18.

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Peter nel frattempo si rialzò e mi affiancò.
"Dobbiamo riuscire a tenerlo fermo!" Gli spiegai.
"E come facciamo?"
"Non lo so, ma non sapeva dei miei poteri, possiamo batterlo in qualche modo"
"No che non potete, ma ci vedremo un'altro giorno, precisamente quando potrò prendere la tua anima" disse poco prima che tutto sparisse, tutto tranne la mesola rotta e il casino nella stanza e, per mia grandissima fortuna, la porta in bagno era a terra anchessa con diverve crepe al centro.

Controllai l'orario: 10:00.
"Peter, stai bene?" Chiesi subito.
"Sisi, tu stai bene? Ti a colpita!"
"Sto bene, ma tra poco staremo nella merda, May tornerà tra meno di 20 minuti" ricordai io.
"Basta mettere un pò in ordine, la mensola la nasconderemo" spiegò lui tranquillo.
"Peter, la porta del bagno è in corridoio a terra, le cerniere si sono spezzate e la porta è distrutta, pensi che non se ne accorta che manca la porta del bagno?"
"COSA!? Che è successo?"
Ovviamente lui non sapeva nulla.
"Mi aveva rinchiuso in bagno" spiegai.
"Ok, stiamo nella merda".

27 minuti dopo
"PETER, KATELIN!" Sentimmo urlare May.
Io e Pete ci guardammo a vicenda.
"Se ci crede abbandono la mia carriera da super eroe e divento un attore" commentò lui prima di uscire dalla stanza, pronti per la nostra perfetta scusa.
"COSA CAVOLO È SUCCESSO?!" Urlò infuriata indicando la porta a terra.
"Si era bloccata, Peter era rimasto dentro intrappolato" cominciai io.
"Potevate aspettare il mio ritorno, non abbatere l'intera porta! E poi come avete fatto a spezzare le cerniere, sono d'acciaio"
E fu lì che si azionarono le nostre doti da improvvisatori.
"N-non potevamo aspettare..." cominciai io e per fortuna Peter continuò con un'ottima idea.
"Mi son sentito male, sai con l'agitazione di esser rinchiuso lì da solo... stavo per svenire, così abbiamo buttato giù la porta"
"Voi non me la raccontate giusta, so che state mentendo e che mi nascondete qualcosa, siamo solo noi qui, potete dirmelo"
Io e Peter ci limitammo a guardarci senza aprire bocca, i nostri sguardi dicevano tipo: "gli diciamo tutto? Non glielo diciamo? Che dovremmo fare?"

"Parlate, vi prego, io sto imbazzento, ci sono troppe cose che non quadrano qui, certe volte spartite e tornate ore dopo senza avvertire, nel tuo armadio, Pete, c'è un doppio fondo vuoto, a cosa ti serve? Prima non c'era e tu Kate, sei strana e da molto tempo ormai, ditemi che succede, vi prego"

Forse, ormai, era arrivato il momento di digli tutto, di digli cosa è davvero successo, sperando non chiami un manicomio.
Peter era contrario, ma lo feci lo stesso, ovviamente non dissi della sua identità, quello spettava a lui se voleva farlo.

"May... è complicato, vedi..." cominciai.
Raccontai ogni cosa che mi fosse accaduta mentre lei mi guardava come per dire "ma che cavolo sta dicendo?"

"Quindi volete dirmi che ce un demone che vi vuole uccidere, tu hai dei poteri magici e ti sei allenata con uno stregone per battere il demone, tua madre è una dea e proprio oggi quel demone è venuto qui ma lo avete fatto scappare?"

"Esatto" rispondemmo all'unisono.

"E come dovrei credervi?"

Alla sua domanda feci uscire un pò di enerigia dalla mia mano sottoforma di un fumo nero.
Per poco non svenne da cio che vide.

È strano cio che sto per dirvi, però si, io e Peter avevamo ancora il permesso di uscire, May ce lo ha permesso anche dopo aver saputo della mia storia, non sapeva ancora nulla però di Peter, in quel caso credo non sarebbe così buona.

Passarono diversi mesi e avevo gia deciso di aiutare Peter con il suo lavoro, avevo deciso di usare i miei poteri come vantaggio e aiutare gli altri.
Così ogni sera, quando il buio calava, indossavo la mia maschera, che, a contrario di quella di Pete, era una semplice maschera davanti il viso, e uscivo con lui alla ricerca di criminali.

Non uscivo di giorno proprio per il fatto di non voler dare all'occhio, preferivo rimanere tipo una super eroina segreta.

Anche quella sera uscii di casa con Peter.

"Aspetta fermo!" Esclamai, Peter fece come  gli dissi aggrappandosi ad una parete continuando a tenermi con l'altra mano.

Io non sapevo volare o dondolarmi per i palazzi, per questo gli spostamenti erano un pò più difficili, mi portava lui con le sue ragnatele.

"Cosa c'e?" Chiese.

"Guarda quel tipo" lo indicai.
Era vestito scuro e metà viso coperto da un berretto.
"È strano" continuai.
"Ma non sta facendo nulla, sta solo fumando una sigaretta" obbiettò lui.
"Aspettiamo"
Lui annuii.
"Sta arrivando qualcuno, lo sento" affermò lui dopo poco.
E solo una minuto dopo un uomo vestito elegante con una strana valiggetta passò davanti al primo.

Il primo uomo semprò non interessato, ma non appena gli passo davanti lo cominciò ad inseguire silenziosamente.

"Avvicinamoci e aspettiamo il momento giusto per intervenire" mi affrettai a dire.

Lo seguimmo da dietro.
L'uomo ad un tratto tirò fuori un coltello dalla sua cintura e si avvicinò più velocemente all'altro in giacca e cravatta.
In quel momento Peter intervenì con una ragnantela togliendogli il coltello dalla mano.
Mi lasciò a terra e si mise al mio fianco.
"Cosa credi di fare?" Dissi minacciosamente io.
"Gia, non è così che si conquista una persona, potevi portargli un mazzo di fiori per esempio" ed ecco che arrivò anche la battutina di Spidey, sempre pronta a rovinare ogni situazione seria.
Mi misi una mano in faccia prima di continuare con il mio lavoro.

L'uomo elegante semprava essere sparito, ma non ci concentrammo su di lui.

"Ci serve solo il ragazzo ma, due è sempre meglio di uno, no?" Disse l'uomo lasciando intravedere meglio il suo volto.

Lo guardammo con fare interrogativo prima che qualcosa colpisse Peter dietro alla testa facendolo cadere svenuto.
"Spidey!" Urlai avvicinandomi a lui per poi vedere dietro di noi l'uomo vestito elegante, era una trappola.

"Portalo via, ci penso io a lei" disse quest'ultimo.

"Voi non lo porterete da nessuna parte, non sapete con chi avete a che fare" urlai io.

"Sei solo una stupida ragazzina con dei stupidi poteri, pensi non abbiamo le armi adatte per fermarti?" Disse lui minacciosamente.

Prima che dicesse altro provai ad aprire un varco sotto di noi ma una strana luce mi bloccò la mano in cuoi avevo l'anello.

Mi voltai di scatto e l'altro uomo aveva una arma da cuoi usciva una luce verde che mi stava bloccando la mano non permettendomi di fare nulla.

Cercai di usare l'altra mano per colpire l'uomo, ma anche l'altro possedeva la stessa arma.
Mi bloccarono, non potevo più attaccare.
Un'auto nera passò di li qualche istante dopo, si fermò e ne uscirono diveri uomini, alcuni presero Peter.
"No! Lasciatelo!" Riuscii ad urlare prima che qualcuno colpisse anche me. Buio.

DEVIL (Peter Parker)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora