Capitolo 27

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Gemma ha finalmente trovato la casa dei suoi sogni, ora però è iniziato l’incubo del trasloco. Ci siamo messi a sua disposizione, ma ci ha risparmiato questa fatica dicendoci che avrebbe fatto tutto con calma, un paio di scatole alla volta. Così spesso e volentieri lei ed Ashton ci abbandonano grazie alla scusa della nuova casa. Anche le fan stanno iniziando a dubitare qualcosa, certi tweet che postano fanno pensare ad una loro possibile relazione che viene spiegata con la solita storiella della forte amicizia. Per loro è diventato come un gioco, lasciano degli indizi e poi smentiscono, lanciano il sasso e poi nascondono la mano.
Luke è nuovamente impegnato con la band ad organizzare non so che cosa. Quando ci incontriamo difficilmente parliamo di cose di lavoro nello specifico. Di solito ci perdiamo in discorsi stupidi, pensando al nostro futuro, alle nostre famiglie e a noi.
Questo pomeriggio mi ha chiesto se dopo l’università sarei passata da lui per poi fermarmi a cena e magari vederci un film dopo.
Così dopo una pizza ci ritroviamo come sempre a litigare su che film guardare.
Ashton è da Gemma, mentre Calum e Michael sono ancora segregati allo studio per sistemare delle cose, Luke non era entrato nel dettaglio quando gliel’ho chiesto a cena.
-Idea! –esclama dopo aver bocciato l’ennesimo film.
-Sappi che non voglio sentir parlare di horror. –lo avverto.
-Ti va se ci rivediamo One Day? –mi domanda.
Gli sorrido: -Ma allora ti è piaciuto!
Annuisce. –Non era male.
Così andiamo a cercarlo in streaming e dopo aver collegato il computer al televisore possiamo godercelo appieno. Sono felice che abbia scelto questo film, però so anche che come al solito non potrò trattenere le lacrime. E così accade: io seduta con le gambe incrociate che faccio fuori decine di fazzoletti con Luke accanto che mi coccola.
Rimango sempre imbambolata quando guardo questo film: è una storia bellissima, ma il fatto di rincorrere il proprio amore per tutta la vita e poi… non voglio pensare al finale.
Scoppio nuovamente a piangere. Luke mi abbraccia forte.
-Calmati, Cry. –mi sussurra all’orecchio.
Mi accoccolo nel suo incavo delle spalle.
-Scusa è solo che sarà sempre così quando guarderemo questo film. Dovrai prepararti una decina di pacchetti di fazzoletti. –dico in tono ironico e tirando su con il naso.
Mi accarezza la testa. –Non preoccuparti. Forse non dovevo proporlo…
-Ma stai scherzando? Anche se mi riduce in questo stato è uno dei miei film preferiti. –ammetto.
-Ti ricordi l’ultima volta che l’abbiamo visto? –mi chiede.
Mi allontano dalla sua spalla e lo guardo negli occhi. Sorrido. L’ultima volta mi aveva detto che sarebbe partito per la promozione dell’EP e io mi ero lasciata prendere la mano per far si che lui tornasse da me. Poi come una scintilla tutto mi diventa chiaro: Cal e Mike sono allo studio per finire del lavoro, Ash è da Gemma.
-Che diavolo hai nella testa Luke Robert Hemmings! –esclamo alzandomi in piedi.
-Calma, Cry! –risponde lui.
-Calma un bel niente! Quando me lo avresti detto? Quando saresti stato sull’aereo diretto per l’Australia?- continuo urlando e lasciando libere le mie lacrime di scorrere sul mio viso.
-No, no. Non torno in Australia, inizio il Tour qui nel Regno Unito. Non torno a casa. –dice alzandosi e cercando di abbracciarmi.
Le mie lacrime scorrono senza limite. Sta per stringere l’abbraccio, ma io mi libero.
-Perché non me lo hai detto prima? –domando.
-Per questo! Guardati… -dice.
-Sì, sto piangendo perché non sono pronta! Avrei pianto comunque, ma queste bombe lanciate così… -continuo.
-Mi dispiace, ma ho cercato di dirtelo, ma poi parliamo sempre d’altro e quando sono con te non penso più a nulla. –spiega.
-Non pensi più a nulla un cazzo, tu non hai le palle bello mio! Hai aspettato l’ultimo come sempre! E per di più dopo aver guardato uno dei miei film preferiti, potrei iniziare ad odiarlo per colpa tua! –esclamo perdendo definitivamente le staffe.
-Io l’ho fatto per te! Era solo per non farti soffrire prima del dovuto! –risponde lui con il mio stesso tono.
-Infatti ora sto beatamente. Sto così bene che non mi importa dove andrai, cosa farai e per quanto tempo te ne starai via. Tu non pensi Luke!-continuo.
-Bene, allora se la pensi così possiamo anche finirla qui! Non ti importa nulla di me? Bene, anche per me sarà lo stesso. –ribatte.
Questa è la coltellata definitiva. Mi asciugo le lacrime, prendo il mio cappotto e apro la porta.
-Dove vai? –mi domanda con un piccolo tremolio nella voce e rimanendo immobile.
-Torno a casa. Ciao Luke. –dico ed esco sbattendo la porta.
-Cry! –lo sento urlare da dentro.
Inizio a correre e vado dritta al parco a sedermi sulla mia panchina preferita, quella in cima alla collinetta.
Forse ho esagerato con Luke, ma sapere di averlo lontano. Che rabbia! Poi rido tra me e me: che diavolo avrei fatto non appena sarebbe tornato in Australia? Qui non sarebbe più venuto e avrei dovuto aspettare mesi prima di riabbracciarlo nuovamente.
Cerco di respirare profondamente per fermare le lacrime, quando sento qualcuno alle mie spalle imprecare e sommergere tutto tra i singhiozzi. Mi volto e vedo Calum che sta salendo la collina con il viso basso poi quando è alle vicinanze della panchina si accorge di me.
Anche lui ha gli occhi gonfi.
Ci guardiamo e rimaniamo fermi per qualche minuto non sapendo bene che fare. Poi lui prende in mano la situazione: mi raggiunge e una volta sedutosi a fianco, mi abbraccia scoppiando definitivamente in un pianto liberatorio. Stringo forte il ragazzo e piango insieme a lui.

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