10.

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Il giorno dopo 10:00

Aprii il mio armadietto, posai i miei libri e presi quello per la prossima lezione. Quando lo chiusi notai Peter e Ned infondo al corridoio.
Stavano bisbigliando qualcosa mentre Ned continuava a spingere Peter nella mia direzione.
Peter era probabilmente in imbarazzo e si avvicinò a me.

Mi girai verso di lui e feci un cenno con la mano per salutarlo, lui fece lo stesso fermandosi davanti a me.

"Ciao Kate, allora... come stai?" Chiese portandosi un braccio dietro il collo.

"Ehm... bene, proprio come prima" risposi, me lo aveva gia chiesto questa mattina a casa.

"Si, giusto, volevo dirti un cosa..."

"Cosa?" Chiesi poggiando una spalla su un armedietto aspettando che rispondesse.

"E-ecco, è da un pò che volevo dirtelo... io, cioè... mi sono innamorato di una ragazza" ammise.

Forse ci restai un pò male, non era cio che mi aspettavo dicesse, cioè io e lui siamo solo amici, lo so, ma in un certo senso... cavolo! È tutto così complicato! Io dovrei essere felice per lui e aiutarlo con questa ragazza? Probabilmente si.

"E chi è la fortunata?" Chiesi con un sorriso stampato in faccia, un finto sorriso.

"Ehm... s-sei... no, ehm... non la conosci, non frequenta questa scuola" frastagliò, era in imbarazzo, forse non era abitato a parlare con qualcuno dei suoi sentimenti.

"E lei è interessata?" Chiesi.

"N-non lo so..."

"Ok, ho capito, ti aiuterò io" lo interruppi.

Mi offrii di aiutarlo, d'altronte, è questo che fanno gli amici, perchè è questo che siamo, amici!

La campanella ci interruppe e dopo esserci salutati andai in classe dove trovai MJ, era una fortuna che facesse questo corso, ho sarei rimasta sola.

Dopo scuola andai a fare kick boxing e come sempre avvertii prima Peter.

4:30
Uscii dalla palestra e incamminandomi verso la metro notai una sagoma rossa, a me familiare, svolazzare tra i palazzi.

Atterrò proprio davanti a me.

"Hai da fare?" Mi chiese.

"Ciao Spidey, non si saluta più?" Chiesi ironica.

"Mi scusi tanto signorina, salve, come sta?" Scherzò per poi prenderli e volare in cima ad un tetto.

Mi staccai da lui e ci sedemmo come l'ultima volta.

"Allora?" Chiese, sapevo cosa voleva sapere.

"Ho scoperto delle cose a dir poco fantastiche, o spaventose" ammisi.

Presi i miei libri dallo zaino, li portai perchè speravo davvero di incontrarlo.

Cominciai a spiegare.
"Come ho detto l'altra volta, c'è questa possibilità che io sia un specie di divinità, nel libro spiega tutto quando, molto tempo fa si parlava di Lakshmi, dea della bellezza, della fertilità e della fortuna, si diceva che ogni cento anni si incarnasse in una donna. La donna aveva sempre dei lunghi capelli neri e gli occhi smeraldo, gurda caso, come mia madre, comunque sia in questo libro parlano anche di Amarok e di un episodio in particolare" mi bloccai un attimo prima di cominciare a spiegare la vicenda.
"Quella sera Amorok attaccò la dea e con lei la sua famiglia, ma c'era una cosa che non aveva contato, sua figlia. La ragazza infatti era in grado di usare la magia nera, una sorta di strega e rinchiuse Amarok in limbo dove però venne liberato in seguito per errore, da quel giorno diede la caccia a questa Dea e sua figlia.
Io credo una cosa, dopo la morte di quella donna la dea deve essersi incarnata in qualcun'altro esattamente dopo 100 anni e che tu ci creda ho no le date coincidono perfettamente con la nascita di mia madre" conclusi così il mio racconto lasciando Spider-man senza parole, non so neanche se mi avesse creduto.

"Q-quindi tu sareti una specie di strega?" Chiese.

"È possibile" affermai "in questo libro spiega invece la magia nera, ma non ci capisco molto e non sono sicura di essere in grado di fare queste cose"

"Posso vederlo?" Chiese e glielo passai annuendo.

Lo aprì mostrando tutti quei strani segni e scritte.

"Riesci a capirlo?" Gli chiesi vedendolo impegnato a decifrare cio che riportato nel libro.

Scosse la testa mimando un 'no'.

"Però forse so chi potrebbe capirci qualcosa, ma non ne sono sicuro" affermò ad un tratto.

"Chi?" Chiesi girando subito lo sguardo verso di lui.

"Non se sono sicuro che si occupi di magia nera, ma un pò di tempo fa il signor Stark mi parlò di un uomo, il Dottor Strange, è uno stregone e forse può aiutarti" spiegò.

"Dove posso trovarlo?" Forse dovevo proprio fare una visitina a questo Dr Strange.

"Non lo so" ammise lui "il signor Stark non me ne ha mai parlato" continuò.

"Credi di poter trovare qualche informazione per me?" Gli chiesi, quasi lo suppilcai, avevo proprio bisogno di qualcuno che mi aiutasse e avevo bisogno di certezze, certezze nel fatto che io possa essere davvero una strega figlia di una dea.

"Posso provarci" rispose lui.

"Grazie, ora dovrei andare o perdo il tram" lo ringraziai.

"Non hai bisogno del tram, posso portarti io a casa tua" propose.

"Non sono sicura che... sia una buona idea, cioè per te e normale volare tra i palazzi, per me no" risposi.

"Hai paura?" Chiese lui con un filo di divertimento.

"No, non ho paura" risposi convinta, probabimente non era così, chi non avrebbe paura?

"Perfetto, allora ti porto io, sai quanti criminali aspettano di attaccare un povera ragazza come te sulla metro?"

"No, no credo..."

"Bhe, ne sono tantissimi" mi interruppe.

"Dai, andimo" continuò portandomi un braccio dietro la schiena stingendomi a lui.

Non era la prima volta che volavo con lui, ma mi faceva lo stesso ansia.

Atterrò sul tetto del mio palazzo e mi allontanai un pò da lui.

"Katelin, prima di salutarci, mi dici perchè oggi sei cosi?" Chiese.

Lo guardai con fare interrogativo.

"Così come?"

"Bhe, ho notato che sei leggermente giu di morale e non credo centri la storia di quel demone, è successo qualcosa?" Comtinuò lui.

In effetti qualcosa era successo oggi, per quando cercassi di non pensarci, il fatto che a Peter piacesse qualcun'altro proprio non mi scendeva.
Ma cosa avrei dovuto fare ora, avrei dovuto raccontarlo a Spider-man? È il primo a cuoi ho spiegato bene la mia situazione e non mi ha preso per pazza, credo sia un ottima persona con cuoi parlare, nonostante non sapessi chi si nascondesse sotto la meschera, ma forse era meglio non parlare del fatto con Peter, era solo una stupida cotta mi sarebbe passato pian piano.

"Non è nulla di cuoi preoccuparsi, tranquillo" lo rassicurai.

"Ok, allora ciao" disse poco prima di volare via dal tetto.

Mi voltai e entrai nel palazzo, non ero mai arrivata fino a questo piano e quassù il palazzo sempra molto più silenzioso, abitare nel mezzo non è proprio il meglio. Arrivai al mio piano ed entrai in casa dove trovai Peter intendo a guardare la TV in sala.

Lo salutai prima di andare in camera.

Chiusi la porta dietro di me e uno strano rumore attirò la mia attenzione, proprio dietro di me.

Mi voltai di scatto.

"Tu chi sei? Che ci fai in casa mia!" Esclamai notando un uomo davanti a me.

DEVIL (Peter Parker)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora