che è così!" si aggiunse al gruppetto la rossa "E alla fine di questo grande arcobaleno troveremo la nostra pentola piena d'oro!" terminò. Le si stampò in faccia un bel sorriso furbo.

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10.345...10.346...10.347...

Muscoli in tensione, pelle sudata.. la faccia tirata in uno sforzo. Con un "ClanK" secco e sonoro il bilanciere venne appoggiato con veemenza a terra. Non andava, non andava assolutamente. Uno: quel bilanciere stava diventando troppo leggero per i suoi gusti. Due: il pensiero della figura di merda che aveva fatto davanti alla sua donna non gli dava pace.

L'isola degli deiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora