Capitolo 42

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Anche aprile se n’è andato e con maggio le giornate stanno diventando più belle, ovvio, a Londra non si può pretendere di non vedere qualche nuvoletta di passaggio che porta un po’ di pioggia, ma ci accontentiamo.
Ormai è anche un mese che io e Luke siamo lontani e vorrei dire che il peggio è passato ma non è affatto così e questo non vale solo per me.
-Se andiamo avanti così presto Steve e Rebecca ci rinchiuderanno in qualche centro di recupero. –dice Gemma scavando nel barattolo di Nutella con il suo cucchiaino.
Elisabetta scoppia a ridere, mentre io faccio no con la testa.
-Seriamente! Ci vediamo tutti i giorni per vedere film smielati in compagnia di ogni genere di schifezza al cioccolato! Manco fossimo state lasciate! –continua divertita Gemma.
-Fino quando rimaniamo in camera non credo si lamenteranno di nulla. –spiego.
-Ok, però seriamente dobbiamo cambiare abitudini! Davvero! Se continuiamo così rischiamo di diventare dei bauli e poi davvero ci ritroveremo in lacrime per un buon motivo. –aggiunge Elisabetta.
-Allora che ne dite di abbandonare tutto e andarci a fare un giro per le strade di Londra? –chiedo entusiasta.
-Io ci sto! –esclama Elisabetta.
-E me lo chiedete? –aggiunge Gemma in tono ironico.
Ci prepariamo alla bella e meglio e a noi si aggiungono anche Steve e Rebecca.
-Finalmente avete deciso di fare qualcosa di sensato! –esclama Steve una volta scesi in strada.
-Stavamo già cercando dei numeri di specialisti… -inizia Rebecca.
Rido e correndogli incontro avvolgo le mie braccia attorno alle spalle dei miei due amici continuando a camminare.
-Vi adoro quando vi preoccupate così per me! –esclamo in tono ironico schioccando un bacio sulla guancia ad entrambi.
Girovaghiamo tra le vie centrali di questa bellissima città e ogni tanto facciamo qualche tappa nei pub che incontriamo per strada, ma preferiamo non fermarci molto, solo il tempo di bere qualcosa e poi torniamo a camminare così senza nemmeno accorgercene facciamo un piccolo tour notturno.
Passiamo davanti a Buckingham Palace, poi andiamo verso il Parlamento per fermarci a vedere anche le meravigliose luci della ruota panoramica.
Passiamo una bella serata e quando torniamo decido di invitare Gemma a passare la notte da noi.
-Che senso ha se abbiamo solo posticipato il nostro rito? –chiede in tono ironico Elisabetta buttandosi sul mio letto.
Gemma si sta infilando un mio pigiama, mentre io scelgo che dvd inserire nel videoregistratore.
-Così non sentiremo la mancanza dei film stappa lacrime, no? –chiedo facendole l’occhiolino.
Pur essendo già le due di notte passiamo delle meravigliose ore insieme, fino a quando il film finisce.
-Ora nanna? –chiede Elisabetta.
Gemma controlla l’orario e mi sorride. –Io chiamo Ash. –dice entusiasta.
Elisabetta sbuffa. –Tuo fratello in questo istante è sul palco e io non ho intenzione di guardare voi due civettare con i vostri belli. –si lamenta la mora.
Sorrido. Anche a me farebbe piacere sentire Luke, dato che è tre giorni che il lavoro non gli lascia tregua.
Prendo il telefono.
“Ehi, amore. Sono ancora sveglia perché ho passato la serata con le ragazze. Posso chiamarti o non puoi rispondere?” invio.
Il mio LG vibra dopo qualche secondo.
“Scusa, Cry. Davvero, ma non riesco. Prometto che mi farò perdonare al più presto.” Risponde.
Guardo il display rassegnata.
-Niente chiamata notturna. –dico alle altre due.
-Perché? –mi chiedono all’unisono.
-Il lavoro. –spiego. –È tre giorni che a mala pena riusciamo a scriverci qualche messaggio.
-Non preoccuparti. –mi dice sorridendo Elisabetta. –Dovremo farci l’abitudine.
Gemma rimane in silenzio guardandomi preoccupata.
-Che hai? –chiedo cercando di capire il perché del suo sguardo.
-Hai detto che è colpa del lavoro? –chiede corrugando la fronte.
-Sì, ha detto che stanno finendo di incidere le ultime canzoni del CD e facendo molte altre cose. Ma te lo avrà detto anche Ashton! –spiego.
-In verità Ash non è stato così preso dal lavoro. Cioè, sì va allo studio, ma mi ha sempre chiamata. –continua lei mantenendo un tono pacato.
Ok, ora sto seriamente perdendo la testa. Perché improvvisamente le certezze che ho sempre avuto sembrano sgretolarsi?
-Ehi! Non fare quella faccia! Può essere benissimo che Luke abbia più lavoro di Ashton! –esclama tranquillizzandomi Gemma.
Le sorrido. Ha ragione, perché allarmarsi tanto?
-Un bel messaggio hot e vedi come fa a risponderti! –esclama Elisabetta.
Scoppio a ridere.
-Ok, forse inizio a capire perché Harry sia stato così duro con me e Ash. Eli ti ricordo che stai con mio fratello, niente dettagli. –sottolinea schifata Gemma.
È la solita scena buffa: Elisabetta che non sa trattenere le sue battutine e Gemma che deve azzittirla per evitare un rigurgito.
-Comunque… -inizia Gemma. –Ora vi insegnerò una grande lezione. –continua.
Elisabetta ed io la guardiamo attentamente.
-Di che si tratta? –chiedo.
-Sapete cosa abbiamo noi in più delle altre donne? –chiede a sua volta Gemma.
-Beh, il pene di tuo fratello non credo sia disponibile su eBay. –dice come se niente fosse la mora.
-Eli! –la riprendiamo noi altre lanciandogli addosso i nostri cuscini. Poi scoppio a ridere: è davvero irrecuperabile.
-Dicevo che noi rispetto alle altre donne abbiamo un’arma in più. –continua la testa blu.
-Sarebbe? –chiedo io curiosa.
-Un’arma a doppio taglio. –risponde senza darmi una risposta chiara.
-Gemma, non tenerci sulle spine! –esclama Elisabetta.
-Le altre donne per controllare il loro uomo devono farsi in quattro o semplicemente spendere una marea di soldi per assumere un investigatore privato. –spiega Gemma.
-Ora è tutto chiaro! –esclama sorridente la mora.
Le guardo spaesata. –Io invece non ho ancora capito. –sussurro.
-Noi abbiamo le fans, Cry! –esclama Gemma. –E ti assicuro che ne sanno sempre una in più del diavolo. –aggiunge.
-Un clic e ti si apre un mondo nuovo! –esclama Elisabetta portando a galla il suo lato nascosto da stalker.
-Per assurdo nemmeno Luke sarebbe in grado di raccontarti la sua giornata così dettagliatamente. –spiega Gemma.
Scoppio a ridere incredula dei due mostri che ho qui davanti.
-Ovvio, non bisogna prendere tutto alla lettera. –aggiunge Elisabetta.
-Pericoli del mestiere. –continua Gemma facendo l’occhiolino.
-Quindi dite di connettermi a qualche social network e vedere se Luke mi sta mentendo? –chiedo incerta.
-Diciamo che vai solo a verificare quello che lui ti racconta. –risponde Elisabetta.
Sorrido. –Va bene, facciamolo! –esclamo.
Questo piccolo momento di pazzia mi ha fatto tornare il buon umore e avrei fatto questa “verifica”, come dicono loro, solo per il gusto di farlo. Mi fido di Luke e se in questi tre giorni non ha avuto tempo per me avrei aspettato il giorno dopo e quello dopo ancora, perché da quando avevo iniziato ad amarlo avevo anche inconsciamente accettato questi momenti tristi e ricchi di malinconia.
Così prendo il mio portatile e con la guida delle due stalker entro in Twitter e inizio a seguire un paio di quei profili che pedinano tutte le mosse dei ragazzi.
-Guarda! –dice ridendo Gemma vedendo una foto ridicola di Ashton e Calum.
Ci uniamo alla sua ridata.
Qualche clic dopo troviamo un tweet di tre giorni fa.
“Luke e il passato che torna <3” c’è scritto.
Apro la foto dato che non me la fa visualizzare e improvvisamente diventa tutto chiaro.
Guardo l’immagine e ogni secondo che passa sento il mio cuore perdere un battito.
Lei è tornata.

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