27.

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Arrivati al santuario fu abbastanza semplice spiegargli il tutto, il problema ora era solo metterlo in pratica.

Come prima cosa gli insegnai come usare la prorpia energia, ci riusci quasi subito anche grazie alle immagini su quei libri che grazie al cielo avevo gia riportato qui.

Ora il difficile era spiegare come rientrare nel corpo, non lo avevo capito bene neanche io.

La spiegazione inziò, non era molto semplice, utilizzai anche le figure sul libro ma in un oretta circa non conclusi nulla.

"Devi concentrarti di più, devi concentrarti sul tuo corpo e chiudere gli occhi, riuscirai a quel punto a trasferire la tua energia nel corpo e con se anche l'anima" ripetei per la millionesima volta e ormai credo di averlo capito bene anche io.
"No io non ci riesco, come faccio?" Chiese esaperato lui.
"Peter devi stare calmo, devi rilassarti, per me non è stato semplice neanche uscire dal mio corpo, ma ci sono riuscita, devi liberare la mente, non pensare a tutte le cose che in questo momento ti passano per la testa  e a quel punto sono sicura che ci riuscirai"
Lui annì alle mie parole.
"Bene, allora fa una prova" continuai.
"Fallo con me"
"No, prova prima tu, se riuscirai io ti seguirò, altrimenti non sarà semplice riuscire dal mio corpo"

Si preparò davanti il suo corpo e chiuse gli occhi, un instate dopo li riaprì.
"Non ci riesco"
"Si ce ci riesci, tenta di nuovo, libera la mente"

Questa volta si concentrò di più, chiuse gli occhi e in un tratto sparì da lì.
"Ha funzionato!" Escalmai finalmente.

Vidi Peter aprire gli occhi lentamente, un grande sollievo arrivò a me dopo giorni.

Strage entrò subito nella stanza sentendo cio che stava accadento.

Mi affrettai a rietrare nel mio corpo.
Mi concentrai e in un batter d'occhio, sentii di nuovo il peso e il calore del mio corpo.
Fu un pò difficile alzarmi dal quel lettino, per Peter fu ancora più difficoltoso e venne aiutato dallo stregone mentre io cercavo di riprendere bene il controllo di ogni parte nel corpo.

Finito quello mi voltai, Peter era ad un metro da me.

Gli corsi addosso e mi aggrappai al suo collo abbracciandolo forte, lui mi strinse a se.
Una lacrima mi solcò la guancia.
"Mi sei mancato" sussurai. Mi era mancato il suo calore, di quando mi abbraccia e sembra di essere su un altro pianeta, un pianeta dove tutti i problemi finiscono.
"Ti lo avevo detto che avresti vinto, che mi avresti salvato" sussurò lui.
Lo strinsi ancora di più.

FINE

DEVIL (Peter Parker)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora