22.

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Mancava ormai solo una settimana hai miei 18 anni e con loro anche l'arrivo di Amarok.
Non organizzai nessuna festa nonostante tutti, compresi Peter e May volevano che io mi divertissi un pò quella sera.

"Ehi" sentii chiamarmi da dietro, era Peter.
"Ehi Pete" risposi spenta.
"Kate sono giorni che stai così, mi dici che succede?" Chiese sendendosi al mio fianco sul divano.
"Sai gia che succede"
"Giusto" poggiò la sua testa sulla mia spalla "però ora tu ti alzi e ci facciamo un giro, non posso vederti così per una settimana" mi strinse forte per i fianchi.
"Io ho paura, e-e se non riuscissi a fermarlo, prenderebbe anche te e poi anche May"
"Non ci pensare neanche, quante volte ormai mi hai aiutato a salvare le persone? Rispondo io per te, tantissime."
"Ma non li stavano salvando da un grande demone affamato di anime"
"Hai salvato me, per bene due volte, la prima dal demone e la seconde da quelli che volevano i miei poteri, hai perfino aiutato gli avengers e sei molto migliorata con i poteri dall'ultima volta" mi fece notare.
"E se non riuscissi a salvarti? Tu non ti puoi difendere da un demone" obbiettai.
"Ci sarai tu, e sai perchè sono sicuro che vincerai? Perchè tu lotti per una cosa ben diversa dalla sua, lui lotta per la tua anima e per vendicarsi, mentre tu lotti per te stessa e chiunque ti sta intorno, sei più forte di lui Kate, sei più forte" puntualizzò.
Alle sue parole mi strinse più forte.

Mi voltai e poggiai la mia testa nel suo incavo del collo.
"Grazie Peter" sussurai.
"Di nulla" disse alzandosi dal divano con me in braccio ancora appiccicata al suo collo.

"Dai, andimo a farci un giretto?" Suggerì mentre mi portava in camera.
"Però niente cattivi oggi" rettificai.
"Certo" ridacchiò.
"Perchè ridi?"
"Per cio che sto per fare" annunciò lui.

Solo in quel momento alzai la testa notando di essere gia in camera, precisamente davanti alla finestra.
Neanche il tempo di staccarmi da lui che si lanciò fuori aggrappandosi hai palazzi con le ragnatele.

"PETER!" gridai.
"Potevi almeno avvertirmi! Sei anche senza maschera" Continuai dopo.
Lui sghignazzò.

"Ti porto in un bel posto, tanto è quasi sera" mi informò.
"Dove?" Chiesi.
"Lo vedrai"

Il venticello gelido mi attraverò la schiena e i capelli facendomi rabrividire, poggiai il capo, di nuovo, nell'incavo del suo caldo collo.

Qualche minuto dopo sentii il terreno sotto i miei piedi, ma non mi staccai da lui.
"Siamo arrivati" mi avvisò sussurando.
"Io sto bene anche qui" dissi senza staccarmi da lui.
"Ok, allora mi goderò questo spettagolo da solo"

A quel punto mi girai leggermente con il capo, tenendo sempre le braccia attorno al suo busto e la testa poggiata sulla sua spalla.
Guardai davanti a me, un fantastico tramondo sfumava la cima di ogni palazzo di arancione e l'atmosfera era dolce. Da la sù, sopra alla Stark Tower, si poteva vedere l'intera città e non l'avevo mai vista in questo orario.

Tutto andava avanti, le auto sfrecciavano veloci sull'asfalto e alcune persone camminavano per i marciapiedi alcune più veloci ed altre meno, lassù invece il tempo si era fermato. Tenevo stretto a me Peter come se fosse la cosa più importante per me, ma pensadoci meglio, non ho altro di tanto importante come lui.

"Ti amo" gli sussurai e lui mi rispose allo stesso modo.

Osservammo in silenzio i palazzi passare da un colore aranciato a un blu notte, tutto si fece sempre più scuro ed ora la città era piena di puntini colorati in ogmi punto.

La gelida brezza che sentimmo ci fece smuovere un pò.
"Andiamo?" Chiese.
Annuoii con la testa.

Credo che quello sia stata uno dei miei migliori momenti con lui, quelle poche parole che ci scambiammo bastarono per sentirlo vicino e me e capire che ci sarebbe stato sempre

Le giornate dopo non furono le migliori, l'ansia di quello stupido mostro, che si faceva sempre più vicino, mi stava facendo impazzire e il fatto che avesse ucciso anche la mia famiglia mi faceva ribbollire il sangue nelle vene.
Lo volevo madar via, una volta per tutte.

Il fatidico e inatteso giorno arrivò.

La mattina mi svegliai a fatica e mi toccò prepararmi per andare a scuola, fortuna che non mancava molto.

Idossai i miei soliti jeans neri con sopra una t-shirt rosa cipria molto semplice, abbinata alla mia giacchetta dello stesso colore.

In cucina c'erano Peter e May ad aspettarmi.
"AUGURI!" Urlarono all'unisono non appena entrai.

Sul tavolo c'era un vassoio colmo di pancake con sciroppo d'acero.

May si avviò verso di me con un pacco regalo abbastanza grande.
"Questo è per te, so che ne avevi bisogno" sussurò al mio orecchio prima di darmi un grande bacio sulla guancia.

Aprii subito il regalo e dentro trovai un laptop.
"May, non dovevi, me lo sarei comprato non appena avrei trovato i soldi" le dissi.
"Si che dovevo, è il tuo 18esimo compleanno e te lo sei meritato" mi corresse.

La ringraziai poi anche Peter corse da me.
Mi abbracciò fortissimo, per poco non soffocavo.
"Buon compleanno amore, dopo ho delle cosine per te"

Lo strinsi anch'io molto forte con un sorriso stampato in faccia.

Feci colazione con quei buonissimi pancake poi mi sbrigai a prepararmi.

"Ciao May" la salutai lasciandogli un bacio sulla guancia seguita da Peter.
Ci dirigemmo a scuola.

Arrivati lì alcune persone mi fecero gli auguri, non molte però, non avevi detto a quasi nessuno che era proprio oggi.

Se devo dire la verità, la prima mattinata da diciottenne  non fu molto bella, il pensiero che quel demone potesse arrivare anche lì o che potrebbe fare del male a Peter o May mentre non c'ero mi faceva star male, anche per questo nelle ore in cuoi potevo stare con Peter non mi staccai da lui mai.

Finite le lezioni tornammo finalmente a casa ed io e Peter presimo il mezzo più veloce e sopratutto più igenico, svolazzammo tra i palazzi sperando che nessuno si accorgesse dei nostri volti.

Entrammo nel nostro palazzo dal tetto dato che tutte le finestre erano chiuse.

"Sei stato tu a non aprirla!" obbiettai io.
"Io ti avevo detto di aprirla prima di uscire!" protestò lui.
"No, non me lo hai detto" negai io.
Questo fu il frutto della nostra conversazione mentre scendemmo le scale fino ad arrivare alla nostra porta.

DEVIL (Peter Parker)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora