16.

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Era prorpio come la prima volta, tutto così lento e dolce, le mie labbra sfiorarono le sue fino a toccarsi, questa volta però fummo interrotti dalla porta che si aprì bruscamente.
"Ma che ca..." era May, piccolo particolare, lei non sapeva che ci eravamo messi insieme, credeva solo fossimo migliori amici, insomma, credo sarebbe strano, in fin dei conti lei mi ha adottato e io dovrei chiamarla mamma, quindi Peter sarebbe mio cugino.
"Da quando va avanti?" Continuò lei.
"Da circa 5 mesi" disse lui.
May semprò essere all'inizio contrariata, probabilmente pensando al fatto che ho detto prima, ma poi si addolcì.

"Mi fa piacere vedervi felici" ci disse e poco prima di chiudere la porta dietro di se continuò "comunque voglio dormire questa notte, cercate di fare meno rumore"
Diventai tutta rossa, ma perchè le persone pensano sempre male?
Tornammo a letto e finalmente la mattina dopo fu molto più tranquilla, tranne quando a scuola Flash scoprì che io e Peter avevamo fatto pace e stavamo di nuovo insieme.

"Posso pensarci io se ti da fastidio averlo intorno" mi disse.
"Flash, basta, sono mesi che ti dico di allontanarti da me" fortuna che non c'era Peter o gia sarebbe partita una rissa.
"Dai kate, so benissimo che ti a costretto a stare con lui, tu non vuoi starci, lo capito da come mi hai baciato quella sera, è stato bellissimo"
Gli arrivai un forte schiaffo sulla gancia che rieccheggiò in tutto il corridoio, molti ragazzi si giarono e risero di lui.

"FLASH, ORA BASTA A DIRE QUESTE CAZZATE, ERO UBRICA E LO SAI, TI SEI APROFITTATO DI ME E MI HAI FATTO ALLONTANARE DA PETER PER 3 MESI, SEI GIA STATO FORTUNATO, MA LA PROSSIMA VOLTA CHE PROVI A PARLARMI GIURO CHE TI MANDO ALL'OSPEDALE!" urlai con tutta la rabbia che avevo dentro, ormai tutti gli occhi erano rivolti su di noi, qualche ragazzo uscì anche dalle aule intorno per vedere cosa stesse accadendo.
Chiusi il mio armadietto sbattendolo con forza e prima di andare via un voce mi richiamò.
"Signorina, subito in presidenza"
Mi voltai e lanciando uno sguardò di fuoco prima a Flash poi alla profesoressa, mi diressi nel luogo in cuoi ero stata mandata senza dire altro.

Quando uscii dall'ufficio del preside trovai Peter proprio fuori la porta.
Mi avvicinai a lui.
"Perchè non sei in classe, se ti vedono più ti prenderai una bella sgridata" dissi per poi salutarlo con un veloce bacio a stampo.
"Lo so ma non mi importa, cosa hai combinato?"
"Ho minacciato Flash, ma si sono incazzati anche perchè ho urlato e mi avrà sentito come minino mezza scuola"
"Ti da ancora fastidio?" Mi chiese.
"Si, ma non credo che gli conviene farlo di nuovo, non dico minacce a caso io"
Provocai un piccola risata da parte sua.
"Poverino quello stupido Flash, non vorrei trovarmi al suo posto" scherzò.
"Hai ragione, comunque per questa volta mi sono salvata a detto il preside, quindi, dato che ho il pomeriggio libero, di va di andare da qualche parte?" Proposi.
"Scusami, oggi non posso, ieri il signor Stark mi ha avvertito che dovevo andare da lui" mi spiegò.
"Tu lo conosci di persona?" Chiesi sbalordita, non pensavo si conoscessero di persona.
"Si, sono quasi un Avenger" mi spiegò lui.
"Figo" affermai io.
"Lo so" rispose soddisfatto.
"Non ti vandare tanto, io sono figlia di una dea"
"Aspetta shh" mi zitti subito.
"Cos..."
"Shh" mi zitti di nuovo.
Sentimmo dietro l'angolo il rumore di tacchi sbattere a terra, la professoressa di latino, solo lei li indossa. Se ci avrebbe visto lì ci avrebbe spedito di nuovo in presidenza, e dico di nuovo perchè era lei ad avermici mandato 10 minuti prima.
Non avevamo via di scambo, stava per girare l'angolo, ma prima che ci potesse vedere Peter mi afferrò e si aggrappò al soffitto. Mi portai una mano alla bocca per far più silenzio possibile.
La professoressa ci passò sotto e somparì entrando in presidenza.
Peter ed io tornammo con i piedi a terra.
"Sei pazzo! E se ci scopriva? Era meglio che ci avesse visti ancora fuori dalla classe che aggrappati al soffitto con non so quale gravità" sussurai.
"Tranquilla, l'importante è che non ci abbia visto"

Andammo subito via da lì prima che uscisse.
Finalmente le giornate tornarono alla normalità, solo per poco però, il mese passò in fretta e tra 3 giorni sarebbe stato il compleanno di Peter.
Alcuni sui amici decisero di preparargli una festa a sorpresa e io non potevo far altro che accettare, nonostante la paura che Amarok sarebbe riuscito a portarmelo via, proprio durante quella festa.
Promisi a me stessa di stare più attenata possibile, ma l'aggitazione in quei giorni non poteva mancare, e Peter se ne accorse.
"Traquilla, non mi accadrà nulla e poi so che riuscirai a proteggermi e magari puoi riuscire a fermare subito Amarok" mi disse per tranquillizzarmi il giorno prima.

Quella mattina mi svegliai presto, i stupidi incubi non aiutavano mai.
Scesi dal mio letto e vidi Peter rannicchiato che ancora dormina nel suo letto.
"Auguri ragnetto" sussurai guardandolo, era così dolce, oggi non gli avrei tolto neanche per un secondo gli occhi di dosso.
Mi sedei affianco a lui nel letto, ma non si accorse di nulla, ancora dormina beatamente.
Gli posai un mano tra i capelli accarezzandolo delicamente e poi gli stampai un dolce bacio in fronte.
"Ti amo Peter, resterò attaccata a te finchè Amarok non se ne sarà andato per sempre, anche dopo... non ti lascierò mai" sussirai piano per non svegliarlo.
Passai li molto tempo, in effetti quella mattina mi ero svegliata molto presto e non c'era neanche scuola. Pian piano entrai nel letto con lui, ma semprava ancora non accorgersene.
Poggiai la tetta sul suo petto, potevo sentire il suo cuore battere regolarmente sotto il mio orecchio, lo strinsi un pò con un braccio e piegai una gamba sopra le sue, mi aggrappai a lui un pò come una scimmia, così mi addormentai poco dopo cullata dal suo dolce calore.

Sentii una mano accarezzarmi i capelli, aprii leggermente gli occhi e notai Peter gia sveglio, probabilmente da un bel pò.
"Che ore sono?" Chiesi con voce impastata dal sonno.
"Sono le 11 di mattina"
"E mi hai lasciato dormire così tanto?" Chiesi, ero stranita di esser riuscita a dormire così tanto, ma non avevo ancora le forze di alzarmi dal suo petto.
"Cosa avrei dovuto fare? Eri così dolce"
Un sorriso mi apparve tra le labbra.
Alzai un pò il viso e allungandomi un pò gli lasciai un bacio sulle labbra per poi tornare alla posizione di prima, proprio non ne volevo sapere di alzarmi.
"Pete?" Lo chiamai ancora con gli occhi chiusi sul suo petto.
"Si?" Domandò lui.
"Auguri" dissi.
"Grazie" rispose baciandomi i capelli.
Non so per quando altro tempo restammo li ma quando ci alzammo era gia abbastanza tardi per cio che dovevo fare:
Avrei dovuto portare Peter a pranzo fuori e sarei dovuta stare tutto il pomeriggio fuori con lui mentre gli altri preparavano la festa a casa nostra.
Ci cambiammo e per l'una e mezza uscimmo di casa lascinado via libera a MJ per preparare la festa, era la migliore in queste cose, più tardi sarebbero arrivati gli altri ad aiutarla. Gli invitati non erano tanti, solo alcuni ragazzi del Dechlaton con cuoi Peter aveva fatto amicizia.



DEVIL (Peter Parker)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora