VALERIO DORMĪRE.

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Niccolò's pov.

C'era silenzio prima che Valerio lo interrompesse. Credo che l'avesse fatto perché sapeva che lo odiassi.
« Niccolò partirà per Londra tra meno di quattro giorni. »
« Sei già stato lì? » mi domandò Felicia.
« No, questa è la mia prima volta. »
« Goditela. Londra è un po' come la mia seconda casa, forse più della prima. Parigi, è lì che sono nata. »
« È stato difficile integrarsi qui? »
« Niente affatto. Gli italiani sono così teneri che mi hanno aiutata parecchio. »
Mi piaceva di già Felicia. Era una donna che profumava di bontà, semplicità e tanta  consapevolezza, la quale sapeva tirar fuori nei momenti strettamente opportuni.
« Tu ci sei mai stato? A Parigi intendo » mi voltai verso Valerio.
« Sì, un paio di volte. Vado là con mamma per fare visita ai miei nonni. È una città meravigliosa. »
« Spero di non sembrare un' impicciona. Ma come vi siete conosciuti? Mio figlio è un inguaribile introverso. »
« Mamma! » lui la ammonì.
Be' Felicia vedi, tuo figlio mi ha stretto la mano al panificio di fronte il liceo, mi ha portato a cenare da Mc Donald's, poi mi ha proposto un giro sulla sua vespa, mi ha baciato, ci siamo lasciati pieni di dubbi e poi abbiamo finito per limonare sul suo letto. Questo era quello che avrei voluto dirle.
« A dire il vero, Felicia, Valerio è migliorato. Posso assicurarti  che tra i due quello più introverso  sono io e che se non fosse stato per lui nemmeno saremmo qui. »
Valerio la guardò con aria fiera e lei lo evitò con ironia. Risero entrambi. Io dal canto mio ero così preso dal divertirmi in una famiglia che non era la mia che mi dimenticai di come le cose stessero andando da me. Scusatemi, dissi. Mi spostai verso lo sgabuzzino.
« Pronto...Mamma? »
« Ciao Nic » rispose lei in tono basso.
« Va tutto bene? Con chi sei? »
« Tutto bene, sono con Marta. »
« Gliel'hai detto? »
« Sì. »
« Vuoi che venga a casa? »
« Non serve, divertiti. »
« Come l'ha presa? »
« C'è rimasta. »
« Sappi che domattina sarò da te. »
« Va bene tesoro. Buonanotte. »
Non le credetti perché era chiaro che non stesse bene ed avesse bisogno di qualcuno al suo fianco che la sostenesse.

« Che è successo? » mi si avvicinò Valerio.
« Facciamo un giro, ti prego. »
« Dove vuoi andare? »
« Dovunque. »
« Va bene » annuì
Aiutammo Felicia a sparecchiare e poi ci congedammo. Io lo seguii in silenzio e quando fummo sulla vespa, senza dire nulla a proposito della destinazione, partì. Vagammo per un po'. Roma non mi era mai sembrata così triste e cupa, l'avevo sempre vista come casa ed adesso era diventato un covo per amarezze e rimpianti.
« Dove stiamo andando? »
"È una sorpresa. Ti piacerà. »
Lo strinsi forte per paura che potesse volare via con la leggerezza di un palloncino e avvertii che caldo come un tizzone ardente. Dallo specchietto notai che guardò le mie mani attorno al suo addome e che sorrise. Mi portò a Trastevere quella notte e quando fummo sopra il fiume, senza esitazione, mi strinse forte a se in un bollente abbraccio.
« Trastevere, mia Trastevere » sussurrai soffocato dalle sue braccia muscolose.
« Me ne sono ricordato. »
Non ero sicuro che fossimo una coppia. Allo stesso tempo però non avevo il coraggio di chiederglielo convinto che ormai fosse ovvio. Restammo attaccati sotto la luce tenue di quei lampioni.
« Potrebbero vederci. »
« Chi se ne importa » mi sussurrò all'orecchio.
Non dissi nulla. Scelsi il silenzio attaccato a lui e ci congiungemmo in un bacio sulle labbra. Valerio e Trastevere.
« Vieni con me » mi disse.
Lo seguii prendendolo per mano e ci dirigemmo verso la sponda sinistra del ponte da dove guardammo le stelle che sembravano essere state disegnate in un cielo limpido che faceva da sfondo. C'era poca gente data l'ora che si era fatta e non fummo disturbati da nessuno.
« Vedi laggiù? » domandò abbracciandomi da dietro.
« È un po' buio per vederci così bene. »
« Guarda meglio, si vede da qui. »
Mi indicò il posto con il suo indice e riuscii a capire finalmente di cosa stesse parlando. La sponda destra del fiume Tevere.
« Quello è il posto in cui mi siedo spesso e disegno. »
« Tu disegni? » ero sorpreso.
« Sì. Ma non credo però di essere così bravo. »
Quella parte della città non mi era mai parsa serena come quella di quella notte che sembra essere così lontana. Aveva sempre avuto un fascino incantevole, ma non mi aveva mai regalato così tanto. Trastevere è tante cose. Caos giornaliero e quiete notturna. Un mix di esperienze che si annullano a vicenda al punto tale da sembrare impossibili da accostare. A fine serata tornammo a casa sua come se avessimo tutto il tempo del mondo. E quando imboccammo Corso Trieste mi sentii più leggero.

« Guardati »  sorrise smontando dalla vespa.
Lo guardai interdetto e lui si avvicinò.
« Hai i capelli tutti scombinati. »
Il giardino era adesso immerso nel buio. Le piante ed i fiori non erano più colorati come nel pomeriggio e la siepe risultava un ammasso nero confuso. Entrammo in casa silenziosamente e ci trovammo davanti a Felicia che guardava la tv sulla poltrona.
« Eccoci. »
« Bentornati » ci sorrise.
« Noi andiamo a dormire, siamo molto stanchi. »
« D'accordo, buonanotte. »

Afferrai il tubetto del dentifricio e ne misi una quantità media sulle setole, poi iniziai a strofinare sui denti e lo passai a Valerio in attesa. Eravamo entrambi riflessi in un gigantesco specchio. Ci scambiavamo numerosi sguardi e finivamo per ridere. Arrivati in camera, lui afferrò due grandi cuscini dall'armadio e li scaraventò dritti verso di me. Poi rise.
« Stai inaugurando una guerra »  gli dissi spostandone uno « Ti assicuro che la vinco io. »
« Non mi sottovalutare » gonfiò il petto.
« Altrimenti? »
Mi guardò e si avvicinò lentamente verso il mio naso toccandolo con il suo. « Potrebbe accadere questo » afferrò il cuscino velocemente e mi diede un colpo dritto sulla guancia sinistra.
« Non vale, questo colpo l'hai inflitto a tradimento. »
Lo tirai con tutta la forza che avessi e finimmo per giacere l'uno sull'altro sul letto. I suoi ricci mi avevano coperto la fronte e i suoi occhi erano puntati sui miei. Sarebbe stata la mia prima notte con Valerio.

SO BADARE A ME STESSODove le storie prendono vita. Scoprilo ora