Capitolo 49

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Iniziavo a capire perché i ragazzi volessero fare tutto di nascosto in un certo senso. Ad esempio a me erano bastate le urla di Chiara non appena avevo varcato la soglia di casa loro per pensare di non aver più nulla a che fare con il loro mondo.
Li aveva definiti spettacolari, unici e così via. Mi ha raccontato filo e per segno ogni minimo particolare che è successo, persino la scusa che si è inventata per consegnare il foglietto a Calum. Mi ha spiegato che le è venuta come un lampo di genio. –Molte ragazze danno dei foglietti con scritto il loro nickname per farsi seguire dai propri idoli su Twitter. –aveva detto per spiegarmela.
Mi ha pure raccontato che prima della signing sono stati tutti molto carini a parte Luke che all’inizio era arrabbiato perché lui era l’unico a non saper nulla di quella visita.
Non so esattamente che scusa si siano inventati con lui i ragazzi, ma il mio nome non è stato nominato per cui sono serena, per modo di dire. Diciamo che sono felice di aver regalato un bel compleanno a una mia vecchia amica.
Sono anche contenta di aver rivisto i miei amici australiani, ma soprattutto di aver passato del tempo con la mia famiglia.
Mi mancheranno da morire, come sempre.
Ora sono qui: tutti davanti a me. La mia famiglia e anche Marco e Chiara.
La mia vacanza è finita e c’è un aereo che mi aspetta con destinazione Australia. Sorrido tra me e me. Pensare che avrei fatto i salti di gioia solo qualche settimana fa per andare nella terra dei canguri, per andare a casa di Luke.
Ed ora invece è solo un altro cambio di indirizzo, un altro anno di esperienze da tenersi stretto per il mio futuro, un futuro in carriera, ma in qualche modo questo non mi entusiasma più come prima: tutto quello che fino a poco tempo fa era il mio scopo nella vita sembra essere scivolato in secondo piano.
Luke è diventata la mia essenza di vita. Un’essenza che purtroppo non potrò più avere.
Decido di salutare per primi Marco e Chiara.
Abbraccio forte la ragazza. –Ora non hai più scuse. Hai il mio numero e qualsiasi contatto che possiedo, per cui sono reperibilissima. Qualsiasi cosa ti serva sai dove trovarmi. –le dico stampandole un bacio sulla guancia.
-Anche per un appuntamento con Michael? –mi chiede cercando di farmi sorridere dato che già qualche lacrima sta comparendo sul mio viso.
-Per quello vedremo. –rispondo in tono ironico.
Poi passo al fratello. Lo abbraccio sollevandomi sulle punte dei piedi.
-Mi sembra di tornare indietro alla prima volta che ti ho perso. –mi sussurra all’orecchio.
-Questa volta non mi stai perdendo, Marco. Non perderai la tua amica. –rispondo.
Mi scosto leggermente e lui mi accarezza il viso.
-Chi l’avrebbe detto? Io che sono sempre stato contrario alle amicizie tra ex. –dice lui sorridendomi.
-Io, o almeno ci ho sempre sperato. –dico dando anche a lui un bacio sulla guancia.
Poi vado da Giulia. La mia sorellina è in lacrime.
-Ehi piccolina! –esclamo inginocchiandomi per poter guardarla negli occhi. Le asciugo le lacrime e l’abbraccio fortissimo. –Mi mancherai moltissimo, lo sai vero? Sarà dura starti lontano, ma tra meno di un anno torno. Chiamerò tutti i giorni così potrai raccontarmi tutto, proprio come se dormissi ancora in stanza con te. D’accordo? –chiedo.
Annuisce. Mi abbraccia ancora più forte. Adriano ci guarda e poi anche lui, scendendo alla nostra altezza, si unisce all’abbraccio.
-Su, Giulia. Lascia andare Cristina. L’hai sentita che ci scoccerà ancora per un po’. –dice tirando su con il naso.
-Vi voglio bene.- dico dandogli una pacca sulla spalla, così senza accorgercene perdiamo l’equilibrio tutti e tre e cadiamo a terra ritrovandoci a ridere come matti. Mi mancheranno da morire.
Ci alziamo dal pavimento e vado dritta dai miei genitori.
Li abbraccio. –Grazie mille per tutto quello che avete fatto e fate ancora per me. Mi avete dato la possibilità di affrontare e sfidare la vita da giovanissima dicendomi subito che sarebbe stato difficile. Voi sapevate che la lontananza è una cosa che uccide, ma non vi siete opposti lasciandomi andare. Vi voglio bene e tornerò appena posso. Vi voglio bene, non ve l’ho mai detto abbastanza. –dico cercando di trattenere le lacrime, ma che senza successo stanno scorrendo sul mio viso.
-Ti vogliamo bene anche noi, piccola mia. –risponde mia madre.
-Testa sulle spalle e tanta forza di volontà. Lo sai il tuo futuro è solo nelle tue mani e noi saremo felici di farne parte e starti accanto qualsiasi scelta tu voglia fare. –continua mio padre.
-Siamo orgogliosi di te. –conclude mamma.
Mi stacco dall’abbraccio e guardo quelle sei persone sorridenti e in lacrime per il mio stesso motivo, prendo le valige e facendo un cenno con la mano raggiungo Steve e Rebecca.
Sto per raggiungere i controlli quando sento tre voci chiamare il mio nome.
Sono Ashton, Michael e Calum. Ci raggiungono e ci abbracciano uno a uno.
-Direi che per noi è solo un arrivederci a presto! –esclama Michael.
-Esatto, quindi tu vedi di non sparire. –aggiunge Ashton riferito alla sottoscritta.
-In qualche modo faremo, tanto tu sei pro amicizia tra gli ex, giusto? –chiede Calum, mandando un’occhiata a Marco.
-Il solito idiota. –sussurra Michael.
Sorrido.
-Non sparirò, ma le cose sono un po’ complicate con Luke, Cal. Ora come ora fa ancora troppo male. –spiego.
Annuisce serio, poi mi sorride: -Su, vai. Mica hai un aereo che ti aspetta?
Così saluto nuovamente tutti con un cenno della mano e mi volto lasciandomi alle spalle le persone più importanti della mia vita.
Mi volto solo dopo aver passato i controlli ed essere sulla scala mobile che ci porterà al gate al piano superiore. Li guardo cercando di memorizzare più dettagli possibili: mio padre con un braccio sulle spalle di mia madre e una mano sulla testolina di mia sorella,  mia mamma che stringe la mano di Adriano e lui che mi saluta. Chiara mi sorride, Marco mi lancia un bacio esattamente come aveva fatto alla mia prima partenza e poi guardo i miei amici australiani. Rimango sorpresa non appena vedo Ashton che cerca di spiegare qualcosa e Calum e Michael intenti a fare resistenza. Lo vedo e sento che le forze mi stanno abbandonando, che le mie stesse gambe non sono più in grado di sostenere il mio peso. Non sono pronta a questo. Quegli occhi azzurri mi guardano fissi e stupiti. Quei due pozzi d’acqua sono in disaccordo con il resto del suo corpo che cerca di liberarsi dalla presa dei due amici e che non da ascolto alle parole di Ashton.
Distolgo lo sguardo da loro quattro e lo poso nuovamente sugli altri per un’ultima volta, voltandomi poi definitivamente. Scendo dalle scale mobili e mentre cammino scomparendo alla vista delle persone a me più care sento urlare forte il mio nome.
Chiudo gli occhi e lascio che le lacrime non abbiano più resistenze da combattere per cadere. Non mi fermo e continuo a camminare.
-Cristina… -sussurra Rebecca affiancandomi.
Faccio no con la testa, ma senza aggiungere una parola. Il dolore, solo quello riesco a sentire in questo momento.
-Puoi tornare indietro se… -continua Steve.
-No. Non è qui per me. Non è stupido e ha capito che gli altri nascondevano qualcosa. –dico seria. –Ed ora pensiamo al viaggio. –concludo.
Loro rispettano la mia scelta e mi lasciano piangere in pace.
Luke non è tornato per me, è inutile farsi illusioni.
  

STELLINE!!!! PLEASE!!!

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